Le foto di quel ragazzo triste seduto in panchina, durante Napoli – Bologna a settembre, hanno fatto pensare: come faceva un calciatore di così grande talento come Manolo Gabbiadini, dall’essere una valida alternativa durante la gestione Benìtez ad essere completamente alienato durante la gestione Sarri?
Dopo grandi stagioni a Bologna e a Genova – sponda blucerchiata – nel 2015 arrivò alla corte di De Laurentiis tra le grandi aspettative generali per un prezzo di 12,5 milioni di euro. Nonostante il posto in attacco nel 4-2-3-1 di Benìtez fosse occupato da Gonzalo Higuaìn – quello che in futuro si dimostrerà Core ‘ngrato – Manolo comunque mise a segno 9 reti sparse in 30 presenze – seppure per mezza stagione, essendo arrivato durante la sessione invernale – tra campionato e coppe.
Con l’arrivo di Maurizio Sarri e l’ennesima conferma de El Pipita nel 2016, e nella stagione successiva con l’arrivo di Arkadiusz Milik, Manolo si ritrovò sempre a essere la seconda scelta – a volte anche la terza, a discapito di uno straripante Mertens – nelle rotazioni in attacco della squadra azzurra. Nonostante il grave infortunio al numero 99 del Napoli, Gabbiadini venne messo ancora più in discussione e con l’arrivo di Pavoletti dal Genoa a rinforzare la squadra Manolo venne dichiarato cedibile. Alla porta di De Laurentiis si presentò il Southampton, che con 17 milioni di euro più altri 3 di bonus se lo portò a casa.
La squadra inglese, orfana di Graziano Pellè, negli ultimi giorni mercato ha perfezionato l’acquisto di Gabbiadini. Il calciatore di Calcinate, nonostante vivesse da separato in casa, ha salutato Napoli e ringraziando la squadra azzurra e i tifosi per l’opportunità che è stata lui concessa.
Arrivato al Southampton per una cifra abbastanza onerosa, subito si è pensato al fatto che il Napoli avesse fatto una grandissima operazione in uscita, facendo il migliore degli affari. Manolo Gabbiadini, dal canto suo, si è presentato ai nuovi tifosi segnando alla prima apparizione in maglia Saints, partendo da titolare dopo appena 12 minuti nel primo tempo.
Nonostante il tredicesimo posto in Premier League da parte dei Saints, la squadra di Claude Puel si è qualificata per giocare la finale di Coppa di Lega contro il temibilissimo Manchester United di Ibrahimovic e José Mourinho, nella cornice che è lo stadio di Wembley. La partita alla fine è stata vinta dai Red Devils, dopo essere stata rimontata dai Saints con doppietta di – guarda caso – Manolo Gabbiadini. Solo uno dei tantissimi gol in stagione di Zlatan Ibrahimovic ha deciso la disputa in favore dello United.
Mentre il sostituto di Gabbiadini a Napoli non ha ancora avuto modo di essere decisivo come lo è stato per anni al Genoa, Manolo guarda con ottimismo al futuro ed una felicità ritrovata, data da 3 gol in 5 presenze da quando è approdato in Premier League.
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