Il calcio è lo sport più seguito in Italia. È un dato di fatto, lo dimostrano le 61.435 squadre di calcio presenti nella penisola, dalla Serie A alla Terza Categoria. Ci sono decine di motivi che hanno portato questo gioco a essere così popolare nella penisola, e un ruolo importante in tutto ciò lo ha giocato pure uno strumento elettronico, la cui paternità è da dare anche a un certo Guglielmo Marconi. Lo strumento in questione è la radio,
che in cent’anni circa di storia ha dato voce a grandi successi musicali e, soprattutto, a grandi eventi sportivi, grazie a una folta schiera di professionisti che si sono avvicendati negli anni ai microfoni e alle cuffie raccontando con il solo uso della voce eventi su eventi, trascinando l’ascoltatore con la sola forza della descrizione dinanzi all’evento raccontato dalle voci storiche di Ciotti o Provenzali o da quelle attuali come di Cucchi o Repice.
Tutte le storie iniziano con un’idea, e la saga di Tutto il Calcio Minuto per Minuto inizia ufficialmente il 10 gennaio del 1960, dopo la sperimentazione iniziata nel 1959. L’idea venne in mente a Guglielmo Moretti, giornalista sportivo di Bologna, che propose alla RAI un format in uso in Francia nella trasmissione “Sports et Musique”, dove gli inviati commentavano le partite del campionato di rugby a 15. Dopo un primo tentennamento (Fu detto a Moretti –a chi vuoi che interessi?-) venne varato il periodo sperimentale dal 1959 che sfociò nell’esordio ufficiale del gennaio 1960. Coprendo, per 27 anni, soltanto i secondi tempi dei campi collegati: Era opinione della Lega Calcio che se si fosse data copertura totale di tutti i 90 minuti delle partite la gente non sarebbe più andata allo stadio.
Sicuramente il crollo dell’affluenza negli stadi va ricercato in altri fattori, e non di certo dalle trasmissioni radiofoniche, che negli anni 60/70 diventarono un must della domenica pomeriggio, con la radiolina portatile nella tasca del cappotto o della giacca e la cuffia attaccata all’orecchio, ascoltando i vari Ameri, Ciotti, Provenzali commentare i vari campi collegati con la trasmissione. Una delle più celebri esclamazioni nel calcio italiano,
“clamoroso al Cibali!”, è proprio attribuita a Sandro Ciotti, collegato da Catania per Catania – Inter 2 a 0 del 1961. L’esclamazione è dovuta al fatto che nella partita di andata a Milano il Catania avesse perso 5 a 0 con ben 4 autoreti, e i rossoazzurri furono definiti da Helenio Herrera –una squadra di postelegrafonici-. I catanesi se la legarono al dito e, con questo 2 a 0 casalingo, oltre ad essere clamorosa prova d’orgoglio bloccarono l’Inter lanciata verso lo Scudetto, che andò alla Juventus.
La trasmissione è sempre andata in onda in più di 50 anni di storia, coprendo principalmente la Serie A, B e occasionalmente la Serie C, escludendo naturalmente eventuali scioperi dei giornalisti e i periodi di riposo estivo e invernale. Nel corso della storia del programma sono da segnalare alcuni casi eccezionali:
La potenza del mezzo radiofonico, di cui in questi giorni si festeggia la giornata mondiale della radio, è innegabile, e grazie alla diffusione capillare e alla semplicità dell’utilizzo ha permesso l’exploit di un programma come Tutto il Calcio Minuto per Minuto tutto sommato semplice, ma seguitissimo per i risultati e le radiocronache. Grazie anche e sopratutto alla innegabile professionalità delle voci che si sono alternate ai microfoni raccontando l’evento sportivo in svolgimento, senza scadere in descrizioni povere o banali, o peggio, faziose, tipiche magari delle radio ultras. Con qualche eccezione anche per i radiocronisti di Radio Uno, come l’urlo di gioia di Riccardo Cucchi al rigore decisivo di Grosso nella finale mondiale di Berlino del 2006. Quasi Sessant’anni di dirette radiofoniche, e in tutti questi anni, in particolar modo negli anni 70/80, grazie all’assenza di una concorrenza televisiva, furono raggiunte punte di 25 milioni di radioascoltatori, dando ulteriore conferma alla democraticità del mezzo, permettendo a mezza Italia di essere nel giro di pochi minuti al Marassi, all’Olimpico o all’Artemio Franchi, affannandosi e incrociando le dita per la schedina del Totocalcio compilata, le cui partite in programma erano quelle coperte dalla trasmissione di Provenzali. Naturalmente per ovvi limiti sopraggiunti molte voci storiche si sono fatte da parte nel corso degli anni, in ultimo questa domenica Riccardo Cucchi, voce che oltre a raccontare l’Italia mondiale in Germania raccontò anche l’Inter del Triplete a Madrid, ha salutato per l’ultima volta i radioascoltatori e i colleghi con la radiocronaca di Inter – Empoli domenica 12 febbraio. Tutto il Calcio Minuto per Minuto ha avuto anche il pregio di unire tutta la penisola ogni domenica, arrivando indenne fino ad ora, nonostante l’avvento delle pay-tv e l’overdose di partite trasmesse in diretta in televisione. Si può dire, per una volta, “Video don’t kill the Radio Star“, aspettando, intorno alle 15.00 della domenica, solitamente in viaggio verso gite fuori porta o tragitti in macchina relativamente lunghi, “A taste of honey” che dà il via alla magia dei collegamenti radiofonici da tutti i campi collegati.
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