Nelle precedenti puntate…
Il fancazzista più sexy di tutto il web, l’ultimo arrivato più adorabile di tutta la redazione di IMDI si è occupato della scrittura di una serie di articoli dedicati a New Orleans, Louisiana, Stati Uniti. Eccoci giunti quindi alla conclusione: è tempo di distrazione, è tempo di attività puramente turistiche.
Attrazioni locali – E qui veramente c’è l’imbarazzo della scelta.
Vi piacciono natura, animali, ambienti selvaggi? FIONDATEVI NELLE PALUDI. Non avete idea di quello che potreste trovarci in una sola gita. Dalla barca su cui mi trovavo col resto della comitiva ho visto a distanza ravvicinata rane, serpenti, alligatori, procioni e ragni lupo.
E’ un ambiente primordiale, pieno di vita: tutti i visitatori istintivamente stanno in silenzio perché ci si trova in un posto dove l’uomo non era previsto. Nell’alloggio di cui vi ho parlato in precedenza è possibile prenotare con pochissimo preavviso un tour di questo tipo. Nel caso procediate indipendentemente da India House, vi segnalo inoltre l’azienda a cui l’ostello si appoggia per queste iniziative: io ho optato per un “semplice” tour alle paludi per mancanza di tempo, ma la gita alle piantagioni o un giro guidato per la città di New Orleans e le sue attrazioni turistiche potrebbero rivelarsi esperienze altrettanto affascinanti.
A questo proposito vorrei dedicare un po’ di spazio ai luoghi e ai monumenti di NOLA: se siete degli amanti delle stranezze, se siete amanti delle atmosfere equivoche, se siete appassionati di storia… Siete nel posto giusto.Potete dedicare una giornata andando in uno dei cimiteri storici (consiglio in particolare il Saint Louis No.1, luogo di sepoltura di Marie Leveau, una delle più grandi regine del voodoo di New Orleans) per poi fare un salto ad uno dei tanti musei dedicati al Voodoo.
Il giorno seguente potreste andarvi a vedere il quartiere nero più vecchio d’America e gironzolare nel resto della città per vedervi vari luoghi d’interesse risalenti all’epoca coloniale o della Gerra di Secessione.Il terzo giorno infine potreste dedicarvi al Quartiere Francese e al suo fascino senza tempo: è il centro storico di NOLA, la storia della cultura creola passa di qui tanto quanto che dai Caraibi o da altre aree ex-coloniali. Io personalmente mi sono innamorato di questa zona, al pari di tanti altri turisti prima e dopo di me.
Vita notturna e musica dal vivo – Dopo il tramonto New Orleans è considerata negli Stati Uniti come una sorta di sorella minore zozza e casinista di Las Vegas. Se volete vedere l’anima più festaiola, zozza e nottambula della città la prima destinazione che mi sento assolutamente di consigliarvi è Bourbon Street: una lunga via che taglia in due metà quasi uguali il Quartiere Francese e che offre quanto di più depravato, rumoroso e sbracato possiate trovare. Non mi sento di citare questo o quel locale in particolare: ce ne sono troppi! Se vi capita di passare una o più sere lì, limitatevi a farvi trascinare dalla folla, dalla musica che sentite o dalle offerte della battona danzatrice esotica più avvenente che riuscite ad adocchiare. Ce n’è per tutti i gusti: bar e ristoranti in cui mangiare qualche bisunto piatto cajun; strip club grondanti sudore, profumo da due soldi e false promesse; discoteche con musica dal vivo specializzate in revival anni ’80 e ’90… Quello che riesco a ricordare non è un insieme di singole serate, ma un unico, galvanizzante flusso di musica, luci e movimento.
Unica pecca: l’odore. Non è facile da descrivere a parole, ma Bourbon Street ha un problemino causato da turisti che bevono troppo. Di conseguenza mi sento di aggiungere un piccolo consiglio: se piove, occhio a dove mettete i piedi. FIDATEVI.
Se invece avete voglia di muovere il culo e di divertirvi senza per forza distruggervi il fegato o anche solo semplicemente di godervi un po’ della migliore musica dal vivo degli USA, la destinazione obbligatoria è Frenchmen Street, a due passi dalla fine di Bourbon (postilla di sicurezza: di notte non allontanatevi mai troppo da queste due vie, c’è da aver paura). Frenchmen è la zona dedicata interamente ai concerti, non pagherete molto né di ingresso né di bevute, ma vi ritroverete a dare un sacco di mance ai gruppi che vedrete suonare: il calore, l’impegno, la professionalità e il ritmo dei gruppi che suonano a Frenchmen sono incredibili. Due gruppi su tutti mi hanno colpito: i Big Easy Brawlers e John Lisi & Delta Funk. I primi offrono un miscuglio di musica nera (jazz, funk, rythm and blues) che rende inutile ogni tentativo di restare fermi, i secondi offrono invece atmosfere più soffuse e un ensemble di voci e di strumentisti davvero, davvero di qualità. Entrambe le band hanno un ingaggio settimanale fisso in almeno due o tre locali del quartiere, i posti più intriganti secondo la mia esperienza sono stati il Blue Nile e il Maison: ingresso solitamente libero, prezzi onesti e grande musica.
Qualora il vostro viaggio cada in periodi particolari, vi consiglierei vivamente di dare un’occhiata se NOLA stia ospitando il Jazz & Heritage Festival o il Voodoo Festival. Il primo avviene solitamente nell’ultima settimana di Aprile e nonostante il nome è diventato un punto di riferimento per la stagione dei festival statunitensi dedicati ad ogni tipo di musica: la lineup del 2014 comprende Eric Clapton, Robert Plant, Christina Aguilera, Carlos Santana, più un sacco di nomi più o meno noti del panorama jazz, blues e indie nazionale locale. Un domani non mi spiacerebbe tornare a NOLA apposta per questo “Jazz Fest”…
Il secondo, il Voodoo Fest, prende luogo invece nei primi giorni di Novembre, presentando la stessa struttura (nomi grossi e “generalisti” + artisti e generi più di nicchia) e devo ammettere che sono stati proprio i gruppi a me sconosciuti a stupirmi di più, perché se il mio interesse era dettato dai vari pezzi grossi (Pearl Jam, Nine Inch Nails, Cure, Kid Rock, Mackelmore) è altrettanto vero che i miei ricordi migliori derivino dall’aver assistito ai concerti della Preservation Hall Jazz Band (l’incarnazione del jazz di New Orleans da cinquant’anni, se volete avere un assaggio di questa musica e del suo ritmo ora incalzante, ora rilassato, cercatevi l’album “That’s it”) e di Dr John (tastierista e cantante, istituzione vivente di tutto il sound della Louisiana: jazz, blues e funk con atmosfere crepuscolari e tematiche voodoo).
Oltre ai festival musicali, un ulteriore motivo di interesse nei confronti di NOLA e fattore da considerare quando scegliete le date di arrivo e partenza, sono le festività locali. La più famosa, come già detto nell’articolo introduttivo, è il Mardi Gras. Non so cosa dirvi di preciso riguardo ad esso, se non che sia qualcosa di estremamente alcolico, rumoroso, colorato e caciarone. Al pari del Jazz Fest.
Posso però parlare per esperienza personale di Halloween: un’autentica figata. Posto che sono moooooooolto felice di aver finalmente visto questa festività celebrata in un luogo che le compete (Italiani esterofili: ABBIAMO GIA’ IL CARNEVALE, HALLOWEEN NON E’ NOSTRO), l’esperienza in sé si è rivelata spettacolare.
Vuoi per la compagnia in cui mi trovavo (praticamente Gesù Cristo che guida una comitiva con un detective hard boiled, due faraoni, un licantropo, William Wallace, degli zombie e altre cose), vuoi per la musica con cui abbiamo ballato, vuoi per le maschere viste in giro, vuoi per l’atmosfera che si respirava in tutta la città… E’ stato tutto perfetto. Momento topico? Ballare sulle note di Rebel Yell in un locale gremito di personaggi e costumi vari, con i miei degni compari dell’ostello a far casino.
Si conclude così, tra maschere, musica e risate, la mia epopea a New Orleans. Se voi quattro che mi avete letto fin qui ne avrete l’occasione, andateci e divertitevi. Non potete immaginare la nostalgia che provo ripensando a quelle due settimane e sono passati solo tre mesi dal mio ritorno in Italia. Sento tuttora un po’ di persone conosciute lì all’ostello e la sensazione è quella di aver vissuto e condiviso qualcosa di davvero speciale:
IL VIAGGIO PERFETTO.
Penso che non esista conclusione migliore.
Non molto tempo fa uno studente specializzando operante a Milano venne ingiustamente condannato da un tribunale militare. Evaso da un carcere di massima sicurezza iniziò a spacciarsi per studente Erasmus. E' tuttora ricercato, ma se Spina, Frullo e Weber hanno un argomento di nicchia che interessa a quattro gatti, forse, ogni tanto, ingaggiano il famigerato... COLIN FARTH.
12 Aprile 2017
24 Marzo 2017
25 Gennaio 2017
22 Gennaio 2017
4 Gennaio 2017
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