IMDIE MUSIC è la rubrica de Il Meglio Di Internet che va alla ricerca delle realtà emergenti in tutta la penisola, portando la giusta visibilità a progetti musicali freschi ed interessanti. Oggi con noi i McFly’s Got Time (questa la loro pagina Facebook), interessante ed iperattivo progetto romano in bilico tra folk, country ed indie, suoni di viaggi, umori ed amori in grado di rendere attuale uno dei generi più classici della musica moderna.
McFly’s Got Time:
I: Innanzitutto, come si formano i McFly’s Got Time e qual è l’origine di un nome tanto lungo quanto catchy?
Michele: Grazie per il catchy! Di solito ci maledicono per via della pronuncia!
Alessandro: I McFly’s Got Time si formano un po’ tra i banchi di scuola, un po’ su Facebook, un po’ in giro tra accademie di musica… Il nome lungo ci piaceva perché ci piacciono le cose strane, in una session di citazioni e gara a chi ne sa di più è uscito fuori Ritorno al Futuro e ce lo siamo tenuto senza pensarci troppo su!
I: Lo scorso ottobre è uscito il vostro EP Elsewhere (autoprodotto). Due parole sulla genesi dell’album?
Alessandro: Elsewhere è nato in un battibaleno! Avevamo 200 idee, mille date e una settimana per registrare. È stato un EP che è venuto fuori velocemente, molto di cuore e poco di cervello.
I: Nella musica dei McFly è possibile, a mio avviso, intravedere due anime a loro modo bilanciate: quella folk rock anni ’60-’70 e quella più tipicamente indie e moderna. Quali sono le influenze che vi hanno portato a questo sound?
Alessandro: Per gli anni 60-70 ci sarebbero mille nomi da fare! Mi vengono in mente Paul Simon e Tim Buckley, così di getto. Per quanto riguarda la scena indie rock, qualcosa dell’indie britannico degli ultimi anni, come i Franz Ferdinand. Ascoltiamo anche tanti artisti contemporanei di ogni genere, dall’hip hop al jazz.
Michele: Il punto comune è comunque la scena anglo-americana, con la musica italiana tanto attuale quanto del passato abbiamo meno punti di contatto. La scelta dell’inglese per i testi non è casuale, è una questione legata proprio al nostro stile.
I: Come band, date molta importanza all’attività live, a partire dalle vostre frequenti esibizioni allo Spaghetti Unplugged, ormai storico appuntamento domenicale per la musica emergente romana. Quanto influisce questo naturale bisogno di calcare il palcoscenico sulla genesi e sulla resa dei vostri pezzi?
Alessandro: Fino ad ora i brani in studio sono comunque nati da un tentativo di rendere su disco quello che già suonavamo da mesi live, nel prossimo lavoro probabilmente questo cambierà un po’ e ragioneremo in maniera differente. La dimensione live e la risposta del pubblico comunque influiscono sui nostri gusti e sulla scelta dei brani e di come proporli… Diciamo che suoniamo più volentieri i brani sui quali a noi stessi piacerebbe stare sotto al palco a ballare!
I: Bonus track di Elsewhere è un remix della vostra I’m A Sailor in una interessante collaborazione coi Joe Victor, uno dei gruppi della scena romana che ha avuto maggiore riscontro di pubblico negli ultimi mesi. Qual è il vostro rapporto con questa ed altre band della scena romana?
Alessandro: Roma sta vivendo negli ultimi anni un momento molto positivo e vivace nell’ambito della produzione indipendente, i Joe Victor come noi e tanti (ma tanti tanti!) altri gruppi fanno parte di un giro di persone che spesso si trovano a condividere il palco e a fare serata insieme, da cui nascono spesso dei bei rapporti.
Michele: Sono un po’ dei cugini maggiori, diremmo.
I: Qualche aneddoto interessante accaduto ai live dei McFly’s Got Time?
Alessandro: Una volta un ragazzo ci ha urlato da sotto il palco di suonare Johnny Cash. Noi attacchiamo Ring Of Fire e a fine performance ci urla “Siete dei grandi! Dovete annà a sonà in Mississippi!” Un’altra volta in un piccolo locale nelle Marche un ragazzo del pubblico si è avvicinato al batterista ed ha cominciato a suonare i piatti insieme a lui. Grandi emozioni.
I: Programmi per il futuro?
Alessandro: Suonare l’estate, nuovo video presto, nuovo singolo in lavorazione, scrittura del prossimo album! Qualche concertino, tipo i Radiohead (da sotto il palco). Vacanze se capitano, ma anche no.
Chitarrista per passione, studente di Medicina nelle restanti 23 ore della giornata. Se non esistesse la musica, probabilmente non avrei validi motivi per alzarmi dal letto al mattino; sfrutto questi spazi per dirvi la mia.
23 Ottobre 2017
2 Giugno 2017
29 Maggio 2017
29 Maggio 2017
21 Maggio 2017
Chitarrista per passione, studente di Medicina nelle restanti 23 ore della giornata. Se non esistesse la musica, probabilmente non avrei validi motivi per alzarmi dal letto al mattino; sfrutto questi spazi per dirvi la mia.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.