Scoprire Mr Pickles riporta alla mente quella strana sensazione che si prova quando, girovagando per internet, ci si trova di fronte a dei veri e propri aborti creativi, appartenenti un po’ ad ogni genere. Spesso si perdono minuti preziosi del proprio tempo per leggere qualche articolo, vedere qualche video, ascoltare un po’ di musica o magari iniziare un film, per poi rendersi conto di aver sprecato l’intera serata. Di frequente ci si chiede anche: «Come sono finito a vedere un video anni ’90 dove dei bambini si trasformano in un mostro mutante?»
Sono domande, queste, alle quali nessuno può rispondere.
Quando misteriosamente ci si imbatte in Mr Pickles, la sensazione di aver trovato qualcosa di simile al video precedente è forte. Anche solo osservando l’episodio pilota è chiaro come, già nei primi trenta secondi, la serie sia perversamente incredibile: un ragazzo e una ragazza sono seduti nella natura a discutere del fatto che lei non voglia far sesso con lui perché ha abortito da meno di un’ora. A un tratto, il ragazzo beve un sorso di Beer Roids, birra e steroidi, diventando istantaneamente forzuto. Infine, prima della sigla, arriva Mr Pickles, che squarta il ragazzo e tirandolo per l’intestino lo trascina nel fiume.
Naturalmente, da una casa come Adult Swim, stessa azienda produttrice del capolavoro Rick and Morty che abbiamo recensito qui, non ci si poteva aspettare niente di meno. Si può rimanere sicuramente sconvolti – e in alcuni casi anche disgustati – dalla cruda violenza di questo cartone animato, il quale, però, è stato apprezzato al punto da essere prodotto in una seconda stagione. Non mancano morti, sangue, cinismo e luoghi comuni, e se qualcuno volesse riassumere l’intera serie con una sola frase potrebbe limitarsi a domandare: «Ma che diavolo ho appena visto?»
Si pensi, ad esempio, a quando si scopre la vera identità e le tendenze sessuali di Big Foot, oppure a quando una puntata si trasforma in un’altra serie – dal nome Astronaut Dolphin Detective – o infine quando l’intero scopo della puntata è quello di integrare nella comunità una donna che ha la faccia al posto del didietro.
La trama e i personaggi sono semplici quanto geniali. La struttura della serie è né più né meno come quella di molte altre serie di cartoni animati che conosciamo tutti: episodi auto-conclusivi, personaggi appartenenti a una famiglia, e a una piccola cittadina, piuttosto stereotipati e uno stile di disegno semplice. Tuttavia un filo conduttore nella serie principale è presente, e tiene lo spettatore attento fino alla puntata conclusiva della seconda serie che è un mind blown incredibile. Si rimane incollati allo schermo, più che altro, per rispondere alla domanda «Quante cose si possono inventare degli sceneggiatori che hanno messo l’ingresso dell’inferno nella cuccia di un Border Collie che ama i cetrioli sottaceto?»
I personaggi della trama sono molteplici, dall’assoluto protagonista Mr Pickles, il satanico cane, fino al suo fedele padroncino, l’handicappato Tommy Goodman, per non parlare del personaggio migliore della serie: il nonno Henry Gobbleblobber, il quale è perfettamente a conoscenza che Mr Pickles sia in effetti Satana – anche se, ovviamente, nessuno gli crede. Altro personaggio notevole, vagamente ispirato al commissario Winchester dei Simpsons, è lo sceriffo della città, che viene nominato solo come “Sheriff” e si può associare al commissario per la sua assoluta mancanza di effettiva utilità nella ricerca di criminali. Per finire, non si può non nominare i genitori di Tommy: il padre – Stanley Goodman – è il classico perdente americano, che è tanto rappresentato dalle commedie sia animate sia filmate, mentre la madre – Beverly Goodman – è la casalinga “con tutte le curve al posto giusto”, nonché il sogno erotico segreto di Mr Pickles. Menzione d’onore per Steve, lo schiavo di Mr Pickles, che è la copia carbone dello schiavo vestito di pelle e borchie di Pulp Fiction, ma che si rivelerà un aiutante molto prezioso per il nostro eroe.
L’aspetto che più stupisce del personaggio di Mr Pickles è che, pur essendo un sadico maniaco omicida, ha un istinto di protezione per Tommy e la sua famiglia veramente fuori dal comune. E tutto questo viene premiato solo con dei miseri cetrioli sottaceto. Se solo Tommy sapesse! Quest’aspetto è una parte veramente interessante dell’intera serie, perché è anche il punto focale della sua mancanza di senso. È chiaro che Satana può procurarsi cetrioli quando vuole, ed è altrettanto chiaro che la famiglia gli è del tutto inutile per la sopravvivenza, ma è proprio questo a rendere il tutto misterioso e intrigante. Si scoprirà, dopo tutto, che la realtà non è così semplice come appare!
Nato nel 1991, vivo in Germania, scrivo articoli su IMDI per passione.
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Nato nel 1991, vivo in Germania, scrivo articoli su IMDI per passione.
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