Dopo lo stop di due settimane per la pausa nazionali in cui abbiamo visto la Nazionale di Ventura contro Liechtenstein e Germania, è ripresa la Serie A e con questo anche i tanto amati report di IMDI (ne sentivate la mancanza, vero?).
La giornata di campionato inizia con uno dei tre anticipi del sabato: alle 15 al Bentegodi di Verona si è giocata Chievo-Cagliari. Pare che a Guantanamo Bay facciano vedere il primo tempo di questa partita per torturare i prigionieri. Si capisce perché Obama abbia cercato di chiudere la struttura durante i suoi due mandati da presidente degli Stati Uniti.
Nel secondo tempo, sempre senza entusiasmare, il Chievo è riuscito a mettere in porta il gol vittoria con Gobbi: i clivensi non vincevano in Serie A dal 1 ottobre. Mentre invece è crisi per il Cagliari, che nelle ultime 5 partite ha subito ben 16 gol.
L’anticipo delle 18 vedeva impegnate Udinese e Napoli. I Friulani giocavano in casa contro la formazione di Sarri: il Napoli doveva riscattare il pareggio beffa maturato contro la Lazio il 5 novembre.
Match che si è sbloccato nel secondo tempo grazie ai primi gol stagionali di Lorenzo Insigne, che ha marcato a rete per ben due volte nel giro di 10 minuti di gioco. L’Udinese poi ha accorciato le distanze con Perica, che ha battuto Reina con un colpo di testa da calcio d’angolo. Con questa vittoria i ragazzi di Sarri tornano a due punti dalla Roma.
Juventus-Pescara delle 20:30 di sabato è stata una partita senza troppe sorprese: i bianconeri hanno archiviato la questione con un perentorio 3-0. Durante la prima frazione di partita, i lampi sono stati il gol di Sami Khedira ed il cagotto (anche questo lampo) di Lichtsteiner, sostituito da Cuadrado al ventincinquesimo minuto.
Nella ripresa la Juventus ha rimarcato il dominio della partita con il gol di Mandzukic e umiliato il povero Pescara nella maniera più brutta possibile: facendo segnare Hernanes. C’è stato anche un momento di gloria per il giovane Moise Kean, primo nato del 2000 a esordire in Serie A: un sabato sera diverso per un ragazzino del nuovo millennio.
Vista l’allegra gita fuori porta della squadra di Massimo Oddo, consigliamo la mostra di Henri de Toulouse-Lautrec a Palazzo Chiablese (sempre che la prima cittadina di Torino Chiara Appendino non la sopprima).
La domenica di campionato si apre con l’anticipo di mezzogiorno tra Sampdoria e Sassuolo. La squadra blucerchiata dopo un primo tempo chiuso sul risultato iniziale di 0-0 si è ritrovata in svantaggio di due gol.
Dopo le reti di Ricci e Ragusa, la squadra di Giampaolo ha ribaltato la partita con il centesimo centro in Serie A di Fabio Quagliarella, più la doppietta di Luìs Muriel che nel recupero ha firmato il 3-2 finale su rigore spiazzando Consigli.
In Crotone-Torino si è conclusa la perfetta settimana del gallo Belotti. Il nazionale azzurro dopo le due reti in Liechtenstein-Italia, si è ripetuto anche allo Stadio Ezio Scida mettendo a segno entrambi i gol del risultato finale.
Le prestazioni recenti di Andrea Belotti hanno fatto balzare in testa alla classifica cannonieri il giovane torinista, che ha sfruttato la “giornata no” di altri colleghi illustri come Edin Dzeko e Gonzalo Higuaìn.
“Giornata no” non solamente per l’attaccante bosniaco, ma anche un po’ per tutta la formazione giallorossa. Dopo il vantaggio iniziale di Perotti su rigore, la Roma ha subito il pareggio dell’Atalanta con il più classico dei gollonzi da parte di Caldara, per poi farsi sorpassare da parte dei bergamaschi con rigore trasformato da Franck Kessie.
Sempre rimanendo a Roma, sponda Lazio, i biancocelesti hanno legittimato il quarto posto in classifica (in coabitazione con l’Atalanta) vincendo all’Olimpico contro il Genoa per 3-1. Al gol di Felipe Anderson si aggiungono Biglia e Wallace: per il difensore biancoceleste è il primo gol in Serie A.
Tra le tante partite giocate nel pomeriggio di Serie A spicca anche Bologna-Palermo. Una partita che ha visto i felsinei sotto di un gol a fine primo tempo, per poi ribaltare completamente il risultato nella ripresa con i gol di Destro, Viviani e Dzemaili.
Quella che sembrava essere una boccata d’aria per il tecnico palermitano invece si trasforma nella sesta sconfitta di fila: in questo momento i rosanero sono solo un punto sopra al Crotone che occupa l’ultima posizione in classifica, ed è difficile trattenere Zamparini in queste occasioni (ha esonerato per molto meno).
La tredicesima giornata di campionato è la giornata dei Derby, non solo quello di Milano, ma anche quello un po’ meno importante (ma sentitissimo) della Toscana. Empoli-Fiorentina si è rivelata una partita a senso unico, dal momento che i viola hanno archiviato la questione con un netto 0-4.
Oltre ad essere la domenica dei Derby è anche quella delle doppiette: Ilicic e Bernardeschi si aggiungono a Insigne, Belotti e Suso ad essere andati in gol per due volte in questa giornata di campionato.
Arriviamo infine all’altro Derby, il posticipo di Serie A delle 20:30 Milan-Inter. La vigilia si è aperta con le parole di Wesley Sneijder, il numero 10 di quella Inter del 2010 con José Mourinho in panchina.
L’olandese ha rilasciato un’intervista ai microfoni della “Gazzetta dello Sport” in cui dice che il rapporto con l’Inter è finito male e che sogna il Milan fin da bambino: queste dichiarazioni suonano quasi come un definire la propria ex una zoccola solo perché ti ha lasciato.
Il Derby di Milano è stato anche la prima partita con Stefano Pioli alla guida dei nerazzurri, un esordio facile insomma. Però la partita nel primo tempo l’ha fatta proprio l’Inter, pressando molto alto gli avversari, sebbene al minuto ’42 un guizzo di Suso abbia portato in vantaggio il Milan.
Anche nel secondo tempo l’intensità è la stessa da parte della squadra di Pioli: dopo dieci minuti dall’inizio della ripresa, l’Inter impatta il risultato con un destro di Antonio Candreva da fuori area. Nonostante il pareggio, i rossoneri alla prima occasione utile mandano di nuovo in rete Suso, che con un rasoterra angolato batte Handanovic per il momentaneo 2-1.
A questo punto la partita diventa veramente accesissima: l’Inter si spinge in avanti per cercare il pareggio, lasciando a volte spazi invitanti per il contropiede milanista. Sforzi che per i nerazzurri portano al tanto sperato pareggio, arrivato nel recupero con Ivan Perisic che ha trovato il gol con un destro facile sotto porta.
Magari il Derby della Madonnina non avrà più i suoi interpreti di una volta: prima al posto di un Bacca in crisi e di un Icardi versione ectoplasma c’erano Shevchenko e Milito. Nonostante questo, ogni Derby di Milano è sempre un grande spettacolo. Alla prossima settimana con un altro report di Serie A di IMDI.
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