Dopo la puntata pilota della rubrica “Back Home” con protagonista Carlos Tévez, benvenuti alla seconda puntata di questo spazio dedicato ai grandi del calcio (ma non solo del pallone) che tornano a “casa”. In questo episodio racconteremo la storia del “Principe de Bernal” Diego Milito. La storia che staremo per raccontare è particolare perché “El Principe” si è reso protagonista di ben due “ritorni a casa”: con le maglie di Racing Club – squadra per cui fa il tifo – e del Genoa, dopo aver militato una prima volta nelle fila del Grifone tra il 2003 e il 2005.
Diego Milito nasce a Bernal, cittadina della provincia di Buenos Aires, il 12 giugno 1979. Cresciuto in una famiglia di origini italiane proveniente da Terranova di Sibari (CS) ed ha un fratello e una sorella, rispettivamente Gabriel – detto Gabi – e Natalia. Prima di diventare un attaccante con un palmarès invidiabile – nella stagione 2010 ha fatto incetta di premi, individuali e non – “El Principe de Bernal” aveva individuato nella professione del commercialista la propria carriera da seguire: a “La Gazzetta dello Sport” dichiarò che si era iscritto all’università e che in seguito il calcio prese il sopravvento.
Sono nato con la palla tra le mani e tra i piedi. E ora posso dire che non è andata male; io e mio fratello Gabriel, abbiamo reso felice papà.
Diego Milito ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” in un’intervista del 17 maggio 2012
Diego iniziò a muovere i primi passi verso il calcio professionistico con la maglia della squadra del cuore, il Racing Club de Avellaneda, contrapposto al fratello Gabi che giocava per l’altra squadra della stessa città, il Club Atlético l’Independiente. Con la maglia biancoceleste del Racing, Diego mise a segno 37 reti in 134 presenze per poi arrivare in Italia alla squadra di Enrico Preziosi. Prelevato durante la sessione invernale di mercato della stagione 2003/04 riesce ad andare in doppia cifra (12 gol in 20 partite) e nel campionato seguente mise a segno 21 reti in 39 apparizioni durante quel torneo di Serie B. In seguito alla sentenza per illecito sportivo, il Genoa venne retrocesso nella Serie C1 (attuale Lega Pro) venne ceduto in prestito al Real Saragozza per due anni con la possibilità di essere riscattato dagli spagnoli. Nel capoluogo della provincia di Aragòn, “El Principe” ha avuto modo di fare esperienza di massima serie, in una squadra in cui militava anche il fratello Gabi. Nella prima stagione spagnola, nonostante il piazzamento finale di squadra (11° posto in classifica) Diego segnò 15 reti e contribuì alla causa, arrivando a giocare – senza vincere – la finale di Copa del Rey contro l’Espanyol. Nella seconda stagione al Real Saragozza, Milito si piazzò al secondo posto della classifica marcatori – dietro solo a Ruud van Nistelrooy – e coronando una stagione positiva che ha consentito ai biancoblu aragonesi di qualificarsi alla Coppa UEFA. L’anno del 2007 è stato disastroso per il Saragozza che non riuscì ad evitare la retrocessione nonostante i quindici gol segnati dal Principe e durante quel calciomercato, Diego decise di rifutare l’offerta del Tottenham per fare ritorno a Genova, in quella squadra che l’ha portato nel calcio professionistico europeo. Dal suo arrivo ad agosto del 2008 in una stagione ai rossoblu ha messo a segno 24 gol, diventando quello che è il miglior marcatore stagionale nella storia del Genoa. Si congedò portando il Grifone in Coppa UEFA per poi accasarsi all’Inter di Mourinho.
“El Principe” arrivò a Milano in quell’operazione da 25 milioni di € che portò anche il compagno di squadra rossoblu Thiago Motta alla corte di Moratti. Nella stagione del triplete nerazzurro, Diego è stato senza dubbio uno dei giocatori più determinanti: ben 30 le reti segnate tra campionato, coppa Italia e Champions League. Inoltre, si è reso decisivo nelle tre partite più importanti della stagione: nella finale di Coppa Italia contro la Roma segnò il gol partita, vincendo il suo primo “titulo”. Anche nell’ultima partita di campionato, caratterizzata da un testa a testa tra giallorossi e nerazzurri, segnò la rete del risultato finale, consegnando lo scudetto numero 18 all’Inter. La partita più indimenticabile di Diego Milito è stata sicuramente Inter-Bayern Monaco del 22 maggio 2010: una doppietta proprio de “El Principe”, al Santiago Bernabeu di Madrid, ha coronato il trionfo nerazzurro in coppa dei campioni: il trofeo dalle grandi orecchie mancava dalla stagione 1964/65 in cui l’Inter era allenata da Helenio Herrera.
Se lo beve come all’happy hour, tutto d’un fiato, come una tequila bum-bum!
-Roberto Scarpini di Inter Channel, durante il commento di Inter-Bayern Monaco del 22 maggio 2010
Dopo la dipartita di José Mourinho, l’Inter di Milito e compagni vinse il Mondiale per Club e la Supercoppa Italiana, ed in seguito ad una stagione con più bassi che alti segna solo cinque reti in 23 presenze. Nel campionato 2011/12 invece Diego Milito vinse la classifica cannonieri con 24 reti di cui tre sono state segnate nel derby del 6 maggio 2012 finito per 4-2. La stagione 2013 ha visto “El Principe” e l’Inter di Stramaccioni confezionare la prima vittoria esterna al nuovissimo Juventus Stadium, il fortino bianconero non era mai stato violato in campionato prima di allora. Nonostante sia stato il primo giocatore a segnare una doppietta contro la Juventus nelle nuove mura di casa, il 2013 è stato un anno amaro per Milito. Il 14 febbraio 2013 durante il sedicesimo di finale contro il CFR Cluj, Diego Milito inciampando male sul terreno di San Siro subisce una doppia rottura del legamento crociato e del collaterale esterno del ginocchio, tenendo il Principe de Bernal fuori dal campo fino alla fine della stagione. Probabilmente questo è stato l’inizio del declino per Diego Milito, dal momento che al ritorno dall’infortunio segnò solo due reti in quel Sassuolo-Inter finito per ben 7-0 per i nerazzurri.
Dopo aver giocato l’ultima partita in maglia nerazzurra il 18 maggio 2014 contro il Chievo a Verona, Diego Milito fa ritorno a casa in quella di Avellaneda che tanto ama. Rientrato alla base vinse il suo secondo titolo di Primera Divisiòn Argentina, dopo il primo vinto nel 2001. Due anni più tardi infine, dopo una carriera di tanti successi, – anche se spalmati principalmente nel 2010 – Diego Milito ha appeso gli scarpini al chiodo, segnando il suo ultimo gol ufficiale su rigore il 21 maggio 2016: una data assieme a quella del 22 di maggio del 2010 che non dimenticherà mai. Diego Milito in realtà ha giocato un’altra partita, un’amichevole organizzata dal Racing Avellaneda per dare l’addio ufficiale al calcio giocato, a quel ragazzo di Bernal che non aveva niente da invidiare ad un altro “Principe” (Enzo Francescoli) che giocò in italia negli anni ’90 con il Cagliari ed il Torino.
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