I fatti, in sintesi

Raineri, capo di gabinetto, e Minenna, assessore al bilancio si sono dimessi (ma questo già da un pezzo).
Ora i vertici del 5S, senza consultazione on line (so much for il popolo del web), chiedono la testa di:

1. Marra, vice capo di gabinetto: pare sia sua una lettera inviata all’anticorruzione; lettera che ha portato alle dimissioni di Raineri.
2. Romeo, capo della segreteria politica; Minenna definiva la sua nomina illegittima.
3. De Dominicis, assessore al bilancio (subentrato dopo Minenna); si parla di amicizie con Previti, sue e di Raggi.
4. Muraro, titolare all’Ambiente; ha scoperto, dopo richiesta di accesso agli atti, che esiste un fascicolo dedicato a lei.

Riguardo a Muraro, la faccenda si sta facendo spinosa perché tocca un tasto dolente dell’etica 5s: l’onestà.

In estrema sintesi, Muraro era una manager nel settore dei rifiuti e le indagini ipotizzano i reati di: traffico illecito di rifiuti, abuso d’ufficio e truffa; pare che gli impianti di smaltimento in cui lavorava operassero sotto la soglia di produttività prevista per fare in modo che i rifiuti fossero redistribuiti in altri circuiti più redditizi. Ma un’indagine non è un avviso di garanzia, e un avviso di garanzia non è un processo e un processo non è una condanna.

Comunque la macchina dell’indignazione non si ferma e le pressioni sul sindaco si fanno sempre più grosse; sindaca rea, pare, di non aver comunicato una notizia di questa importanza ai vertici. Anche se in realtà pare l’abbia fatto, e chi di dovere abbia taciuto perché “non aveva capito il senso della mail” (so much for il popolo del web). Roma Fa Schifo si schiera al fianco di Raggi, ma il 5S è nel caos.

Creiamo “sistemi operativi” e non sappiamo leggere le mail. So much for il popolo del web (credit: gli Eurocrati)

Le reazioni

• Di Maio rifiuta la partecipazione al programma Politics, su Rai 3.
• Di Battista interrompe il suo tour in motorino per difendere la Costituzione (e non è che sia una grande perdita).
• Grillo è sceso a Roma. Ci sono state dieci ore di riunione (chiaramente non trasmesse in streaming, so much for il popolo del web), ma pare siano volati stracci verso tutti in generale e verso Di Maio in particolare.

Se a Roma c’era un complotto per farli vincere, ha sicuramente funzionato. Il M5S è talmente nel panico che sulla faccenda non ha rilasciato nessun comunicato, a parte questo video della Raggi e dichiarazioni confuse su altri complotti. Poi per carità, persone di buonsenso dicono “dateci tempo, metteremo a posto le cose” e non si può fare a meno di augurarsi che sia davvero così, e che da questa storia i cinque stelle capiscano (magari con l’ausilio di Pizzarotti, ostracizzato dal Movimento per problemi analoghi) un paio di cose sul garantismo e che tra il dire e il fare c’è di mezzo il governare. E governare non è giocare a chi si inventa la sparata più grossa dietro a un pc.
P.S. Intanto qui qualcuno ride come un matto.

Quello che vende i salvagenti in riva al fiume

A. & R.