La storia dei manga ci insegna che le storie più belle possono avere due tipologie di finali: il primo è finire rischiando di deludere le aspettative, il secondo è di non finire affatto. Difficile dire quale sia peggiore.
Per molti manga la trama e i personaggi catturano in poche pagine l’attenzione del lettore per poi diventare sempre più bella e avvincente oppure, al contrario, finire nel banale o addirittura nell’assurdo. Alcuni esempi possono essere il finale di “Gantz” oppure di “Naruto”.
Normalmente i manga più famosi e per un pubblico di tutte le età appartengono al genere “Shōnen”. Per i meno esperti è il classico manga dove l’eroe o il gruppo di eroi vengono costantemente sfidati da qualche nemico che devono battere, man mano che la storia prosegue l’eroe diventa sempre più potente con mosse sempre più spettacolari e nemici più letali.
I capostipiti di questo genere sono senza dubbio “Dragon Ball” e “Ken il Guerriero”. Favoriti nella loro popolarità da trasposizioni in Anime che sopravvivono a oggi e che sono apprezzate da tutte le generazioni di spettatori.
Questi due capolavori non sono però gli unici manga shōnen famosissimi che sono arrivati al grande pubblico, si possono citare anche: One Piece, Naruto, Bleach e si potrebbe continuare.
Ognuno di questi manga ha avuto senza dubbio un inizio glorioso. Ma quanti e quali di questi manga sono stati completati? One Piece, ad esempio, iniziato nel lontano 1997, non è ancora concluso: questo maledetto tesoro non è ancora stato trovato. La serie ha avuto alti e bassi per tutta la sua durata, ma è stato tutto sommato stabile nella sua pubblicazione.
Purtroppo però non è certo se riusciremo a vedere la fine del protagonista di questo articolo: Hunter x Hunter.
Un manga nato nel lontano 1998 dalla mente geniale di Yoshihiro Togashi, fumettista, o più precisamente mangaka, del quale abbiamo potuto ammirare la maestria nel suo primo lavoro “Yu degli Spettri” opera pubblicata dal 1990 al 1994 e mai conclusa.
La caratteristica del manga e del suo creatore è quello dell’eterna pausa. Circa ogni dieci capitoli l’autore si prende una pausa giustificata con “problemi di salute” non meglio specificati se non un “cronico dolore lombare”. Ovviamente su Reddit ci sono molteplici teorie alternative: alcuni parlano di “burnout” dovuto al troppo lavoro, altri rispondono dicendo che i problemi sono dovuti alle tante ore trascorse seduto a disegnare. C’è infine chi dice che vada in pausa volontariamente per evitare lo stress e per essere più presente in famiglia, infatti il disegnatore è sposato con l’autrice di “Sailor Moon”, al contrario di molti professionisti che per la quantità di lavoro decidono di rimanere single.
Qualunque sia la vera causa, queste pause annunciate di due settimane si trasformano spesso in pause di quasi un anno e mezzo. Questo trend ha spinto i fan a realizzare dei grafici sulla frequenza della pubblicazione dell’opera. Il destino di questo manga è simile al destino di “Berserk” e di “Bastard!” entrambi in produzione irregolare dal 1988, tanto da nominare i loro disegnatori “Re delle pause”, onorificenza che può indubbiamente essere attribuita anche a Yoshihiro.
L’incipit è molto semplice: il dodicenne Gon Freecss ha il sogno di trovare suo padre Gin, il quale lo ha abbandonato, quando era ancora neonato, da una zia. Il primo passo per la sua ricerca è quello di diventare un “Hunter”, professione leggendaria e misteriosa alla quale si può aspirare solo dopo aver completato un esame famoso per essere impossibile da completare per persone “normali”.
Proseguendo, le sfide che il ragazzo deve completare sono molteplici e veramente intriganti. Affiancato da amici incontrati durante il suo percorso, affronterà sfide mentali o logiche, così come combattimenti, almeno nella prima parte del manga. Si passa poi a sfide in un’arena di combattenti, all’addestramento nella disciplina del controllo della propria energia vitale, il misterioso “Nen”, poi a una ricerca di un gioco leggendario del quale il padre fu creatore. Infine alla lotta per la sopravvivenza con insetti mutanti chiamati “formichimere”.
Proprio quando la ricerca iniziale può definirsi conclusa, Yoshihiro ci intriga un’altra volta: il mondo del quale siamo a conoscenza in realtà è un frammento minuscolo del “vero” mondo che c’è dopo un anello di oceani che circondano i continenti del mondo conosciuto.
Tuttavia, proprio quando il manga avrebbe potuto prendere lo stimolo di una nuova rinascita, con nuovi misteri e sfide da scoprire, ecco che si ferma nuovamente per i “soliti” problemi di salute dell’autore, lasciando il lettore nuovamente con l’amaro in bocca.
Il livello di complessità dell’ambientazione è veramente enorme: a tratti abbozzato, a tratti spiegato in dettaglio. Un esempio è il ruolo dell’Hunter stesso: personaggi misteriosi che apparentemente non hanno solo lo scopo di combattere i criminali, ma anche fare scoperte archeologiche, di biologia e addirittura essere esperti di cucina. Proprio questo alone di mistero spinge i fan della serie a tornare ogni volta a divorare ogni capitolo, per avere dettagli aggiuntivi e nuovi risvolti di trama. A ogni capitolo vengono forniti tantissimi tasselli che una volta combinati creano l’atmosfera giusta per un manga incredibilmente bello e complesso.
Dal punto di vista del disegno, Hunter x Hunter, non è niente di particolare, in alcuni punti il disegno è veramente approssimativo e banale tanto da sembrare pasticciato da un bambino, in altri si ritorna su un disegno sicuro e “maturo”. Addirittura spingendo l’autore a scusarsi pubblicamente e promettere di disegnare nuovamente alcune parti del manga nella versione poi venduta a parte rispetto alla rivista “Jump”. Uno dei punti di forza è anche la complessità dei dialoghi e dei pensieri dei personaggi spesso più presenti dei disegni stessi. Questa sicuramente potrebbe essere una caratteristica non apprezzabile, invece dà carattere al manga, rendendolo più machiavellico e meno frenetico.
Alcuni dicono che Hunter x Hunter sia l’erede spirituale di Yu degli Spettri, e in un certo senso è vero: i protagonisti sono molto simili e il potere di Yu è una sorta di versione embrionale del ben più complesso “Nen”. La vera speranza è che l’autore non decida di sospendere la serie, come fece nel lontano 1994. Dopo aver creato una tale introduzione a una storia che potrebbe avere dei risvolti eccezionali la vera speranza è vedere un finale degno di questo nome, anche se il viaggio potrebbe essere ancora molto lungo.
Nato nel 1991, vivo in Germania, scrivo articoli su IMDI per passione.
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Nato nel 1991, vivo in Germania, scrivo articoli su IMDI per passione.
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