Il campionato, passo dopo passo, si avvia sempre più velocemente alla sua conclusione. Serie A IMDI dunque, nel giro delle prossime settimane, vi lascerà progressivamente una sensazione di abbandono per noi spiacevole ma per voi esaltante. Per adesso tenete ancora in frigo lo champagne, c’è da raccontare un’altra giornata del nostro orribile e noios…ehm, splendido campionato.
Non è il titolo di un PPV WWE ma la definizione che si accomuna meglio alla Juventus e a Paulo Dybala dopo la gara contro il Palermo. Il club e l’attaccante si prendono gioco dei rosanero venerdì sera, con un combattutissimo 4-1 finale. Lo stesso Dybala, che a Palermo ha trascorso 3 stagioni, segna una doppietta e a momenti piange per la disperazione di aver dato l’eterno riposo alla sua ex compagine.
I due anticipi del sabato, invece, si segnalano per le vittorie di due squadre in lizza per l’Europa League: l’Atalanta batte un Crotone ormai condannato, mentre la Lazio recupera il vantaggio dell’Empoli per poi uscire dal Castellani con i tre punti. Ancora una sconfitta per Martusciello, che però può praticamente permettersi di fare il cazzo che gli pare data la distanza delle ultime tre.
Nella gara delle 12:30 tra Bologna e Inter avviene un vero e proprio miracolo: il primo gol italiano di Gabigol. Il brasiliano, entrato nel secondo tempo al posto di Candreva, sfrutta un assist di D’Ambrosio e da zero metri mette in porta il gol decisivo per la vittoria. Ovviamente, nonostante il livello di realizzazione non proprio complicato, Gabigol esulta come un matto e riesce a dare comunque una delusione ai fantallenatori facendosi ammonire per la maglia sfilata.
Nel pomeriggio invece il Napoli di Sarri ritorna a vincere dopo il ko di Madrid: 1-3 contro il Chievo, impreziosito dal tiro a giro di Insigne ma anche dalla vaccata di Koulibaly, che confonde il calcio con la danza nell’azione che porta alla rete di Meggiorini. Torna a vincere anche il Sassuolo, che con una doppietta di Defrel batte 1-2 l’Udinese, che non riesce ad essere salvata nemmeno dalla visita di Zico. Per un attimo Delneri viene sfiorato anche dall’idea di gettarlo nella mischia: il brasiliano, nonostante l’età, è ancora più veloce di De Paul. Pari invece tra Sampdoria e Cagliari, in una gara che verrà ricordata per la cappellata di Viviano, cui l’arbitro mostra pietà annullando una rete regolare agli ospiti.
Capitolo a parte merita il ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina del Pescara: pronti via, il boemo regala la prima vittoria in stagione al club – che fino ad ora era stato l’unico a non aver mai vinto in stagione – con un 5-0 roboante sul Genoa. Il Presidente Preziosi reagisce pacatamente al pokerissimo, esonerando Juric e ingaggiando come nuovo allenatore Andrea Mandorlini.
Benissimo anche la Roma, che umilia il Torino per 4-1. Dzeko di nuovo capocannoniere: il bosniaco, insieme ad Higuain, è in lotta per la Scarpa d’Oro. Mihajlovic dimostra, ancora una volta, di essere un allenatore poco propenso a difendere nonostante fosse stato un grande difensore da calciatore. Un po’ come se Salvini, all’improvviso, smettesse di denigrare gli immigrati e li accogliesse tutti in casa sua.
Nel posticipo serale il Milan batte la Fiorentina per 2-1 e prova a coltivare ancora concrete speranze d’Europa. Deulofeu si dimostra decisivo, mentre la squadra viola sembra essere ormai fuori da ogni lotta per ambire alle vette altissime di classifica, per la gioia enorme dei suoi tifosi, i quali preferirebbero assistere ad una maratona dei film di Toxic Avenger piuttosto che ad un’altra stagione con Paulo Sousa in panchina.
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