La carriera di Alexander Rodriguez verrà ricordata come una delle più controverse della storia del baseball. In ventidue tumultuosi anni passati tra alti, bassi e bassissimi, il terza base attualmente in forza agli Yankees ci ha mostrato tutte le facce della medaglia che un campione sportivo può avere. Ma questa straordinaria saga sta per concludersi, e “A-Rod” in persona ci prepara alla messa in onda del suo episodio finale.
“Questo è un duro giorno. Amo questo gioco e amo questa squadra. Ed oggi sto salutando entrambi.” – Queste le parole usate dal giocatore di origini dominicane per annunciare il suo addio ai diamanti della MLB, che sarà quasi immediato. Lo ha fatto in una conferenza stampa congiunta con la società che si è svolta domenica, indicando come sua ultima partita quella del prossimo venerdì (12 agosto) contro Tampa Bay Rays, allo Yankee Stadium. Egli sarà liberato dal suo contratto, ed entrerà con effetto immediato nello staff della società, continuando a lavorare con i prospetti del team almeno fino al 2018. Riceverà 27 milioni di dollari per la rescissione del suo contratto decennale firmato nel 2007, che con 33M$/annui lo ha reso per circa un lustro lo sportivo più pagato al mondo assieme all’ex boxeur Manny Pacquiao. Rodriguez ha fatto sapere che la decisione è stata presa dai piani alti, ma non prova rancore.
Dopo 22 stagioni tra Seattle Mariners, Texas Rangers e New York Yankees termina così la carriera di uno dei più discussi giocatori della storia del baseball, ma anche uno dei migliori di sempre, capace di vincere tra le altre cose le World Series 2009 (dopo il trionfo dell’AL dello stesso anno), 3 MVP dell’American League (2003, 2005 e 2009), 2 Gold Glove Awards e 10 Silver Slugger Awards, che si aggiungono alle 14 presenze nell’All Star Game della MLB, la convocazione per il World Baseball Classic 2006, e per quanto riguarda l’American League le vittorie di 5 titoli di miglior fuoricampista, 2 per gli RBI ed il titolo 1996 come miglior battitore.
A-Rod è anche il quarto giocatore con più Home Run della storia con 696, dietro a Barry Bonds (762), Hank Aaron (755) e Babe Ruth (714). Dal giugno 2015 è anche nel ‘3000 hits club’, grazie alle sue più di 3100 valide. È poi terzo nella storia della Major League per RBI (2084) ed ottavo per numero di run (2021).
L’altra faccia della medaglia, l’Alex che vorremmo dimenticare, è quello dei molteplici scandali legati soprattutto al doping, che lo hanno portato alla storica sospensione di un anno nella stagione 2014. Dopo l’inaspettata restaurazione delle relazioni con lega e società, nel 2015 Rodriguez ha disputato una grande stagione, superando i trenta home run stagionali per la 15ma volta in carriera, eguagliando quindi il record di Hank Aaron. Al contrario, la stagione successiva (quella in corso), è stata disastrosa: in 62 partite ha collezionato .204/.252/.356, ben lontano a quello a cui ci aveva abituato. Ciò ha portato ad una drastica riduzione del suo minutaggio in campo, fino alla frustrante relegazione in panchina. Solo sette volte in battuta negli ultimi 14 match. Così si è giunti alla decisione di tagliare dal roster il terza base ormai quarantunenne.
L’ultima settimana di carriera di A-Rod è iniziata con la vittoria per 3 a 2 sui Cleveland Indians, ma lui non è sceso in campo. Il suo compagno di squadra Mark Teixeira, prima base, ha invece sfornato un’ottima prestazione, dimostrando di avere ancora qualche colpo in canna, nonostante due giorni prima di Rodriguez abbia anch’egli annunciato il suo ritiro a fine stagione.
L’ultima prestazione di Rodriguez risale alla sconfitta per 7-1 contro i New York Mets di martedì scorso, e dei suoi soli nove Home Run stagionali l’ultimo risale allo scorso 18 Luglio, su un lancio di Kevin Gausman dei Baltimore Orioles.
“Le ultime quattro settimane sono state davvero frustranti. È stato molto doloroso e imbarazzante sedersi in panchina. È stato orribile. In un certo senso posso dire di essere molto felice della soluzione trovata con la società” ha dichiarato Alex, mentre l’allenatore degli Yankees Joe Girardi ha fatto sapere che durante la settimana parlerà col giocatore per pianificarne le presenze: “Se vorrà giocarle tutte, troverò modo di fare si che accada.”. Martedì intanto si apre una serie di tre partite a Boston contro gli storici avversari, ma soprattutto contro il suo ventennale rivale Ortiz, che si ritirerà pure lui a fine stagione (ma di questo ne parleremo tra qualche settimana), fino ad arrivare alla data casalinga di Venerdì contro i Rays. A chi gli ha chiesto in conferenza di descrivere l’eredità di Rodiguez alla squadra, il general manager degli Yankees Brian Cashman ha risposto togliendosi l’anello delle World Series 2009 ed appoggiandolo sul tavolo.
Toccanti le dichiarazioni dell’Alex che il pubblico della Major League Baseball ha imparato ad amare, che non è l’Alex degli scandali: “Voglio essere ricordato come un amante del gioco del baseball, ricordato come qualcuno che lo ama ad ogni livello. Qualcuno che ama, o ha amato impararlo, giocarlo, insegnarlo e dirigerlo. Ed ancora, spero di essere ricordato come qualcuno che ha inciampato ed è caduto molte volte, ma che si è sempre rialzato.”. A-Rod ha poi ringraziato la madre e le figlie per il loro amore ed il loro sostegno, e la famiglia Steinbrenner, proprietaria della squadra, per le molte opportunità concesse e per la fede che stanno mostrando verso di lui per il futuro. “Nessun atleta finisce la carriera nel modo desiderato. Vorremmo continuare a giocare per sempre, ma il mondo non funziona così. Accettare la fine con grazia è parte dell’essere un atleta professionista. Dire addio può essere la parte più difficile del lavoro, ma che è quello che sto facendo oggi.”
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