I Gunners, dopo i quattro gol rifilati al Sunderland, sono in testa alla classifica: che sia l’anno giusto? La scorsa stagione doveva essere quella della rivoluzione. Fuori Wenger, dentro un allenatore più giovane e più competitivo. La rivoluzione alla fine non c’è stata, e Monsoir Arsène ha richiamato tutti all’ordine, società e giocatori. Per il suo ventesimo anno sulla panchina dei Gunners voleva farsi un regalo. Regalo che si potrebbe materializzare tra qualche mese. Forse è troppo presto per parlare, avete ragione, ma in queste dieci giornate l’Arsenal ha dimostrato che questo potrebbe essere l’anno giusto.
Certo, la stagione non era iniziata nel migliore dei modi, basti pensare a quel 3-4 subito contro il Liverpool con tanto di umiliazione, visto che la difesa dei bianco-rossi ha subito ben quattro gol in meno di venti minuti. Nonostante fossero sotto di tre reti, i Gunners erano vicini a ribaltare il risultato, ma andarci vicini non significa riuscirci. Subito dopo la sconfitta, i media hanno iniziato a parlare di esonero per Wenger, che nella partita contro il Leicester non riesce sconfiggere i campioni d’Inghilterra dopo una partita dominata in lungo e in largo dai Gunners. La svolta arriva contro il Watford di Walter Mazzari, dove l’Arsenal vince per 1-3 in casa degli Hornets, con una prestazione magistrale da parte di Alexis Sanchez e un gol di Mesut Özil. Da quella partita in poi, i Gunners hanno portato a casa cinque vittorie consecutive in BPL – contro Watford, Southampton, Hull City, Chelsea e Swansea – prendendosi la prima posizione. Nonostante il deludente pareggio con il Middlesbrough per 0-0, i Gunners hanno saputo reagire, battendo il Sunderland per 1-4. Che sia l’anno buono? Forse. Non solo in Premier, ma anche in Europa, l’Arsenal ha giocato bene contro compagini come il PSG, con un 1-1 ottenuto al parco dei principi; e come dimenticare il 6-0 rifilato al Ludogorets?
In questa stagione, rispetto a quelle più recenti, abbiamo visto la mano di Arsène Wenger e la bravura del tecnico francese nel saper selezionare i giovani e soprattutto nel farli crescere. L’esempio dell’ottimo lavoro compiuto da Monsieur Wenger con i giovani è Alex Iwobi. Ala sinistra di passaporto nigeriano, Iwobi ha militato nelle giovanili dei Gunners per dodici anni, e soltanto a metà dello scorso anno è riuscito a passare in prima squadra. Iwobi fa della corsa il suo punto forte, e la abbina a un destro educato che gli permette di servire ottimi palloni a un altro dei probabili protagonisti della “stagione giusta”: Olivier Giroud. La storia di Olivier Giroud è una storia campata per aria: espressione qui utilizzata in senso letterale, vista l’abilità innata del francese nel segnare di testa. Giroud arriva da quello che è stato il primo dei miracoli calcistici di questa decade, quello del Montpellier che contro i pronostici vinse la Ligue 1 nella stagione 2011/2012, che doveva vedere il PSG primo incontrastato. Per il calciatore francese è giunto il momento del riscatto, visto anche l’esito dell’Europeo. Accanto a Giroud troviamo Alexis Sanchez, che proprio ieri si è reso protagonista di una doppietta, sempre ai danni del povero Sunderland. Ultimo, ma non meno importante, (anzi…) è Mesut Özil. Le abilità del tedesco non hanno bisogno di presentazioni, è incredibile il suo talento nel trovare spazio e nel servire sempre il compagno più vicino. Non importa quanti saranno gli avversari tra il pallone e il compagno: Özil, il pallone, lo fa arrivare sempre al destinatario.
Insomma, i presupposti ci sono tutti. Potrebbe essere l’anno giusto?
18 anni, appassionato di motori e tifoso della Fiorentina, aspirante giornalista sportivo, una volta ho preso 8 a Latino.
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