Si conclude la serie a 2016-2017. Poche sorprese davanti a tutti dove la Juventus riesce a vincere il sesto titolo di fila (impresa che per ora non era mai riuscita a nessuno). Miracolo Atalanta che con l’esplosione di molti giovani riesce a guadagnare la qualificazione diretta ai gironi di europa league. Grandissima sorpresa Crotone che riesce a salire al quart’ultimo posto nei 90 minuti finali dopo essere stata in fondo per tutto il campionato.
Andiamo ad approfondire ora il giudizio su ogni singola squadra.
Juventus: 8. Nessuno nella storia era mai riuscito a vincere 6 campionati di fila, ci riesce la Juve di quest’anno con un campionato mai in discussione. I bianconeri dopo aver ceduto Pogba utilizzano i soldi del giovane francese per strappare al Napoli Higuain, campionato chiuso ancora prima di iniziare. I bianconeri oltre a vincere il titolo conquistano la coppa Italia e raggiungono la finale di Champions. La squadra però non cannibalizza il campionato come avrebbe potuto e come fece con i 102 punti di 3 anni fa, si limita al compitino vincendo con soli 4 punti di vantaggio sulla seconda (complice anche un finale moscio con lo Scudetto già in tasca).
Roma: 8. Inizia male il campionato dei giallorossi dopo la mazzata rimediata in casa dal Porto ai preliminari di Champions, la squadra però non sembra traumatizzata e rinnova la lotta con il Napoli per il secondo posto. Durante l’anno nell’ambiente succede di tutto, i tifosi contestano tutti, la società non sembra dare fiducia all’allenatore nonostante gli ottimi risultati, il rapporto tra Spalletti e Totti diventa gelido. Nonostante tutto i giallorossi conquistano il secondo posto con la bellezza di 87 punti e superano il Napoli con il primo gol su azione di Perotti al 90esimo.
Napoli: 8. Dopo l’addio di Higuain la società si muove benissimo sul mercato comprando giovani da alternare ai 12 irriducibili che l’anno scorso le hanno giocate tutte. La stagione comincia alla grande con il nuovo arrivato Arek Milik che lancia il Napoli in alto, poi il polacco si rompe e l’allenatore dopo aver dato le ultime chance a Gabbiadini che fallirà definitivamente come prima punta, si inventa un tridente leggero con Mertens attaccante centrale. Boom! Il belga raggiunge una media gol impressionante e viene scavalcato solo da Dzeko in classifica marcatori. Il Napoli gioca benissimo ma si fa sfuggire qualche punto qua e là facendosi sorpassare dalla Roma e guardando sempre da lontano la Juve. Con il rinnovo di Mertens la squadra partenopea riesce per la prima volta a trattenere un giocatore dopo una super stagione. Il Napoli dunque non avrà da fare pesanti colpi in uscita e chissà cosa riuscire a fare con una rosa del genere con un anno di esperienza in più e qualche acquisto per puntellare la rosa.
Atalanta: 10. Perfezione. non esiste altra definizione che possa raccontare il campionato dei bergamaschi. Dopo aver definitivamente rotto con la società e il presidente del Genoa, Gian Piero Gasperini decide di ripartire dal tranquillo ambiente dell’Atalanta. Ne esce fuori un miracolo sportivo, complice l’esplosione di alcune promesse quali Caldara, Kessiè e Gagliardini (ceduto per 35 milioni all’Inter a Gennaio) e alla stagione semplicemente magnifica del Papu Gomez. Quarto posto e qualificazione diretta in Europa League.
Lazio: 8. Sembrano passati 10 anni dalla burrascosa estate in cui Lotito ha a lungo corteggiato Bielsa, che ha poi accettato il ruolo di allenatore dell Lazio, per poi cambiare idea due giorni dopo e dimettersi. Sembra passata un’eternità dagli 11 abbonamenti venduti ai propri tifosi. Tutto merito di un solo uomo: Simone Inzaghi. L’ex allenatore della Primavera era stato scelto alla fine della scorsa stagione come traghettatore, doveva poi andare ad allenare l’altra squadra di Lotito, la Salernitana. A Salerno era pronta anche la conferenza stampa per la presentazione del nuovo allenatore, conferenza poi annullata a causa dei ritardi di Bielsa. Inzaghi è rimasto a Formello e quando Bielsa è tornato in Argentina, ha accettato senza una critica il ruolo di rimpiazzo. Stagione al di là delle aspettative di tutti, “Inzaghino” è rimasto quarto praticamente tutta la stagione, rimanendo per molto tempo in scia per il terzo posto. Nel finale paga la stanchezza dovuta ad una panchina corta e cede l’accesso diretto all’Europa League all’Atalanta.
Milan: 6. I rossoneri tornano a giocarsi una competizione europea dopo 3 anni. Unico obiettivo raggiungibile dal neo allenatore Montella in una stagione in cui si è solo parlato del lentissimo closing con i cinesi. La squadra, complici i numerosi infortuni e un attacco inesistente, riesce a capitalizzare al massimo le poche occasioni, riuscendo anche a regalare grandi emozioni ai tifosi con la vittoria della Supercoppa contro la Juventus. I soldini dei cinesi renderanno il mercato del Milan molto interessante col tentativo di plasmare fin da subito una squadra competitiva.
Inter: 3. La cronaca dei nerazzurri di quest’anno sembra quella del Palermo di Zamparini: si comincia con Mancini, che però si dimette a due settimane dall’inizio del campionato. La dirigenza a questo punto decide di puntare su Frank De Boer rinunciando così a Erkin, che dopo essere stato acquistato per volere di Mancini tornerà in Turchia. L’olandese gioca un classico calcio dei Paesi Bassi: tutti avanti a cazzo di cane. Sarà esonerato a novembre dopo aver strappato tante delusioni ed una vittoria contro la Juve. Arriva Pioli, che pur buttando nel cesso l’Europa League riesce a far bene in campionato. Il trend positivo dell’Inter si esaurisce verso marzo, i nerazzurri poi iniziano a perderle tutte e per salvare la faccia la dirigenza esonera Pioli promuovendo Vecchi come primo allenatore. La squadra ormai è già con la testa altrove e fallisce il tentativo in extremis di raggiungere il Milan. Come i cugini rossoneri, anche i nerazzurri potranno beneficiare di un ricco calciomercato che renderà la squadra più competitiva l’anno prossimo.
Fiorentina: 4. Nonostante la rosa sia rimasta pressoché la stessa di quella della passata stagione, la Fiorentina di quest’anno è stata irriconoscibile. Gli stessi giocatori che nella scorsa stagione erano stati anche in vetta, quest’anno sbagliano tutto. I tifosi protestano e la società sta a guardare, nonostante la possibilità di lottare per un posto in Europa, la squadra tira i remi in barca, in attesa di capire quale sarà il futuro di questa squadra, che sicuramente non sarà allenata da Sousa.
Torino: 6. Dopo la promozione di Ventura a CT della nazionale, Cairo sceglie Mihajlovic per guidare la squadra granata. Il serbo riesce a valorizzare soprattutto la parte offensiva della squadra facendo esplodere definitivamente Belotti e sfruttando gli “scarti” della Roma: Iturbe e Iago Falque. La stagione però scorre senza particolari emozioni, con la consapevolezza di essere troppo forti per doversi guardare alle spalle, ma senza la reale possibilità di lottare per l’Europa.
Sampdoria: 6. Primo anno sulla panchina blucerchiata per Giampaolo che dopo il secondo (e ultimo) miracolo Empoli allena (forse per la prima volta) una squadra che non lotta per la salvezza. Il campionato scorre fra alti e bassi. Poco da segnalare se non l’organizzazione tattica che il mister riesce a trasmettere alla squadra e l’esplosione di un sicuro futuro talento quale Patrick Schick.
Cagliari: 7. Salvezza tranquillissima e mai in discussione per i Sardi che tornano in Serie A dopo soltanto un anno di cadetteria. Giocatore simbolo di questa squadra è sicuramente Marco Borriello che arriva a Cagliari dato come giocatore finito e invece sigla 16 gol in stagione, vincendo così una vacanza offerta da Bobo Vieri. La squadra di Rastelli dovrà lavorare sulla fase difensiva – visti i troppi gol subiti in stagione – per poter provare a puntare a qualcosa di importante.
Sassuolo: 6. La squadra emiliana paga vistosamente l’impegno in Europa League ed in campionato, complice anche la lungodegenza di Berardi, non riesce a far altro che galleggiare. Ora gli emiliani dovranno trovare un sostituto di Di Francesco (dato come prossimo allenatore dei giallorossi) e capire come rimpiazzare i possibili partenti.
Udinese: 6. Sei stato sfortunato, ritenta l’anno prossimo. L’Udinese quest’anno, come ormai da qualche anno, non riesce a far esplodere qualche suo talento da rivendere a peso d’oro. Ne consegue una noiosissima salvezza.
Chievo: 6. Che palle essere tifosi del Chievo. La cosa vale per molte squadre italiane, non vinceranno mai nulla e non potranno far altro che galleggiare nella medio-bassa classifica. Ma il Chievo, complice la sua “tifoseria” e il suo speaker, mette tristezza. Stagione senza aspettative quella dei clivensi che riescono a valorizzare Inglese e Birsa.
Bologna: 6. Ennesima stagione incolore della squadra di Donadoni, bene il giovane (ma non giovanissimo) Verdi, Destro si conferma definitivamente come attaccante da 10 gol a stagione. L’unico giovane ad essere stato veramente valorizzato in questi ultimi anni è stato Diawara, venduto al Napoli l’estate scorsa dopo essere andato in rotta con la società per il mancato rinnovo. Masina e Oikonomu, le grandi promesse, non sono sbocciati: ora la società deve trovare qualche soluzione per l’anno prossimo, altrimenti si dovrà guardare alle spalle
Genoa: 5. Comincia alla grande la stagione del Grifone con Juric in panchina. La squadra poi, complici gli infortuni, inizia a prendere mazzate un po’ da chiunque. Ma non preoccupatevi: a ravvivare le cose ci pensa il presidente Preziosi a gennaio vendendo tutti i giocatori simbolo! La stagione prosegue ovviamente con pessimi risultati, viene esonerato Juric e chiamato Mandorlini, il risultato non cambia. Per fortuna il distacco (che comunque si riduce sempre di più) con le ultime è troppo ampio e il Genoa ottiene la salvezza con un turno d’anticipo. Se Preziosi non farà qualcosa, però, l’anno prossimo i tifosi del Genoa avranno di che preoccuparsi.
Crotone: 8. Ultimi a 9 punti nel girone d’andata i calabresi compiono un vero e proprio miracolo nelle ultime 9 giornate conquistando 20 punti (una media punti da Europa League!) e lasciano il terz’ultimo posto per la prima volta durante l’ultima giornata, scavalcando l’Empoli. Salvezza meritatissima raggiunta grazie all’attacco preso in prestito dal Sassuolo. I giocatori simbolo di questa squadra erano tutti in prestito, chissà se l’anno prossimo riusciranno a trovare 11 giocatori di calcio per comporre la squadra (dubitiamo).
Empoli: 0. Dopo l’addio di Giampaolo il presidente Corsi ha questa bella idea: “beh cazzo col gioco di Sarri ci siamo salvati, Giampaolo ha ripreso il gioco di Sarri ed ha fatto ancora meglio, beh a questo punto metto come allenatore il vice di Sarri così sa come continuare”. Ovviamente non è andata così: l’Empoli di quest’anno ha proposto un calcio brutto come pochi, basato su una solidità difensiva accettabile e su una totale assenza di idea di gioco offensivo. La bellezza dei 29 gol fatti dall’Empoli durante tutta la stagione (gli stessi gol siglati dal solo Dzeko) non ha smosso la società che ha avuto solo la capacità di vendere Saponara (che ormai ad Empoli era un anno che non giocava più come si deve) ed acquistare El Kaddouri, che dopo la tanta panchina di Napoli aveva tanta voglia di mettersi in mostra. El Kaddouri non è bastato e l’Empoli è stato capace di retrocedere perdendo contro una squadra di morti da tempo retrocessa. Ora saranno costretti a svendere i loro giocatori più interessanti e faranno ciao ciao con la manina alla Serie A per almeno qualche anno.
Palermo: 4. La rosa non era all’altezza e questo però si è capito troppo tardi, quando le squadre davanti hanno iniziato a costruire un muro. L’unico difetto del Palermo è stato quello di non crederci come invece ha fatto il Crotone, ma forse con la rosa del Palermo non sarebbe bastato. La stagione è cominciata in maniera stravagante, come al solito, ovvero con Zamparini che alla seconda giornata esonera Ballardini. Viene poi chiamato il giovane De Zerbi, che l’anno scorso col Foggia aveva sfiorato la promozione in B. Nonostante gli scarsi risultati De Zerbi rimane sulla panchina del Palermo fino alla quattordicesima giornata. Comincia poi il valzer degli allenatori che vede coinvolti Corini, Lopez e Bortoluzzi. La notizia dell’anno però è quella inaspettata della vendita della società da parte di Zamparini ad una cordata capitanata dalla ex iena Paul Baccaglini. Nessuno ha ancora capito quali siano le reali ambizioni economiche della nuova proprietà e quali risultati si riusciranno a raggiungere.
Pescara: 3. Il Pescara comincia la stagione con tutti i pronostici a favore, c’è chi utopisticamente parla di una squadra pronta a lottare per l’Europa League. Non sarà così. Dopo le prime giornate incoraggianti il Pescara inizia a perderle tutte. Oddo però rimane in sella fino a quando non è troppo tardi e viene romanticamente chiamato a dirigere la squadra Zeman. Il ceco vince la prima 5 a 0 alimentando le speranze di salvezza, la squadra però dopo quel canto del cigno torna a perderle tutte. Il Pescara chiude il campionato con due vittorie sul campo, una assegnata a tavolino e 9 pareggi.
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