Con 250 attributi individuali, 651.198 giocatori e 1.300 scout in 51 nazioni, Football Manager è diventato ormai molto più di un videogioco.
Correva l’anno 2002, Alex McLeish era il manager dei Glasgow Rangers, e suo figlio John gli raccontò di un ragazzino che giocava nella terza squadra del Barcellona e che era da poco uscito dalla “Masia”. Quel ragazzino aveva quindici anni e si chiamava Lionel, Lionel Messi. Fu così che John scoprì quello che sarebbe presto diventato il giocatore più forte del mondo: grazie a Football Manager. Oltre a Messi, McLeish Jr. aveva notato il potenziale anche di Andrés Iniesta: il padre, insieme alla società, entrò in trattativa con il Barça, ma poi non se ne fece nulla visto che Don Andrés fece il passaggio in prima squadra lo stesso anno.
Di storie come questa ne troviamo a centinaia. Dopotutto, chi di noi non ha mai scoperto un giovane di talento giocando a Football Manager? Da qualche anno a questa parte non siamo più soltanto noi appassionati a giocare al simulatore manageriale della SI Games. Infatti i top club di tutto il mondo, da cinque o sei stagioni, hanno iniziato ad assumere ragazzi di tutto il mondo per scovare giocatori interessanti e giovani talenti. Il pioniere di questa nuova forma di scouting è l’Everton, che nel 2008 diventa il primo club al mondo che fa utilizzo del database fornito da Football Manager, avvalendosi di oltre 1.300 scout virtuali che permettono ai Toffies di risparmiare denaro e tempo non utilizzando più gli scout tradizionali. Anche lo Swansea, tramite il database fornito dalla SI Games nel 2014, scovò in Ligue 1 l’attaccante Bafetimbi Gomis. Oltre a Swansea ed Everton, gli altri club che hanno dichiarato apertamente di fare uso di Football Manager per migliorare la rete di scouting sono il Watford e il Wimbledon (tra l’altro entrambi i club sono sponsorizzati dalla SI Games). Oltre alle squadre di calcio anche Sky Sport UK fa uso dei dati forniti dal database di Football Manager per valutare i giocatori nelle finestre di mercato. Il database di Football Manager si è evoluto talmente tanto dal 1992 ad oggi che ormai le previsioni di crescita dei giocatori sono precise al 99.5% e al momento l’unico giocatore recente su cui il database aveva torto è Harry Kane.
C’è anche chi è riuscito a fare carriera grazie a Football Manager. Vugar Huseynzade, ventiduenne nato in Azerbaigian e cresciuto in Svezia, ha iniziato a giocare al simulatore della SI Games nel 2002, vincendo campionati su campionati, partendo dalle leghe semi-dilettantistiche fino ad arrivare sul tetto d’Europa con squadre come lo Shrewsbury Town, e arrivando persino a ricoprire il ruolo di direttore sportivo di una squadra reale, ovvero l’FC Baku. Anche gli allenatori professionisti utilizzano Football Manager per lo scouting: si pensi ad esempio a Gunnar Solskjaer, attuale allenatore del Molde ed ex attaccante del Manchester United, che ha ammesso di utilizzare il simulatore manageriale della SI Games per lo scouting e per simulare le partite.
Con la tecnologia che fa passi da gigante, non c’è alcun dubbio che Football Manager rappresenta soltanto l’inizio di quello che sarà lo scouting in un futuro prossimo.
18 anni, appassionato di motori e tifoso della Fiorentina, aspirante giornalista sportivo, una volta ho preso 8 a Latino.
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