Di tutte le cattive prospettive di cui mi avevano parlato per il dopo laurea, ritrovarsi appassionato a Don Matteo è forse il peggiore dei futuri possibili. In questo raro periodo di nullafacenza mi trovo infatti a mangiare ogni giorno insieme a mia nonna e ai miei cugini, e a quell’ora il programma da vedere è solo uno: Don Matteo.
Dal canto suo la Rai non aiuta quei poveri cristi che non hanno i soldi per sky, e ripropina ogni giorno lo sceneggiato che -forse non lo sapete- è in onda ormai dagli anni 90 ed è stato esportato anche in Polonia.
I fatti si svolgono tutti in Umbria, una regione che potrebbe benissimo prendere il posto del Vaticano per il suo rapporto con la religione cattolica. In questa terra di nessuno il tasso di criminalità è costantemente alle stelle; gli omicidi, i rapimenti, i furti e i litigi tra perpetue e sacrestani sono vere e proprie piaghe sociali che minacciano la vita dei cittadini.
Mentre il capo dei Carabinieri è quotidianamente impegnato a provarci con qualche donna (che sia il sindaco, una modella *pic related*,
o la figlia del suo sottoposto), il prete in bicicletta riesce sempre a risolvere i casi facendo la cosa più semplice del mondo: ascoltare le persone interessate (anche se poi l’illuminazione divina arriva mentre ascolta la lista della spesa della perpetua, o i compiti di qualche orfano).
Il regista, conscio di quanto intricati possano essere i copioni criminali degli sceneggiatori, ci viene incontro facendoci capire già dalla prima inquadratura chi sia il colpevole.
Lo schema solito è il seguente: omicidio → la prima persona che ha visto il cadavere deve NECESSARIAMENTE essere il colpevole → l’interrogatorio fiume delle forze dell’ordine incastra il malcapitato (“SEI STATO TU AD UCCIDERLO, VOLEVI MANGIARE LA SUA MERENDA! PERCHE’ TI SEI TRATTENUTO COL CADAVERE! SEI COLPEVOLE, CONFESSA!” – “Ma veramente io…” – “ZITTO! PORTATELO IN CELLA!”) → dopo due giorni di prigionia emerge che il sospettato non può essere il colpevole perché in quel momento era al bar con almeno 10 persone che potrebbero testimoniarlo (nessun problema se la tua immagine pubblica è ormai compromessa, tutto il paese pensa che tu sia un assassino e la tua vita è rovinata: nessuno pagherà per questo).
Il primo a parlare con i veri colpevoli è sempre Don Matteo, che li rassicura sul fatto che dio li ha già perdonati e li abbraccia con affetto (sì, anche se qualche ora prima hai ucciso un’intera famiglia perché ti avevano rubato una capra sei meritevole del suo amore).
Ma se la trama è così banale e la recitazione sfiora a volte livelli ridicoli (provare per credere, *tette alert*)– vi chiederete – perché ancora lo guardi e ce ne parli?
Le ragioni potrebbero essere molteplici miei cari, ogni giorno mi pongo questa domanda e ottengo nuove risposte. La prima è che ho scoperto che un nutrito gruppo di amici universitari è appassionato alla serie! Ogni giorno chi ha avuto la fortuna di assistere alla puntata racconta i punti salienti a quei poveretti che per un motivo o per l’altro se la sono persa (e voi che ancora state a discutere su come Ted incontrerà sua moglie o chi si siederà infine sul Trono di spade…)
Il tutto infarcito di analisi puntigliose e citazioni da oscar (“Vali per il semplice fatto che dio ti ama e che ha bisogno di te” – “Le nostre ali sono molto deboli, basta una parola, uno sguardo senza amore che si spezzano” – “Se in paradiso ti metti a piangere tutti gli altri ridono perché sanno che stai scherzando” ROBA FORTE, che ti mette in comunione con il mondo!)
Un pubblico come questo guarda Don Matteo per due fondamentali ragioni:
– si è appena svegliato (inizia a mezzogiorno circa) ed è ancora scosso dalla sera prima, non potendo ancora fare ragionamenti più complessi.
– cerca di riabilitare quegli anni passati tra suore e preti a catechismo, fantasticando di aver avuto anch’egli un prete che fa a cazzotti e risolve crimini.
Poi ci sono nonne, casalinghe e bambini: le prime proiettano i propri nipoti nella figura di Don Matteo, sognando per loro un futuro sicuro e felice. Trovano inoltre nello show una conferma sul fatto che il mondo là fuori è un posto orribile, ed è molto meglio stare in casa al sicuro.
Le seconde, le casalinghe, si riconoscono nei drammi della perpetua che manda avanti da sola una famiglia, potendosi ritenere comunque superiori a lei, eccezionalmente brutta e sfigata, e si godono gli sviluppi delle faccende amorose tra il capo dei carabinieri e la donna di turno (Beautiful ci fa na pippa). Gli ultimi, i bambini, ridono delle battute di un Nino Frassica in grande spolvero, clown della situazione, e apprezzano i momenti in cui Terence Hill torna a fare quello che gli riesce meglio: menar le mani.
Ma su tutto, ho voluto motivare l’interesse morboso di alcuni spettatori per la fiction perché questa offre uno spaccato inquietante sulla moderna società italiana: un paese dove Politica (il sindaco), Forze dell’ordine (capitano e maresciallo) e Chiesa (il nostro Don) fanno il buono e il cattivo tempo accordandosi tra loro. Qualunque questione è decisa dai loro rapporti, e ottiene giustizia solo chi ha gli accosti, e li conosce direttamente. Tutti gli altri possono subire ogni genere di angherie.
La conferma la troviamo in questa foto con il ministro Cancelleri: Don Matteo servo dei poteri forti!
Se anche voi dopo aver letto questo articolo sentite l’esigenza di guardarvi tutta la serie sappiate che sul sito della Rai sono presenti quasi tutte le puntate in streaming (anche perchè il palinsesto è già tornato alla tortura invernale della Clerici con la Prova del cuoco). Oppure potete manifestare la vostra ansia sul gruppo “Aspettando Don Matteo 9” (tranquilli, arriva presto).
Dal canto mio vi lascio con due consigli: il primo è l’eterna parodia della Gialappa’s: purtroppo solo una puntata si è salvata su Youtube.
Il secondo è di guardare la serie cartoon “Adventure Time”, che invece ho casualmente visto su Boing coi miei cugini, ed è davvero di livello! (Qua tutte le puntate -pagina momentaneamente sospesa, sorry)
A presto miei cari, e ricordate: il signore vi osserva e protegge sempre (soprattutto quando vi masturbate)
Davidelo
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