L’estate sta finendo e un anno se ne va, non ci sono più le mezze stagioni e quando c’era lui le cose funzionavano. Ma forse la più grande frase fatta del mondo è “sta ricominciando il campionato di calcio“. E così, ancor prima che le chiacchiere del calciomercato smettano di proliferare, la Serie A è arrivata già alla seconda giornata della sua nuova stagione. E un sito come IMDI non può certo stare a guardare: ogni settimana, ripercorreremo insieme i momenti più deliranti delle gare del giorno precedente, in pieno stile imdiano. Siamo solo all’inizio, ma il materiale è già di altissima fattura.
Lazio-Juventus in fondo è soltanto una sfida Lulic-Dani Alves con altri giocatori meno ignoranti e più talentuosi di contorno. La poesia si sviluppa ben presto sotto forma di braccio alto del bosniaco: tutti attendono la sminchiata dell’ex Barcellona che però miracolosamente non arriva. La gara è decisamente quanto inaspettatamente equilibrata, serve solo una giocata di fino per poterla sbloccare. E a quel punto è Lucas Biglia ad assumere le fattezze dell’eroe, con un liscione al volo che favorisce il destro secco™ di Sami Khedira, capocannoniere di una squadra che può vantare un reparto d’attacco composto da Higuain, Dybala, Mandzukic, Superman, Gesù Cristo e Mandrake. Nota lieta il giovane difensore Bastos, che riesce ad intimorire gli avversari recitando una macumba sulle dimensioni del suo arnese. Negativo invece Felipe Anderson, evidentemente non capace di intendere e di volere dato il nuovo colore di capelli scelto per farsi vedere in diretta da milioni di persone.
In serata va in onda la partita della pace tra Napoli e Milan. Una gara pacata, che vede mezza città ammonita e soltanto due espulsi per i rossoneri: prima Kucka si fa cacciare via per un tentativo di attentato alla vita dell’arbitro, poi Niang decide di attentare agli zebedei di un Reina ormai attempato e con tanto di flebo, come in occasione del primo gol subito. Nel mezzo gli azzurri scoprono un Milik che sembra aver già capito tutto della vita: inesistente per 20′, segna una prima marcatura che definire imbarazzante sarebbe un complimento mentre sovrasta su un Kucka dalla vena ancora poco gonfia in occasione della seconda rete, siglando il primo gol del Napoli su calcio d’angolo dal 1983. Il tutto per la gioia di Gabbiadini, destinato a non conoscere il significato delle parole “sorriso”, “esultanza” e “titolare” anche per il 2016-2017. Il colpo di genio è però quello di Alessio Romagnoli, che eroicamente cerca di rimediare ad uno degli autogol più brutti della storia con un bagher degno del miglior Juantorena. In un impeto di pietà e schifo, l’arbitro decide di ammonirlo e non concedere rigore. Donnarumma è invece un bambino distrutto: para l’impossibile ma prende 6 gol in 2 partite per via di una difesa che a causa della sua bruttezza farebbe rivalutare persino il film “Suicide Squad“.
La domenica è ovviamente giorno di pace e giubilo, di conseguenza come non iniziare a parlare di quanto accaduto in Fiorentina-Chievo: Paulo Sousa, in questo esordio casalingo dei suoi in Serie A, deve infatti contrastare una particolare ambizione dei suoi giocatori, ovvero quella di decedere ad ogni costo. Tre cambi, tutti per infortunio: prima Vecino è costretto ad uscire dopo pochi minuti, poi Meggiorini cerca di mozzare la testa a Tatarusanu come il migliore dei Connor MacLeod, procurandogli però solo un forte mal di testa e la capacità di essere finalmente un portiere decente. Infine, anche il man of the match Carlos Sanchez lascia il campo, costringendo all’ingresso un Bernardeschi rapato quasi a zero per ritrovare la dignità perduta dopo l’agghiacciante capigliatura proposta contro la Juventus. Nella festa postpartita per i 90 anni del club viola, Gonzalo Rodriguez viene eletto miglior difensore nella storia del club. Dall’altro lato del mondo un uomo, chiamato Tomáš Ujfaluši, bestemmia pesantemente. Nel Chievo impossibile non sottolineare la gara del sempre pacifico Bostjan Cesar, uno che se potesse prenderebbe a pugni anche Papa Francesco. Il difensore si distingue soprattutto per un tentativo di DDT ai danni di Astori nel primo tempo e più in generale per aver la facoltà di prendere a calci qualsiasi cosa assomigli ad una tibia. Un uomo che da anni cerca di raccogliere l’eredità dei vari Materazzi, Montero e Couto: fai attenzione, IMDIano medio che leggi il pezzo. Il prossimo a fare “ciao ciao” alle ossa potresti essere tu.
La gara più importante della serata è sicuramente quella tra Cagliari e Roma: i giallorossi vanno addirittura 0-2 e sembrano dare l’impressione di poter dimenticare la disfatta contro il Porto, ma non hanno fatto i conti con Marco “mi faccio Belen” Borriello, al secondo gol in due gare di campionato (e al millesimo in sei partite contro la Roma, N.D.D….). Come se non bastasse la Roma prende anche il pari con un gol di Sau nei minuti finali, in un’azione che testimonia la crisi d’identità di Szczesny quando si tratta di uscire dai pali. Spalletti però dimostra di prenderla bene, distruggendo a pugni il terreno del Sant’Elia per poi rapire il figlio di De Rossi e togliergli la fascia di Capitan Futuro (quindi ora Capitan Passato Remoto?).
Le altre partite: il Sassuolo si conferma una squadra seria sconfiggendo anche il Pescara, che però con Cristante si toglie lo sfizio di distruggere la carriera di Berardi, il quale starà fuori 3 settimane saltando tutte le partite più importanti. Pavoletti fa volare il Genoa contro un Crotone sfortunato ma poco accorto in difesa, e soprattutto colpevole di avere un allenatore con due nomi propri. Benissimo anche la Sampdoria di Giampaolo che va a quota 6 punti battendo un’Atalanta che mostra un’invidiabile solidità difensiva già cara alle squadre di Gasperini in un mondo parallelo. Bella figura del Bologna che riesce a perdere solo 5-1 contro il Torino con Oikonomou in campo. Incoraggiante anche lo scoppiettante score di un Belotti cecchino dal dischetto: 0 su 2, una certezza che farà felici i fantallenatori di tutta Italia. L’Udinese batte l’Empoli e trova la prima vittoria della sua stagione, nonostante la pericolosità del letale attacco toscano che può vantare la bellezza di 0 reti in 2 gare, mentre nel pomeriggio l’InteL riesce a pareggiare in casa contro una squadra più scarsa delle formazioni predefinite dei simulatori calcistici nelle sale giochi di paese. E siamo solo alla seconda giornata…
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