Ci sono centinaia di derby in tutto il mondo, sfide che nascono nei confini cittadini. A volte tra le vie e le contrade, altre volte un po’ più in grande tra le città di regioni diverse e non. Principalmente per rivalità sportive dovute alla convivenza nei piani alti delle classifiche del campionato o per mero campanilismo.
Il Derby d’Italia, il Derby della Lanterna, il Derby di Roma e gli innumerevoli Derby regionali tra province e comuni si sono susseguiti stagione dopo stagione, ma quello che forse batte tutti per importanza storica e sportiva è senza dubbio il Derby della Madonnina, la partita tra Inter e Milan, di cui oggi, 20 novembre, allo stadio San Siro Giuseppe Meazza, si gioca il 217° atto.
Il confronto all’ombra della Madonnina nasce a inizio secolo scorso, tra compagini che sono scomparse o che sono confluite in altre società. Quello più famoso era il confronto tra il Milan e la U.S. Milanese, società polisportiva fusa con l’Inter nel 1928. Altre stracittadine, sempre all’alba del 900, furono disputate tra Milan e SEF Mediolanum, società di ginnastica attiva tutt’ora, ma che sciolse la sezione calcistica nel 1904 e tra i rossoneri e l’Enotria, società che attualmente milita in Terza Categoria e che è diventata un centro di formazione dell’Inter.
L’Internazionale Football Club è nata da una costola di dirigenti dissidenti del Milan, il 9 marzo 1908. Il primo confronto in assoluto tra rossoneri e nerazzuri è del 18 ottobre 1908, a Chiasso, e vide vincere il Milan per 2-1. La prima partita ufficiale fu giocata il 10 gennaio 1909, con i diavoli ad avere la meglio per 3-2, sul Campo Milan di Porta Monforte. Da allora i confronti tra le due compagini si sono susseguiti stagione dopo stagione, diventando una classica del campionato di Serie A.
Inter e Milan hanno dalla loro una propria bacheca di trofei molto ricca, dovuta al grande livello tecnico che si è presentato nel capoluogo lombardo grazie anche ai vari investimenti dei patron che sono stati alla guida delle società milanesi, la dinastia Moratti da una parte e Silvio Berlusconi dall’altra, che insieme hanno portato ben 10 Champions League, 7 per i rossoneri (l’ultima vinta ad Atene nel 2007) e 3 per i cugini nerazzurri (2010 a Madrid, arrivata dopo 45 anni di attesa). Un Derby che si è fatto vedere pure nelle notti europee della suddetta prestigiosa competizione, nel 2003, con le semifinali finite entrambe in pareggio che lanciarono il Milan verso la finale di Manchester contro la Juventus e i quarti di finale nel 2005 che, con il 2-0 dell’andata per i diavoli e il ritorno 3-0 a tavolino, portarono sempre il Milan verso la finale sfortunata di Istanbul.
Una partita così prestigiosa probabilmente deve molto anche all’impianto che la ospita, ospitando durante il resto dell’anno le partite casalinghe delle due società milanesi. Lo stadio Giuseppe Meazza San Siro, che deve il nome del santo dall’omonimo quartiere. Costruito negli anni ’20 dal Milan, fu inaugurato nel 1926 con una partita tra Milan e Inter, vinta dai nerazzurri per 6-3. Fu poi acquistato nel 1935 dal Comune di Milano, iniziando i lavori di ampliamento che portarono nel 1939 la capienza a 55.000 posti. Nel 1947 diventa lo stadio anche dell’Inter, che fino all’anno precedente giocava le proprie partite casalinghe all’Arena Civica nel Parco Sempione. La Scala del Calcio riceverà poi un ulteriore ampliamento in occasione dei Mondiali di Italia ’90, con la costruzione del terzo anello e la copertura delle curve e delle tribune.
Lo stadio milanese non ha ospitato soltanto le partite delle proprie squadre. Oltre alle partite delle nazionali in occasione degli Europei del 1980 e dei Mondiali del 1934 e del 1990, vi ci sono giocate quattro finali di Coppa dei Campioni/Champions League, quella tra Inter e Benfica nel 1965, quella tra Feyenoord e Celtic nel 1970, quella tra Bayern Monaco e Valencia nel 2001 e l’ultima del 2016 tra Real Madrid e Atletico Madrid, portando il Derby di Madrid a Milano. San Siro si è prestato pure ad eventi extracalcistici, come la partita di rugby tra Italia e Nuova Zelanda nel 2009 e sopratutto molti concerti, come quello di Bob Marley nel 1980, il concerto benefico della Laura Pausini Amiche per l’Abruzzo nel 2009 e ospitando ripetutamente molte date di Vasco Rossi. Nel 2017 ospiterà i Coldplay, scandalo dei biglietti di Ticketone permettendo.
Da Gianni Rivera a Paolo Maldini, da Giacinto Facchetti a Javier Zanetti, in più di cent’anni di Derby si sono succeduti protagonisti e comparse che hanno fatto piangere o ridere la Milano rossonera o nerazzurra a seconda del risultato al 90°. Eredità che ora è in mano a Carlos Bacca e a Mauro Icardi.
Giocatori protagonisti del nuovo ciclo delle due società milanesi, assieme a Donnarumma e ad Handanovic, ciclo iniziato con le nuove proprietà e investimenti orientali che i tifosi sperano possano portare soddisfazioni e competività in campionato e magari in Europa. La linea giovane rossonera al momento sembra dare i suoi frutti, mentre invece l’Inter affronterà la partita di domenica con il nuovo allenatore Stefano Pioli, subentrato a Frank de Boer. Il Derby non è una partita qualunque. È quella partita che forse vale di più di un campionato o di una coppa. Quell’ottimo motivo per svegliarsi il lunedì mattina e andare in ufficio sorridendo, sbeffeggiando il collega che fino al venerdì ti prendeva in giro per la crisi di risultati o per i bidoni acquistati dalla propria squadra durante l’ultima sessione di calciomercato. Una partita a sé staccata da tutto il resto, che si bea della rivalità tra rioni, quartieri, città e regioni, una rivalità genuina e non di plastica. È quella partita dove una comparsa come Gianni Comandini si prese la libertà di segnare una doppietta all’Inter, nella stagione 2000/2001, o dove furono segnate 7 reti totali in una partita dall’alto tasso tecnico come quella del 2007. Confidando quindi in una partita densa di spettacolo, buon Derby a tutti!
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