Tutte le foto per gentile concessione di Getty Images
Il 5 agosto, con la cerimonia di apertura, inizieranno ufficialmente i XXXI giochi olimpici a Rio.
E la sera stessa, con la prima gara fra Australia e Francia, inizierà il torneo di Pallacanestro maschile; questo recap ha come idea di base quella di dare un veloce sguardo alle nazionali in gara ed ai giocatori più rappresentativi delle stesse, senza una analisi troppo approfondita.
Andiamo quindi ad analizzare i due gruppi.
Gruppo A
Australia
Tra le squadre presenti nel gruppo l’Australia può sicuramente ambire al passaggio del turno, forte di un roster variegato e con tanta esperienza a livello internazionale ed NBA; sebbene sia sotto squadre come gli Stati Uniti, la Francia o la Serbia per talento generale, il suo gruppo composto da veterani può dare fastidio a molte squadre. Occhio quindi a non sottovalutarli.
Pesa molto tuttavia l’assenza di Dante Exum e Ben Simmons, neo prima scelta al draft di quest’anno, che hanno preferito concentrarsi sul loro, rispettivamente, ritorno ed esordio in NBA lavorando in tal senso in estate e sebbene Andrew Bogut alla fine sia riuscito ad aggregarsi al gruppo, le sue condizioni fisiche non sono delle più rosee (con problemi al ginocchio che lo perseguitano da tutta la stagione appena conclusa).
Matthew Dellavedova è l’esempio perfetto dello spirito di questa squadra.
Francia
La Francia è reduce dal terzo posto agli Europei del 2015 ed è un gruppo che miscela una vecchia guardia mai arrendevole, Boris Diaw e Tony Parker su tutti, ad una ventata di giovinezza che lascia intravedere un roseo futuro, almeno nel breve termine.
Rudy Gobert e Joffrey Lauvergne infatti, con il primo autentica stella in ascesa nella NBA, aggiungono quell’atletismo e sconsideratezza che possono solo che aiutare una squadra in cerca di riscatto.
Attenzione poi a Nando De Colo che, fresco vincitore dell’Eurolega di quest’anno ed MVP della stessa, sta esprimendo il miglior basket della sua carriera.
Tempi bui sotto canestro per gli avversari della Francia.
Cina
I dominatori del basket asiatico hanno uno dei roster più giovani dell’intera competizione, solo 3 giocatori infatti sono nati prima del 1990, e possono contare su uno dei più fulgidi talenti che il basket cinese abbia mai espresso, Wang Zhelin (già sotto l’egida dei Memphis Grizzlies) e di un veterano con un passato NBA come Yi Jianlian.
Il passaggio del turno si prospetta complicato per loro, ma la loro energia e il loro agonismo non sono da sottovalutare.
Dalla Cina con furore, Wang Zhelin.
Stati Uniti
Allenati da uno dei più grandi allenatori universitari di tutti i tempi, Mike Krzyzewski, e con un concentrato di talento svariate spanne sopra tutti gli altri, gli Stati Uniti puntano al gradino più alto del podio, come se ne facessero mistero.
Nonostante l’assenza di Lebron James e Stephen Curry, i due più forti giocatori del mondo attualmente,la rosa è “abbastanza” coperta in ogni ruolo con un roster che può passare da un centro sottodimensionato come Draymond Green a DeMarcus Cousins, da un play eclettico come Kyrie Irving ad un ragionatore come Kyle Lowry; il tutto condito da macchine da punti come Kevin Durant e Kley Thompson, neo compagni di squadra a Golden State.
Favoriti, come se ci fosse bisogno di dirlo.
Talento ne abbiamo ?
Venezuela
Pesa tantissimo sul roster la mancanza di Greivis Vasquez, uomo di punta della squadra e giocatore NBA, costretto a delle terapie riabilitative per l’inizio della stagione NBA in maglia Brooklyn Nets.
Riusciranno David Cubillàn e John Cox, il primo liceale a Marquette dal 2006 al 2010 ed il secondo giramondo europeo con apparizioni anche in Eurolega, a tenere alto il nome del loro paese ?
L’assenza di Greivis Vasquez è pesantissima per il Venezuela.
Serbia
La vera mina vagante del torneo: chi vi scrive la vede come seconda solo agli Stati Uniti nel girone.
Capitanata da un Milos Teodosic che, forse, ha finalmente capito come vincere oltre che smazzare assist e con una batteria di talenti proveniente da ogni parte d’Europa: Kalinic, Bogdanovic, Raduljica (fresco acquisto dell’Armani Milano) ed anche dalla NBA con Nikola Jokic; questa squadra punterà di sicuro ai gradini alti del podio.
Avere poi un ex-MVP EuroBasket ed un vincente da giocatore come Aleksandar Đorđević sul pino poi, non guasta.
Se Teodosic ha imparato a vincere, la Serbia ha discrete possibilità in questi giochi olimpici.
Gruppo B
Brasile
I vincitori uscenti dei Giochi Pan Americani del 2015 hanno a roster un giusto connubio fra esperienza e gioventù.
A scafati veterani di livello come: Leandro Barbosa, Nenè e Marcelinho Huertas si affiancano prospetti di un certo livello quali Raulzinho Neto, sotto contratto presso gli Utah Jazz, Cristiano Felicio, subentrato a Varejao causa infortunio ed in forza presso i Chicago Bulls, e Rafael Luz, Baskonia.
Con un allenatore come Ruben Magnano sulla panchina, vincitore dell’oro olimpico nel 2004 con l’Argentina, le prerogative per fare bene ci sono tutte.
Immaginazione al potere con Leandrinho Barbosa.
Lituania
La nazione europea con uno dei più alti pedigree cestistici presenta, al solito, una squadra compatta e ben rodata.
Con uno zoccolo duro composto da giocatori affermati quali Jonas Maciulis, Jankunas Paulius e l’immortale Javtokas Robertas, capitano della nazionale, ed un core più giovane guidato dal giocatore NBA Jonas Valanciunas; la nazionale lituana di sciuro sarà protagonista in questa olimpiade.
Occhi puntati poi su Domantas Sabonis, figlio del leggendario Arvydas e neo scelta degli Oklahoma City Thunder, al primo palcoscenico mondiale.
Occhi puntati sulla progenie di papà Arvydas.
Croazia
La squadra che ci ha eliminato al preolimpico di Torino, attraversa sicuramente un momento di forma notevole ed ha dimostrato, purtroppo contro di noi, di saper vincere e convincere quando la posta in palio è alta.
Il capitano Roko Ukic , ben conosciuto dai tifosi di Varese per il passaggio agli “odiati” Canturini l’undici gennaio di quest’anno, guiderà un roster carico di talento e giovinezza, basti pensare che 2/5 del quintetto di partenza sono occupati da Mario Hezonja e Dario Saric (rispettivamente 1995 e 1994), con affianco talenti ormai affermati come Bojan Bogdanovic e Krunoslav Simon.
Occhio che questa squadra potrebbe rivelarsi una sorpresa, in questo torneo.
Saric è pronto a spiccare il volo in questa olimpiade.
Spagna
La vincitrice degli europei di basket 2015 presenta un roster sostanzialmente invariato rispetto a quest’ultima competizione.
Aggiunte importanti ad un gruppo irripetibile nella storia della pallacanestro iberica, con campioni del calibro di Pau Gasol, Felipe Reyes, Juan Carlos Navarro, Josè Calderon e via dicendo, sono Ricky Rubio (assente per infortunio agli europei) e Alex Abrines, fresco di firma con gli Oklahoma City Thunder.
Riuscirà Sergio Scariolo, allenatore della squadra, a continuare la striscia vincente ?
La Spagna riparte da qui.
Nigeria
Squadra giovane ed agguerrita, come la maggior parte delle squadre africane cercherà di imporre la propria fisicità ed il proprio atletismo agli avversari.
Hanno in Al-Farouq Aminu, reduce dalla sua migliore stagione NBA, il loro uomo di punta e giovani di prospettiva quali Stan Okoye, giocatore di Varese, e Michael Gbinije, sotto contratto presso i Detroit Pistons.
Carte per ben figurare nella manifestazione ci sono tutte anche se il passaggio del turno sembra fuori dalla loro portata.
Mai domi i leoni nigeriani.
Argentina
La fine di un’era; questo, senza dubbio, rappresenta questa olimpiade per la nazionale Argentina.
La generacion dorada del basket argentino è infatti al suo ultimo tango con i suoi massimi esponenti: Luis Scola, Manu Ginobili, Andrés Nocioni e Carlos Delfino prossimi al ritiro se non ufficialmente già ritirati.
E sebbene alcune nuove leve siano decisamente promettenti: Facundo Campazzo e Patricio Garino su tutti, resta comunque l’amarezza di vedere finito il ciclo di una squadra che ha espresso una pallacanestro sublime nel corso degli anni.
Questo è il loro canto del cigno, speriamo in un happy ending.
Ultimo tango a Rio.
Qui finisce questo recap, spero che questo vi sia servito per conoscere un pochino meglio le squadre che prenderanno parte alla competizione.
Non mi resta quindi che augurarvi una buona estate e dei buoni giochi olimpici.
Gioco a pallacanestro da quando ho 5 anni e mi piacciono i libri scritti da gente morta almeno un secolo fa. Per il resto tutto bene.
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Gioco a pallacanestro da quando ho 5 anni e mi piacciono i libri scritti da gente morta almeno un secolo fa. Per il resto tutto bene.
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