Buongiorno avventurieri, e ben ritrovati nel consueto appuntamento di RPG Rimasti Puri Giocando!
A quanti di voi è capitato di essere guardati in modo strano o presi per pazzi a causa delle vostre abituali attività da giocatori?
Quante volte hanno additato le vostre sessioni di GRV come dei circoli di ritardati che vanno a fare a spadine nei boschi e i vostri pomeriggi di D&D come delle messe sataniche?
Bene, perché oggi il buon Jorial ha intenzione di parlare di quanto siano grandi la limitatezza e la pochezza d’animo della persona media.
Nomino pochezza d’animo e limitatezza perché manca proprio il tentativo di avvicinarsi e capire l’errore di valutazione che fanno, forse per orgoglio o preconcetti sul “sentirsi grandi quindi viva il calcio – la figa – la discoteca”, peraltro completamente fuori bersaglio in quanto il gioco in sé non è un limite ma un valore aggiunto a tutte le altre attività. Quello che non viene mai compreso dalla persona media è il fatto che il giocatore esca di casa, abbia una vita e degli amici (molto spesso con legami anche più solidi), vada a ballare o a farsi la birretta, faccia sport e faccia sesso come tutte le altre persone. Tutto questo accade perché semplicemente il giocatore si diletta in un’attività che viene tradotta dal loro unico neurone parcheggiato di traverso come qualcosa che si fa solo dai 3 ai 12 anni d’età.
Rido, e rido in faccia e di gusto a tutti coloro che a 15 anni andavano a guardare al cinema il Signore degli Anelli perché era figo, magari sognando la notte le grandi battaglie e i meravigliosi ambienti del fantasy o tifando per il loro personaggio preferito, e adesso sputano sulla loro giovinezza perché in fondo era una roba da ragazzi e i mostri da combattere nella vita vera e seria ora sono l’affitto, le tasse e Abberluscone. Dicono che chi ancora gioca di ruolo sia uno sfigato che non sa affrontare la vita vera e quindi se ne costruisce una immaginaria, non capendo che magari ogni giocatore sa già che ciò che fa ha il valore di una medaglia di legno a forma di cazzo, e sapendolo consapevolmente la utilizza come diletto per la propria mente e per ampliare le proprie capacità.
Non c’è bisogno di scavare tanto a fondo, mi basta elencarvi quegli esemplari di normali giocatori di ruolo che conosco.
C’è gente che tramite il gioco cartaceo e il GRV ha imparato a cucire e oltre a saper riparare un calzino fa splendidi mantelli e lavori di sartoria storica, fino ad aprire un’attività commerciale inerente.
Altri che hanno trovato la passione nel teatro tramite i giochi, e adesso insegnano la loro arte nelle scuole o lo fanno di professione.
Altri ancora che per diletto hanno iniziato a suonare strumenti musicali diversi per il puro gusto della voglia di farlo.
Un PR di una discoteca famosa è il mio maestro assassino.
Un potente mago che conosco è un neolaureato in educazione professionale con una tesi sui giochi di ruolo da 110 e Lode, e già lavora.
Il mio bardo di fiducia è il proprietario di un pub e fa dei cocktail favolosi.
Un esploratore che una volta mi ha accoltellato alla schiena è un genio del marketing nel settore tessile.
Il nano con cui mi sono scontrato duramente il mese scorso suona in un gruppo metal.
Uno dei miei master è un consulente aziendale.
Tutto questo per dire che il vero sfigato è chi ti guarda male perché giochi!
Una scena che non dimenticherò mai è quando, durante un GRV, una coppia passò attraverso il nostro gruppo su un sentiero tutto pieno di pietre e ciottoli. Lei, una bella ragazza in tailleur con minigonna, calze velate, tacco 12, ben truccata, occhiali da sole griffati, passando ci guardò con aria di sufficienza e compatimento, domandando al suo compagno come si poteva pensare di divertirsi vestiti in modo così ridicolo. Ora, non so a voi, ma una col tacco 12 che cammina sui ciottoli come se avesse una scopa nel culo a me fa più ridere di una trentina di tizi in armatura.
Giocare non è alienarsi. La funzione più importante che può avere il gioco di ruolo è quella di aiutarci a comprendere meglio noi stessi come attori della nostra vita e come tali capaci di assumere i diversi ruoli che il quotidiano ci propone o ci impone senza però rimanerne schiacciati. Saper riconoscere sempre noi stessi al centro dei possibili personaggi è di certo un grande aiuto per comprenderci meglio e per vedere aspetti di noi che ci rimarrebbero altrimenti sconosciuti.
Vi lascio qui anche un video, fatto male perché non sono capace, che generai in una mezz’oretta per la mia associazione di GRV (www.epicagrv.it) proprio sull’argomento e come saluto per la stagione di gioco finita.
Direi che per adesso è tutto, ma come ogni volta voglio le vostre testimonianze che sono per me importantissime.
Buona giornata dal vostro Jorial, non smettete mai di giocare e di essere voi stessi.
26 Gennaio 2017
17 Dicembre 2016
8 Ottobre 2016
13 Settembre 2016
2 Agosto 2016
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