Con la partita di oggi contro il Crotone, la Juventus si appresta a conquistare il suo sesto Scudetto consecutivo, dopo aver già vinto per la terza volta consecutiva la Coppa Italia nella finale con la Lazio. Rimangono ancora a bocca asciutta Napoli e Roma, dopo anni da eterne seconde; un altro anno senza trofei. In generale, Supercoppa a parte, sono tre anni che in Italia, oltre ai bianconeri, nessuno ha vinto niente.
Se azzurri e giallorossi possono ancora essere soddisfatti dell’ennesima qualificazione alla Champions League, la situazione di Milan e Inter è una delle più buie della loro gloriosa storia. La Lazio può ancora consolarsi di una Coppa Italia alzata in faccia alla Roma di quattro anni fa, mentre l’ultimo Scudetto della Fiorentina è antecedente alla nascita di Matteo Renzi.
Insomma tra le “sette sorelle” della Serie A, solo i bianconeri possono vantare un ciclo storico positivo, avendo monopolizzato negli ultimi 6 anni tra Scudetti, Coppe Italia e Supercoppe 10 trofei su 16 (11 se dovesse vincere contro il Crotone). Il dato è significativo: la Lazio non solleva una coppa da 4 anni, l’Inter da 6, la Roma da 9, la Fiorentina da 16. Per quanto riguarda lo Scudetto la carestia è ancora maggiore: Milan 6 anni, Inter 7, Roma 16, Lazio 17, Napoli 27 e infine Fiorentina da ben 48.
Sul piano europeo, poi, se si ripensa al dominio italiano dei primi anni ’90, la situazione è tragica: a parte le Champions League di Inter e Milan, nel nuovo millennio il palmarès è vuoto.
Che Inter e Milan non attraversino il miglior periodo della loro storia ormai lo sa anche un monaco tibetano. I nerazzurri, dopo aver chiuso il ciclo post-Calciopoli con il Triplete nel 2010, hanno vinto solamente una Coppa Italia nel 2011 in finale con il Palermo, non conquistando nemmeno uno dei primi tre posti in Serie A negli ultimi 6 anni. Con i nuovi investimenti provenienti dalla Cina, ad Appiano Gentile si sogna di spezzare il dominio della Juve dopo anni di anonimato. Intanto, il primo tentativo è fallito e il prossimo anno la squadra di Suning non giocherà nemmeno l’Europa League.
Dopo il closing di poche settimane fa, anche la sponda rossonera di Milano si affaccia alla prossima stagione con una proprietà cinese, che ha cercato di rivitalizzare l’ambiente attraverso primi positivi movimenti di calciomercato (Musacchio, Kessiè, Rodriguez). La squadra di Montella ha giocato l’ennesimo campionato in chiaroscuro degli ultimi anni. Il successo del dicembre scorso contro la Juventus in Supercoppa ha però spezzato il sortilegio dei 6 anni senza trofei (i più lunghi dell’era Berlusconi) che durava dal successo del 2011 contro l’Inter, sempre in Supercoppa.
Gli azzurri sono la squadra che ha vinto di più dall’inizio del dominio bianconero nel 2011, arricchendo la bacheca con due Coppa Italia e una Supercoppa, oltre a due secondi posti.
L’obiettivo non dichiarato (solo per scaramanzia) di tutti i tifosi a inizio stagione è però, ovviamente, lo Scudetto, che manca ai partenopei dal 1990. Ogni anno sembra quello giusto, ogni anno la squadra sembra più forte e matura, ma ogni anno la Juventus si dimostra essere un passo in avanti. Risultato: malinconia generale e contestazioni alla presidenza di De Laurentiis, specie in concomitanza di cessioni importanti come Lavezzi, Cavani e Higuain.
Proprio nella stagione in cui si pensava che il Napoli fosse al livello della Juve e con molti giocatori all’apice della loro carriera, gli azzurri non solo non hanno vinto il campionato ma rischiano di non arrivare nemmeno al secondo posto.
Al secondo anno sulla panchina del Napoli Maurizio Sarri è ancora a secco di successi, ma è regista della squadra esteticamente più bella degli ultimi anni in Italia. Magari manca poco?
Tra le big di Serie A, la Fiorentina è quella che non vince da più tempo: l’ultimo trofeo alzato al cielo è la Coppa Italia del 2001 contro il Parma. Un’epoca fa.
Poi la bancarotta, la Serie C2 e la rinascita con la proprietà Della Valle. La nuova dirigenza ha permesso, in pochi anni, di far tornare la Viola ai livelli che le competono. E’ mancato il salto di qualità: dopo l’era Prandelli in cui la Fiorentina è tornata a brillare anche a livello europeo (semifinale di Coppa UEFA nel 2008, eliminazione agli ottavi di Champions del 2010 su furto del Bayern Monaco) e gli anni di stabilità con Montella con l’abbonamento al quarto posto tra il 2012 e il 2015, i gigliati hanno accentuato sotto la guida di Paulo Sousa il loro status di eterna promessa, capace di battere la Juventus ma anche di perdere con un Palermo già retrocesso.
Nei 15 anni di presidenza di Della Valle la conquista maggiore è stata la finale di Coppa Italia persa nel 2014 contro il Napoli. I tifosi non perdonano alla dirigenza le cessioni, negli anni, di tutti i grandi giocatori passati all’Artemio Franchi: Toni, Jovetic, Felipe Melo, Cuadrado e probabilmente Bernardeschi e Kalinic a breve. Di questo passo, il digiuno potrebbe allungarsi ancora per molto.
L’ambiente della Capitale è unico al mondo: in una settimana la stagione di Lazio e Roma può capovolgersi da strepitosa a disastrosa, e viceversa. Avere una delle tifoserie più calde d’Italia significa anche subirne le continue insofferenze e proteste: lo ha imparato Claudio Lotito (che ci ha messo molto del suo), lo stanno imparando anche gli americani.
Le squadre capitoline sono state le prime a vincere lo Scudetto nel nuovo millennio, a braccetto nel 2000 e nel 2001, e anche le ultime ad essere fuori dal monopolio Juve-Milan-Inter.
I biancocelesti nell’era Lotito hanno all’attivo due Coppe Italia (la più bella nel 2013) e una Supercoppa, con il terzo posto massimo piazzamento in campionato nel 2007 e 2015. Sicuramente un ciclo meno positivo di quello degli anni ’90, che scatena periodicamente il malcontento della Curva Nord e dei tifosi in generale, che rimproverano al presidente campagne acquisti quasi mai all’altezza. E se il livello della Lazio fosse proprio questo?
Se la sponda biancoceleste è un po’ agitata, quella giallorossa è una bomba ad orologeria: ogni stagione la Roma sembra pronta al grande passo, per poi terminare sempre nello stesso modo.
L’ultimo trofeo della Roma è la Coppa Italia vinta nel 2008. Nel mezzo lo Scudetto perso al fotofinish nel 2010, Luis Enrique, Zeman, la Coppa Italia persa nel derby, le prime 10 vittorie di Rudy Garcìa, il ritorno di Spalletti. Speranze, sogni infranti, delusioni. Dallo Scudetto del 2001 la Roma è stata fuori dal podio della Serie solo per due anni tra il 2011 e il 2013, collezionando ben 8 secondi posti.
A meno di clamorose sorprese, la Roma arriverà seconda quest’anno, dopo essersi suicidata nel giro di 7 giorni in Coppa Italia con la Lazio e in Europa League con il Lione. Il 2018 potrebbe essere il decimo anno senza trofei. Totti meritava un addio più degno.
Ucraino trapiantato in Italia, cresciuto a Napoli, studente di Economia a Bologna.
2 Giugno 2017
29 Maggio 2017
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