Il mondo della medicina e della sanità in generale ha, da sempre, affascinato coloro i quali ne sono al di fuori, portando spesso anche a una mitizzazione delle figure professionali che lavorano al suo interno; basti pensare solamente al fiorire di serie TV relative alla figura del medico e dell’ambiente ospedaliero negli ultimi anni: Scrubs, Dr. House, Grey’s Anatomy e via discorrendo. Molto spesso, relativamente a questa professione, si tende a considerare solo la componente emozionale e “seria” dell’equazione, con pochi o nulli momenti di leggerezza, relegandola ad un ambiente cupo e denso di pressioni, con pochi sprazzi di luce in un mare di dolore e sofferenza.
Tuttavia, già nel lontano 1997, una software house di un certo spessore, la Bullfrog, creatrice di quella pietra miliare del mondo dei videogiochi che è Populous, aveva intuito le possibilità comiche che si celavano all’interno dell’ambiente ospedaliero, di per sé scevro da elementi comici. Il risultato delle fatiche del team di sviluppatori è un gestionale, Theme Hospital, titolo capace di rimanere nel cuore dei videogiocatori anche dopo 20 anni dalla sua uscita e inconfondibile per stile grafico e humour.
Theme Hospital è un gestionale vecchia maniera quindi non presenta una trama vera e propria; semplicemente , in qualità di “Deus ex Machina“, il giocatore dovrà progredire attraverso i vari livelli di gioco portando i vari ospedali da lui diretti al conseguimento di alcuni obiettivi, di natura economica e non, che permetteranno di vincere il livello e proseguire al successivo.
Sia che siate i primari che avete sempre voluto essere oppure che conduciate i vostri pazienti in un vero e proprio girone infernale, in entrambi i casi vi divertirete.
La grafica di Theme Hospital è giocosa e colorata, con una visuale dall’alto in 2D che rende perfettamente visibile l’area di gioco e capace, con i suoi colori e la sua atmosfera, di rendere conto dell’insana dose di follia e demenzialità che permea il titolo. Già dalla cinematica iniziale ci renderemo conto di quanto il gioco difetti di serietà e più andremo avanti più questa premessa acquisirà ancora più senso: menù iniziale, pazienti e i vari riferimenti testuali sparsi nel gioco saranno portatori di uno humour irresistibile e più volte potremmo ritrovarci a sghignazzare davanti allo schermo. Nonostante il gioco sia abbastanza vecchio, la grafica regge molto bene il passare degli anni e nell’insieme risulta molto ben integrata con il gameplay e l’ambientazione; la sua unica pecca è la poca varietà dei modelli, che si riducono a un paio per medici e pazienti e addirittura singoli per infermiere e inservienti.
La colonna sonora di Theme Hospital è esattamente come ci si aspetterebbe che sia la colonna sonora di un gioco con le sopracitate premesse, una successione di canzoni allegre e ritmate che danno al titolo quella spensieratezza e leggerezza che costituiscono le basi di quest’ultimo. Qualsiasi traccia si prenda in esame (valga questa per tutte) essa non farà mai mancare al giocatore quell’allegria che permea questo folle e comico universo ospedaliero. Gli effetti sonori sono precisi e puntuali, integrati con le azioni di gioco e carichi del solito humour, mai eccessivi o fuori posto e contribuiscono notevolmente all’immedesimazione del giocatore in questo bailamme: esempio principe sono gli annunci in game della receptionist con messaggi fuori di testa o assolutamente surreali, ma perfettamente in linea con il mondo di gioco in cui andiamo a muoverci.
Come ogni gestionale che si rispetti, Theme Hospital avrà le sua buona dose di variabili che dovranno essere controllate e tenute sott’occhio affinché il nostro ospedale possa fiorire e curare i malati che richiederanno la nostra assistenza, pagando lucrose parcelle. Si avrà all’inizio di ogni livello un budget iniziale che permetterà di costruire le prime strutture essenziali per la diagnosi e il trattamento delle malattie più comuni, poi nel corso del gioco si avrà la possibilità di costruire ulteriori stanze per la diagnostica sempre più efficaci e per il trattamento di malattie sempre più specifiche (molto spesso le cure che propineremo ai malcapitati pazienti saranno più esilaranti delle malattie stesse).
Nei primi livelli il numero di stanze che potranno essere costruite sarà limitato, ma via via che si progredirà nel gioco esse diventeranno sempre più variegate e ottenibili tramite la ricerca.
Oltre a tutto questo si dovrà assumere personale ospedaliero e non, quali receptionist e inservienti, che dovrà essere mantenuto fresco e riposato, in modo tale da avere un organico funzionante e capace di mandare avanti in maniera efficiente l’ospedale; saltuariamente potrà farci visita qualche VIP (con chiari riferimenti a delle personalità degli anni ’90) che, dando una valutazione della struttura, potrà donare preziosa pecunia con cui rimpinguare le finanze della clinica. Ultima, ma non ultima, variabile saranno i pazienti stessi che dovranno essere mantenuti al caldo e con tutti i comfort del caso, pena l’abbandono dell’ospedale e il non pagamento della parcella, o peggio ancora il decesso nei nostri corridoi.
Theme Hospital non risulta un gioco particolarmente complesso e la possibilità di variare il grado di difficoltà offre sia al giocatore scafato che all’occasionale dei gestionali il giusto livello di sfida; le variabili sono tante, ma di facile gestione una volta prese le misure e il titolo non farà quindi scervellare più di tanto il videogiocatore medio. Ulteriore difficoltà può essere aggiunta aumentando la velocità di gioco e rendendo molto più ardua la gestione delle singole situazioni che si andranno a generare nel corso della partita.
La longevità di Theme Hospital è, come tutti i gestionali di questo tipo, estremamente soggettiva e può variare da giocatore a giocatore: qualcuno, una volta finito, lo abbandonerà per sempre mentre qualcun’altro lo inizierà nuovamente, per il solo gusto di costruire nuovi ospedali diversi dai precedenti. Entrambe le tipologie, però, resteranno sicuramente affascinate dall’umorismo e dall’allegria che il titolo trasmette e, almeno la prima volta, lo giocheranno con enorme piacere.
Theme Hospital è un titolo storico e pieno di fascino che, nonostante le molteplici primavere, ha ormai acquisito lo status di classico. Anche nell’era dei 60 FPS e delle grafiche iperrealistiche, questo gioiello 2D continuerà ad ammaliare ed essere giocato dai videogiocatori di ogni generazione, in virtù di un gameplay e di un’ironia che trascendono la sua anzianità e che lo rendono estremamente divertente, anche nel 2016. Le copie fisiche sono ormai molto difficili da reperire, ma è possibile acquistarlo direttamente dal sito di Origin ad un prezzo veramente competitivo (4,90€).
Buon natale a tutti voi e se vi sentite fiacchi, sapete a che ospedale rivolgervi.
Gioco a pallacanestro da quando ho 5 anni e mi piacciono i libri scritti da gente morta almeno un secolo fa. Per il resto tutto bene.
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