È ormai da svariati anni che il panorama dei MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) è paralizzato dal dominio di due grossi titoli: League of Legends e DoTA 2. Simili, ma differenti, i titoli Riot e Icefrog vantano milioni di giocatori giornalieri. In questo scenario saturo, è uscito poche settimane fa (dopo un lungo periodo di beta) Fractured Space.
Fractured Space è un MOBA atipico: niente eroi da comandare, al loro posto gigantesche capital ship con migliaia di membri di equipaggio e i giocatori al loro comando. Il background del titolo è molto basilare: nel futuro, la galassia è governata da diverse mega corporazioni in conflitto tra loro, un conflitto causato dalla continua corsa all’estrazione di risorse fondamentali per il progresso tecnologico. Per difendersi dagli attacchi delle altre entità, le corp costruiscono enormi vascelli con i quali scontrarsi per la supremazia e i giocatori saranno i loro capitani.
Fractured space è un MOBA free-to-play il cui gameplay è molto differente dai due grossi titoli citati sopra: non si usa il mouse e niente visuale isometrica. La visuale è esterna, governata dal mouse (che serve anche come metodo di puntamento per le armi), ci si sposta in tutte le direzioni tramite l’utilizzo di WASD e della barra spaziatrice per guadagnare quota e di Ctrl sinistro per abbassarsi. Padroneggiare i movimenti della nave è fondamentale per avere la meglio durante gli scontri, soprattutto se si dispone di una nave con armamenti “inferiori” (ogni vascello ha i suoi pro e i suoi contro): accorciare le distanze, spuntare alle spalle di un avversario o sotto di lui o addirittura speronarlo, rientrano tutti nell’insieme delle tattiche lecite per avere la meglio; ma occorre valutare con attenzione i tempi di reazione della vostra nave per evitare di saltare in aria.
Gli scontri avvengono in un’arena divisa in cinque parti: la vostra base e quella avversaria, due lane laterali e un punto di controllo centrale che una volta catturato fornirà bonus al danno a voi e al vostro team. Ogni team è composto da cinque giocatori e come in ogni MOBA i “personaggi” (in questo caso le astronavi) hanno ruoli diversi: ci sono quelle con più hit points che servono da tank, vascelli più veloci e fragili ma capaci di infliggere grandi quantità di danni in poco tempo, altre adatte al supporto dei vostri alleati e chi più ne ha più ne metta.
Ci sono tre corporazioni principali che si danno battaglia nell’universo di Fractured Space: la United Space Research, praticamente un’alleanza tra Stati Uniti e nazioni Europee; Zarek Industrial, composta dalla Russia e dalle ex nazioni del blocco sovietico e infine Titan Defence System, organizzazione indo-cinese. Le capital ship appartengono a una di queste fazioni e ognuna ha abilità ed armamenti diversi, attivabili premendo il tasto corrispondente (di base, le abilità sono impostate sui tasti numerici posti sopra WASD, ma nulla vieta di cambiarle), e punti deboli differenti: chi le fiancate, la parte inferiore o quella superiore. Per diventare giocatori sopra la media, occorre quindi imparare i migliori angoli d’attacco da cui sferrare l’offensiva e i punti nei quali colpire i nemici. Ecco che avremo a nostra disposizione salve di missili, proiettili singoli in grado di rendere inoffensiva una nave avversaria per qualche secondo, EMP in grado di spegnere i motori dei nemici e addiritura un impulso per curare noi stessi e i nostri alleati. Vince, ovviamente, il primo team che riesce a distruggere la base avversaria, questa però non sarà attaccabile fin da subito: verrà sbloccata una volta che avremo conquistato le “forward stations” poste nelle due lane laterali.
Oltre alle “forward stations”, in grado tra l’altro di fornire riparazioni per la capital ship e potenziare le nostre abilità, sono presenti obiettivi facoltativi, le “mining stations”, che una volta conquistati saranno in grado di fornire risorse per permettere poi la crescita delle abilità della nostra nave, quelli che in LoL o DoTA sono i gold. Sbloccato l’accesso alla base nemica, per terminare vittoriosamente la partita, bisognerà distruggere le difese avversarie; evitando contemporaneamente di farsi rektare dal team nemico corso in difesa. Alla fine del match otterremo crediti spendibili per acquistare nuove navi (tutte comprabili tramite valuta in game, se non volete aspettare c’è anche l’opzione per acquistare con valuta reale) e migliorare il nostro equipaggio, un po’ come succede in World of Tanks; acquistabili tramite valuta reale sono invece skin differenti per le varie navi.
Ogni nave da la sensazione di essere un gigante da migliaia di tonnellate: non sono agili, sono grosse macchine di distruzione lunghe più di un chilometro e con migliaia di membri di equipaggio. Morire è semplice, ma non istantaneo: si attiva il jump drive, si raggiunge la lane desiderata, spunta un nemico all’orizzonte e lo si ingaggia. Troppo tardi si vedono i suoi compagni giungere a destinazione e aprire il fuoco verso di noi ed è così che si finisce a vagare a brandelli nello spazio.
Sotto il punto di vista grafico, Fractured Space è un bel vedere: ottimi i modelli poligonali delle navi e ottime sono anche le loro texture. Le esplosioni sono realizzate in modo egregio, così come gli effetti delle varie armi e abilità; sotto questo punto di vista il gioco non delude e far esplodere una nave nemica, è una gioia per gli occhi. Le tre fazioni si differenziano per gli stili delle capital ship: la USR ha una livrea bianca e rossa, con un tocco di blu, antenne sporgenti e cavi a vista e forme vagamente cilindriche; la Zarek Industrial sfoggia una livrea nera con dettagli in arancione vivo, le loro navi hanno forme ben definite e appuntite; la Titan Defence System mette in campo imponenti capital ship in grigio antracite e oro, dalla forma allungata e dinamica. Sono tutte realizzate con attenta cura ai particolari più piccoli, come antenne e motori stabilizzatori; Edge Case sotto questo punto di vista ha svolto un lavoro molto buono, per essere uno studio di così piccole dimensioni.
Anche la mappa di gioco è ben realizzata: le due lane si differenziano per gli elementi presenti, la lane destra è composta da asteroidi grigiastri più distanziati tra loro che permettono un buon range di manovre; quella di sinistra, all’opposto, mostra altri pilastri di roccia scura, molto vicini tra loro, qui la tattica fondamentale è guadagnare o perdere quota e cercare di prendere di sorpresa gli avversari. A parte queste piccole differenze, gli obiettivi sono posti allo stesso modo in entrambe le arene e vede esplodere la base avversaria, in un tripudio di fuoco, fiamme e detriti dispersi nello spazio, è molto soddisfacente.
Ottimo anche il reparto audio: il suono prodotto dai motori delle varie navi è convincente e da l’idea di star spingendo una gigantesca massa di metallo nello spazio. Soddisfacenti i rumori di fuoco delle varie armi, si possono tuttavia migliorare. Ottimi sono invece i suoni delle esplosioni e dei colpi andati a segno: ogni volta che colpiremo un avversario, il sonoro darà l’idea di aver causato ingenti danni con gli attacchi.
Tirando le somme, Fractured Space è un ottimo MOBA (come ogni altro titolo del genere è più divertente se giocato con amici competenti), che si discosta dalla moltitudine di cloni usciti negli scorsi anni. A questo è da aggiungere un ottimo comparto visivo e buoni livelli raggiunti da quello sonoro.
Il modello scelto per il free-to-play ricorda quello di League of Legends, ma se il titolo vi piace e volete supportarlo potete acquistare il pack Armada, dal costo di circa 30€, per avere ogni nave sbloccata e gettarvi fin da subito nella mischia.
Nel panorama videoludico si sentiva la mancanza di un titolo del genere: immediato, ma non facile da padroneggiare; capace di dare grandi soddisfazioni quando si riesce a ribaltare battaglie in apparenza già perse… e poi ci sono le astronavi e un sacco di esplosioni. Cosa volete di più?
Classe 1992. Sin dalla tenera età di 6 anni affamato videogiocatore. Cresciuto a pane e pc games, solo negli ultimi anni si è dotato di qualche console, rimanendo comunque fedele al suo credo originale.
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