Se c’è una console che ha fatto la storia per i nati negli anni ‘90, quella è la Playstation.
Quel blocco grigio ha rappresentato per molti il primo e insostituibile accesso al mondo videoludico, segnando, di fatto, una generazione e aprendo la strada a: serie, personaggi e brand che si sarebbero poi evoluti nel corso del tempo arrivando a toccare apici sorprendenti di vendite e popolarità.
Il parco giochi di questa console risulta quindi vasto e spropositato con una mole di titoli di diversa qualità e fattura, ma uno fra questi spicca più degli altri per la sapiente miscela di generi che unisce in modo efficace e, per i tempi, innovativo.
D’altronde cos’altro si può dire su un finto eroe senza mandibola destinato a salvare il suo mondo da un’oscura minaccia?
“Tanto tempo fa viveva nel regno di Gallowmere, uno stregone chiamato Zarok…”.
Con queste parole inizia lo stupendo filmato introduttivo del gioco che, meglio di ogni altro elemento, definisce il contesto in cui ci troveremo a muovere i primi passi.
Impersoneremo Sir Daniel Fortesque: una grottesca e comica caricatura di eroe che, passato alla storia immeritatamente come tale, cerca di redimersi tentando di sconfiggere nuovamente il suo arcinemico (ammesso che lo sia mai realmente stato) volendo trovare, finalmente, posto accanto agli eroi suoi pari.
Un sorriso sdentato per il nostro eroe.
Medievil è un platform con elementi hack n’ slash, seguito spirituale di uno dei titoli Capcom più famosi di tutti i tempi “Ghost n’ Goblins”; un genere rodato quindi e che già al momento dell’uscita del gioco (il 1998) presentava delle caratteristiche consolidate: il nostro personaggio si muoverà quindi in uno spazio tridimensionale evitando o saltando ostacoli ed affettando frotte di nemici con la sua spada.
Da questa base abbastanza standard il gioco poi si sviluppa, aggiungendo altri elementi che rendono il gameplay molto più vivace e difficile.
La nostra vita sarà rappresentata da una canonica barra della salute, tuttavia al termine di questa non scatterà immediatamente il game over, infatti essa potrà essere ricaricata da delle bottiglie della vita (ottenute nel corso del gioco) le quali la rigenereranno; tali bottiglie potranno poi essere ulteriormente ricaricate tramite delle fontane della vita (utili anche per ricaricare la sola barra) sparse nei livelli le quali, però, dopo un certo utilizzo si prosciugheranno permanentemente.
I livelli di gioco saranno formati da più sezioni e per passare fra esse sarà necessario attraversare dei cancelli, i quali potranno essere aperti solo con rune specifiche reperibili nel livello o con oggetti unici della trama, ottenibili sconfiggendo i boss.
Di primaria importanza nel corso del gioco sarà però ottenere il Calice delle Anime: questo potente manufatto, nascosto in ogni livello, ci permetterà di accedere al Salone degli Eroi una volta completato lo stage in corso; qui il nostro eroe, tramite dei dialoghi divertentissimi con i vari eroi presenti otterrà aiuti di vario genere: nuove armi, bottiglie o fiale della vita ed oro.
L’oro potrà essere utilizzato presso dei mercanti Gargoyle, presenti nei vari livelli, per comprare munizioni, ricaricare le nostre armi magiche oppure ricomprare le nostre armi qualora ci siano state sottratte da particolari nemici.
Alla fine di alcuni livelli saranno poi presenti dei Boss: questi avranno bisogno di strategie peculiari per essere abbattuti e una volta sconfitti ci doneranno oggetti utili ai fini del gioco e della trama per proseguire.
Nonostante queste premesse però il gioco non è esente da difetti: la telecamera e il punto di vista infatti, se compressi in aree troppo strette, gireranno in maniera tale da non farvi capire assolutamente nulla di quanto stia succedendo, complicando ulteriormente un gioco che, al contrario di quanto lo humour delle situazioni e l’aspetto del nostro eroe suggeriscano, risulta veramente arduo; inoltre il tempismo dei salti è abbastanza impreciso e può portare a rovinose cadute nel vuoto causando una perdita di preziose bottiglie della vita.
Orde di nemici sbarreranno il passo verso il prezioso calice.
La grafica rappresenta uno dei veri punti di forza del titolo soprattutto per i mezzi tecnici all’epoca disponibili e la sua connessione con l’ambiente di gioco.
Il mondo in cui ci addentriamo, stando a quanto detto finora, potrebbe infatti sembrare un mero scenario umoristico dentro il quale il nostro eroe muove i suoi passi fungendo solo da contorno: mai questa idea fu più errata.
La grafica e l’ambientazione, al contrario, creano un ambiente cupo e grottesco con una caratterizzazione sì cartoonesca, ricorda per certi versi il “Nightmare before Christmas” di Tim Burton, ma al tempo stesso opprimente e oscura.
Immaginatevi, bambini, di venire catapultati in un regno, dove ogni luce è stata offuscata e dove nelle tenebre decine e decine di mostri di varie fattezze e dimensioni, tutti ugualmente spaventosi, vi si lanciano contro al solo scopo di farvi la pelle, o in questo caso le ossa.
L’unicità di Medievil è proprio questa capacità di miscelare correttamente il nero e il bianco passando fra scenari e situazioni “adulte” ad altre ben più allegre ed adatte ad un pubblico giovane, ad esempio il fatto che i mugugni del nostro eroe senza mandibola vengano ben compresi da chiunque lo ascolti.
Non ci si aspetti ovviamente chissà quale prodigio, in termini squisitamente tecnici, dal punto di vista grafico: il gioco è vecchio ed uno dei primi dell’era 3D e gli stessi autori erano totalmente profani del motore grafico in questione all’epoca; svolge però egregiamente la sua funzione dando una resa egregia di Sir Daniel e degli ambienti e dei nemici che si troverà ad affrontare.
Incontreremo boss terribili e pittoreschi nel corso delle nostre peripezie.
Il sonoro è l’altro grande punto di forza del gioco assieme alla grafica.
Combinandosi perfettamente con quest’ultima concorre a creare quell’ambiente onirico e quell’oscurità di fondo descritti in precedenza.
Perfettamente calzante in qualunque situazione di gioco sia essa grave o più lieve o anche solo il semplice menù di gioco, la colonna sonora svolgerà sempre il proprio compito: guidarvi ed immergervi nel desolato ed oscuro regno di Gallowmere.
I tomi sparsi nel gioco ci daranno preziose informazioni e narreranno gustosi aneddoti sul mondo di gioco, in chiave umoristica.
La difficoltà di gioco, nonostante il concept possa ingannare, è molto alta e stimolante.
a mano a mano che la nostra avventura andrà avanti infatti sempre più nemici ed enigmi mortali ci sbarreranno la strada prosciugando la nostra vita, le nostre munizioni ed il nostro denaro, a questo si aggiungeranno Boss letali e la spasmodica ricerca dei calici lungo la strada che ci farà arrivare allo scontro Zarok, il nasuto negromante dotato di una staffa magica.
La trama stessa ci porterà a dover affrontare più di una volta vari livelli per reperire oggetti necessari per permetterci di proseguire, molto spesso sorvegliati da nemici mortali.
Occorreranno quindi: audacia, saggezza e perseveranza per completare il gioco e compiere il destino di Sir Daniel.
Menù e sotto menù di gioco sono improntati verso la massima semplicità possibile.
Il gioco consta di 23 livelli totali e della sola modalità single player.
Tuttavia la longevità del titolo è garantita dal dover rigiocare alcuni livelli per proseguire nella storia e dalla vicenda stessa del protagonista che garantisce un fascino ed un’immedesimazione che portano a voler finire ed esplorare il gioco in ogni suo aspetto.
Il successo del gioco fu tale da far uscire, nel 2000, un sequel intitolato “Medievil 2” sempre su Playstation che migliorava alcuni aspetti tecnici (grafica e telecamera su tutti) mantenendo un livello qualitativo abbastanza alto.
Nel 2005 Sony rilasciò inoltre un remake per PSP del primo gioco intitolato “Medievil Resurrection” che segue pedissequamente la trama con delle differenze abbastanza marcate nella struttura dei livelli e nel gameplay, ma di fatto può essere visto come una parodia del gioco originale.
Nella mappa di gioco potremo sia spostarci fra i vari livelli sia salvare la partita.
Titolo inossidabile ed indimenticabile del parco giochi Psx, Medievil è un must per qualunque videogiocatore sappia apprezzare un buon titolo capace di unire delle meccaniche di base solide a dei virtuosismi visivi e sonori che, da soli, sono capaci di garantire immedesimazione e coinvolgimento.
Si consiglia quindi di reperirlo, qualora non lo si sia mai giocato, e di prepararsi ad un pericoloso viaggio nelle oscure terre di Gallowmere alla guida di un eroe scalognato e senza mandibola.
Gioco a pallacanestro da quando ho 5 anni e mi piacciono i libri scritti da gente morta almeno un secolo fa. Per il resto tutto bene.
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