Miei dolci, teneri inibitori serotoninergici,
come ben sapete IMDI non perde occasione per sfottere gli ignari moralisti che capitano per caso sulla pagina, specialmente in occasione della morte di qualcuno famoso. I cosiddetti moralfags sono la piaga di facebook, è vero, ma senza di loro la nostra vita sarebbe molto meno divertente.
Ma dove nasce il senso della morale dentro di noi? Come fanno gli scienziati a studiarlo? Freud direbbe che il senso morale ha origine nel nostro Super-Io, l’istanza psichica dove risiedono le regole e i valori: insomma quella parte di noi che giudica il nostro operato e quello altrui e che comincia a formarsi attorno ai tre anni, quando ci rendiamo conto che è cosa buona e giusta far contenta la mamma cagando nel vasino invece che facendosela addosso.
Noi psico-qualcosa moderni però tentiamo di investigare il funzionamento del giudizio morale mediante esperimenti che cercano di controllare tutte le variabili, da quelle sperimentali a quelle di risposta dei soggetti, per meglio comprendere come funziona il senso morale a livello psicologico e cerebrale.
Orbene, uno dei paradigmi sperimentali più utilizzati per comprenderne i meccanismi sottostanti è quello dei cosiddetti “moral dilemmas”: si prendono i partecipanti e si chiede loro di immaginare cosa farebbero in alcune situazioni ipotetiche. Il moral dilemma più famoso è quello del “trolley problem” e di tutte le sue varianti: esso recita più o meno così:
Immagina di trovarti su un ponte vicino a un ciccione immenso. Ci sono 5 persone legate sui binari sottostanti e c’è un treno in arrivo che sta per investirle. Se tu buttassi il ciccione dal ponte, con la sua mole lui arresterebbe il treno e salveresti le cinque persone legate. Cosa fai? Butti giù il ciccione o non fai nulla?
La quasi totalità delle persone si rifiuterebbe di buttare il ciccione dal ponte e lascerebbe morire sfrangecate sui binari le cinque persone legate. Perché tutto ciò? Freud direbbe che il maledetto Super Io ti impedisce di fare qualcosa che è moralmente inaccettabile: ovvero, buttare una persona dal ponte per farla finire sotto il treno. Però la logica utilitaristica suggerisce che è meglio salvare cinque persone piuttosto che una, no? (inoltre, donare la morte a un ciccione candidato a pesare sul sistema sanitario per tutti i suoi disturbi di ipertensione, ictus e così via non sarebbe una cattiva idea, ndDrSucks). Altri esempi di situazioni ipotetiche in cui la morale ci spinge ad agire stupidamente li potete trovare qui
Qualche anno fa, uno scienziato di Harvard sosteneva di aver individuato l’”organo morale” nel cervello. Già, peccato che sia stato cacciato con disonore dall’università quando si è scoperto che aveva falsificato dei dati di esperimenti sulle scimmie, per cui non mi fiderei molto delle sue teorie: evidentemente il SUO organo morale non era poi così evoluto. A quanto emerge da studi più seri comunque, pare che le strutture implicate nel giudizio morale siano la corteccia prefrontale mediale e l’insula di sinistra (una parte di materia grigia che sta nascosta tra le pieghine del lobo temporale).
Certo che se quel ciccione che dobbiamo buttare dal ponte fosse Giuliano Ferrara, nessuno di noi avrebbe alcuna esitazione.
A presto, giovani sociopatici.
Dr. Oliver Sucks
Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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