Dopo l’esonero di Roberto De Zerbi, il Palermo è al terzo allenatore cambiato in stagione. Nonostante le conferme per l’ex-Foggia arrivate qualche giorno prima del suo licenziamento proprio dal presidente Maurizio Zamparini, nella serata di mercoledì – dopo la sconfitta contro lo Spezia in Coppa Italia – è arrivato l’ennesimo esonero da parte del patron rosanero. De Zerbi si aggiunge ad una lista lunghissima di tecnici – alcuni importanti, altri meno – che hanno subito lo stesso destino per mano di Maurizio Zamparini. I nomi non mancano, ma a differenza di altre testate giornalistiche che hanno scritto proprio una cronistoria dei licenziamenti del Palermo, noi ci limiteremo a fare un greatest hits, soffermandoci magari sui nomi più importanti e sugli avvenimenti più insoliti legati alla squadra rosanero e al suo carismatico presidente.
La storia di Maurizio Zamparini come imprenditore sportivo cominciò a Pordenone, per poi cedere le quote della stessa società friulana per l’acquisizione del Venezia nel 1987, salvando i lagunari da un fallimento più che certo. Durante la sua presidenza alla squadra veneziana portò perfino la squadra alla Serie A con Walter Novellino in panchina. Tra i tanti che hanno guidato la formazione lagunare risaltano tre nomi molto importanti: Luciano Spalletti, attuale tecnico della Roma e ben due CT della Nazionale Italiana. Uno di questi è Cesare Prandelli, allenatore degli azzurri nel quadriennio dopo il mondiale sudafricano ed il secondo è l’attuale CT Giampiero Ventura.
Nel 2002 Maurizio Zamparini lasciò il Venezia per approdare a Palermo. In due anni di presidenza portò i rosanero in Serie A e non solo: nella stagione 2005 il Palermo arrivò alla prima storica partecipazione alla Coppa UEFA con Francesco Guidolin alla guida tecnica. La storia dell’ex-Udinese nel capoluogo siciliano è stata a più capitoli: venne richiamato alla guida dei rosanero per ben quattro volte dal 2004 al 2008, subentrando spesso a Stefano Colantuono e viceversa. Nonostante la sua prima qualificazione storica alle coppe europee, anche il povero Guidolin non è scampato alla tanto temuta cacciata da parte di Maurizio Zamparini, infatti il tecnico disse su di lui: «Zamparini è il miglior presidente del mondo, dal martedì alla domenica». Come non dargli torto?
Dopo l’ultimo scambio Guidolin-Colantuono, al Palermo arriva Ballardini. Dopo aver passato diversi anni al Cagliari di Cellino – anche questo un presidente molto tranquillo, ironicamente parlando – Zamparini decise di dare fiducia al “tecnico dei miracoli”, per poi revocargliela una prima volta dopo solo nove giorni di impiego. Successivamente, nel novembre 2015, lo stesso allenatore venne richiamato al posto di Beppe Iachini, per poi venire sollevato un’altra volta dall’incarico per via dell’andamento della squadra tra campionato e Coppa Italia (eliminato dall’Alessandria). Tornò a Palermo sempre nella stessa stagione per sostituire Walter Novellino, e ritrovò i rosanero pericolosamente vicini alla retrocessione a poche giornate dalla fine della Serie A. Alla fine la squadra riuscì a salvarsi e lo stesso Ballardini ripartì come allenatore in questo campionato, ma alla seconda partita giocata ha rassegnato le dimissioni, lasciando il posto all’ultimo capro espiatorio Roberto De Zerbi.
Fresco vincitore della Coppa Italia con la Lazio contro la Sampdoria nel 2009, Delio Rossi il 23 novembre dello stesso anno arrivò alla corte di Zamparini per sostituire Walter Zenga alla guida della squadra. In quella stagione il Palermo disputò un campionato notevole arrivando a lottare per la Champions League, sfiorata solamente nello scontro diretto contro i Blucerchiati di Del Neri. Oltre a valere la qualificazione in Europa League, questi grandi risultati sono valsi la conferma nei confronti del tecnico da parte del patron Zamparini. L’idillio però si ruppe il 28 febbraio 2011, quando il Palermo venne sconfitto tra le mura di casa dall’Udinese di Guidolin per sette reti a zero. Nei mesi seguenti la squadra venne affidata a Serse Cosmi, per poi tornare di nuovo in mano allo stesso Delio Rossi, che tornò a Palermo e arrivò a giocarsi la finale di Coppa Italia contro l’Inter di Leonardo. Sfumato il sogno sul più bello, il 1 giugno 2011 l’allenatore rescisse il contratto con la società per divergenze con la società.
Sempre in questa lista bizzarra di esoneri e licenziamenti di allenatori, appare Stefano Pioli: arrivò al Palermo nel 2011 per sostituire Delio Rossi, che nonostante la sconfitta nella finale della coppa nazionale ha portato i rosanero ai preliminari di Europa League. Pioli è riuscito a non esordire nemmeno in campionato, dal momento che la sconfitta contro un modestissimo Thun, nel doppio confronto di qualificazione alle coppe europee, ha condizionato il presidente nella decisione finale – chi non l’avrebbe fatto? – e il 31 agosto salutò Palermo, lasciando il posto a Devis Mangia.
Durante la brevissima gestione Pioli, Devis Mangia era l’allenatore della primavera rosanero. Promosso dalle giovanili alla prima squadra, esordì col botto vincendo al Barbera per 4-3 contro l’Inter. Addirittura Zamparini propose un’estensione di contratto per altri due anni, con ritoccamento dell’ingaggio. La squadra purtroppo non aveva continuità di risultati e la stampa, sia locale che nazionale, già pensava ad un epilogo già scritto per l’ex-Spezia. Quasi a sedare la polemica – per modo di dire – prima della partita di campionato contro il Catania, Mangia si presentò in conferenza stampa con un panettone, per poi mangiarlo successivamente, quasi a dire: “Io tanto il panettone l’ho mangiato, a Natale ci arrivo”. Sconfitto in Coppa Italia con il Siena e successivamente nel derby contro gli Etnei, Zamparini sollevò il tecnico dall’incarico, affidando la panchina a Bortolo Mutti.
Subentrato a Gennaro Gattuso, Iachini è stato l’allenatore del Palermo che ha riportato i rosanero in Serie A dopo la retrocessione nella serie cadetta nel 2012. Nella stagione 2013-2014 portò il Palermo ad una salvezza tranquilla, soprattutto iscrivendosi nella storia come primo allenatore della storia tra gli assunti da Maurizio Zamparini, ad essere il primo ad aver guidato la squadra per una stagione intera senza farsi esonerare: ovviamente si parla del presidente del Palermo, quindi fu solo questione di tempo. Infatti la stagione successiva segna un altro record, questa volta da parte di Zamparini: nella stagione 2015-2016 il Palermo ha cambiato gestione tecnica per ben otto volte durante il campionato, chiamando ben sei allenatori diversi. In ordine cronologico: Iachini, Ballardini, Viviani, Bosi, Tedesco, di nuovo Bosi, nuovamente Iachini, Walter Novellino e ancora Ballardini – semplice, no? – in una stagione che ha visto il Palermo salvarsi all’ultima giornata, vincendo tra le mura amiche per 3-2 contro il Verona, già retrocesso.
Adesso, il dopo De Zerbi è Eugenio Corini. Ex-capitano proprio del Palermo, in Serie A ha già allenato il Chievo nella stagione 2013-2014, salvando la squadra dalla retrocessione nell’ultima partita di campionato. La sua esperienza clivense finì nel 2014, sostituito da Rolando Maran, attuale tecnico della squadra di Verona. Approda a Palermo dopo due anni di inattività per prendere il posto di quel Roberto De Zerbi definito indegno da Zamparini, con la squadra in fondo alla classifica e fuori dalla Coppa Italia, elimanata da un modestissimo Spezia. Buona fortuna Eugenio, ne avrai bisogno.
Alle 18.00 la presentazione di Corini https://t.co/Im8ioJ8drG pic.twitter.com/A6QnXgzuIJ
— US Città di Palermo (@palermocalcioit) December 1, 2016
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