Dopo 49 anni la SPAL lo scorso Sabato è tornata in Serie A: nonostante la sconfitta contro la Ternana la squadra ferrarese ha guadagnato la massima serie grazie al pareggio del Hellas contro il Carpi, ritrovando così un posto tra le grandi, il posto che le spetta.
La SPAL nacque nel lontano 1907 per iniziativa di un sacerdote salesiano, Pietro Acerbis, all’epoca direttore dell’oratorio ferrarese. Acerbis fondò un circolo religioso-culturale dal nome Ars et Labor che successivamente iniziò a proporre anche attività sportive, inizialmente atletica e ciclismo. I colori sociali adottati furono il bianco e l’azzurro, quelli dello stemma della congregazione dei Salesiani.
L’associazione calcistica vide la luce nel 1912 ma si dovette attendere la fine della Grande Guerra per vederla in azione: la prima partita ufficiale fu SPAL-Triestina 1-4, giocata il 16 giugno 1919.
Tra il 1920 e il 1925 la SPAL milita in Serie A: in quel periodo il suo massimo risultato è la semifinale del campionato nazionale, persa contro la Sampierdarenese. Nel 1925 arriva la prima retrocessione e, da quel momento, la SPAL va incontro a una lunga storia di retrocessioni, cambi di nome e perfino di colori sociali durata quasi un decennio.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale tornarono il bianco-azzurro e il nome SPAL. Protagonista di quegli anni fu una figura che rimarrà scolpita nella storia della città, oltre che in quella del calcio italiano: Paolo Mazza, che allenò la SPAL tra il ‘36 e il ‘39, e guidò la squadra in terza serie dove sfiorò la promozione in B. Divenne poi presidente nel 1946 e sotto la sua guida la SPAL conquistò velocemente la B, entrando in seguito in lotta per la Serie A.
Oltre ai successi sportivi Mazza possedeva una grande capacità, ovvero quella di piazzare molti giovani promettenti nelle categorie superiori (come ad esempio Mario Astorri, ceduto alla Juventus per 2 milioni di lire, ed Egisto Pandolfini).
Nel 1951 sotto la guida di Antonio Janni gli estensi vinsero il campionato di Serie B e giunsero per la prima volta alla Serie A con Girone Unico. Il campionato 1958/59 si rivelò disastroso e Mazza ritenne indispensabile rinnovare profondamente la squadra cedendo i giocatori più anziani per acquistare dei giovani promettenti tra cui Massei, un giocatore di classe assoluta ma ritenuto di troppo all’Inter.
Oscar Massei (qui potete trovare un estratto da: La città del calcio di Federico Buffa dove l’avvocato parla di Massei) in breve tempo divenne il calciatore simbolo degli anni della Serie A: il campione argentino resterà ininterrottamente a Ferrara per ben 9 stagioni consecutive. La SPAL di Massei, contro ogni pronostico, giunse quinta in Serie A a pari merito con Padova e Bologna. Questo piazzamento fu il suo migliore di sempre nella massima serie. Nel 1962 la SPAL raggiunge inoltre la finale di Coppa Italia, perdendo però contro il Napoli.
Dal 1963 al 1972 la SPAL si alterna tra Serie A e Serie B ma nel 1972 arriva la retrocessione in Serie C, categoria nella quale rimase per ben 30 anni barcamenandosi tra C1 e C2.
Negli anni ‘90 la squadra venne ceduta alla Coop Costruttori ma nel 2002 passò al cosentino Paolo Pagliuso (che all’epoca era proprietario anche di un altro club calcistico, il Cosenza). Dopo due stagioni di alterne fortune, una profonda crisi della nuova società non rese possibile investire per potenziare la squadra. La stagione 2004/05 si conclude con il 9° posto in campionato e durante una campagna acquisti per la stagione 2005/2006 all´insegna del rinnovamento, in un caldo giorno di mezza estate la gloriosa vecchia SPAL viene esclusa da tutti i campionati a causa del fallimento societario dovuto a un dissesto finanziario.
Nel 2005 fu istituita la Spal 1907 che venne iscritta al campionato di Serie C2.: come primo presidente gli estensi scelsero Gianfranco Tomasi. Dopo una prima stagione che partì in ritardo a seguito della riammissione grazie al Lodo Petrucci, gli estensi ottennero una inaspettata salvezza, mentre nei due successivi campionati vennero proposte formazioni con l´intento di puntare alla promozione in C1. In entrambi i tentativi, però, la squadra venne eliminata ai playoff persi prima contro la Paganese e poi contro il Portogruaro.
Nel 2008 subentrò alla presidenza il bolognese Cesare Butelli. La sua gestione durò 4 anni e si concluse nel peggiore dei modi, con la retrocessione della squadra in C2 e l’esclusione dal campionato professionistico 2012-13 per problematiche di natura economica.
La SPAL venne poi rifondata nel 2013, con Roberto Benasciutti come presidente: in quel periodo gli estensi raggiunsero il punto più basso della loro storia, con la discesa in Serie D.
La sragione tra i dilettanti durò fortunatamente solo un anno e il 12 luglio 2013 Benasciutti trovò l’accordo con la famiglia Colombarini che si adoperò (grazie anche al Sindaco Tagliani) per la fusione tra Spal e Giacomense, dando quindi vita alla nuova società Spal 2013, con Walter Mattioli presidente. La società riuscì a riacquistare il marchio storico della SPAL e a far iscrivere la squadra in Seconda Divisione Lega Pro. Il campionato sotto la guida di Massimo Gadda si conclude al 6° posto: si tratta di un piazzamento importante che consente alla neonata società di accedere al successivo campionato di Lega Pro unico, terza serie nazionale.
Nella stagione seguente, con Leonardo Semplici subentrato a Oscar Brevi, la SPAL arriva a sfiorare i play-off, sfumati solo all’ultima giornata. Nel 2015 sempre con l’allenatore fiorentino in panchina arriva finalmente la promozione in Serie B e quest’anno è arrivato il doppio salto fino alla Serie A.
Ad inizio stagione la promozione in massima serie appariva una mera utopia ma una progressione graduale ha permesso ai bianco-azzurri di mister Semplici di passare dal diciassettesimo posto iniziale al primo ottenuto nella trentesima giornata con la vittoria in casa per 2-0 contro il Cesena. Un piazzamento mantenuto fino a fine stagione.
Sul mercato la SPAL lo scorso anno ha speso poco riconfermando in blocco la rosa che permise ai ferraresi di arrivare in Serie B, con l’aggiunta però di tanti giocatori in prestito o presi a cifre bassissime: stando al sito transfermarkt il valore medio degli undici iniziali (durante tutta la stagione) si aggira intorno ai 732 mila euro. L’allenatore, come dicevamo, è Leonardo Semplici che, dopo aver allenato Sangimignano, Figline, Arezzo (come Sarri e Allegri), Pisa e le giovanili della Fiorentina, è giunto a Ferrara l’8 Dicembre del 2014.
Nel corso di questa stagione ha utilizzato un 3-5-2 con gli esterni alti pronti a rientrare e adoperarsi sia in fase offensiva che difensiva. I 25 giocatori di mister Semplici sono tutti italiani e molti tra loro rappresentano calciatori di esperienza: i nomi più importanti sono quelli di Mirko Antenucci (giunto a Ferrara lo scorso anno dopo due anni al Leeds di Cellino), Sergio Floccari, Pasquale Schiattarella e Cristiano Del Grosso. A loro sono stati affiancati a giovani talenti provenienti da altre squadre come Alex Meret (di proprietà dell’Udinese), Simone Pontisso (mediano scuola Udinese), Filippo Costa (di proprietà del Chievo) e il ventenne Kevin Bonifazi, di proprietà del Toro e forse la più grande sorpresa di questa SPAL.
Adesso vedremo come si comporterà il club nel mercato estivo, ma nel frattempo a Ferrara si gioisce: è tornata la Serie A, è tornato il grande calcio.
18 anni, appassionato di motori e tifoso della Fiorentina, aspirante giornalista sportivo, una volta ho preso 8 a Latino.
29 Maggio 2017
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8 Maggio 2017
18 anni, appassionato di motori e tifoso della Fiorentina, aspirante giornalista sportivo, una volta ho preso 8 a Latino.
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