Capre. Capre ovunque. Internet è diventato un allevamento di capre. Il gatto non è più l’animale di internet, ormai è stato soppiantato dalla capra. E questo è merito di Vittorio Sgarbi degli sviluppatori della Coffe Stain Studios che questa settimana hanno lanciato quello che è – definitivamente – il gioco dell’anno: Goat Simulator. Uscito il 1° aprile, non è un pesce d’aprile ma un titolo sviluppato a tempo di record (come Surgeon Simulator l’anno scorso) e realmente pubblicato su Steam, dove si è subito classificato tra i giochi più venduti: vediamo le ragioni del suo enorme successo.
Seriamente, chi non comprerebbe un simulatore di capra? In Goat Simulator il giocatore impersona appunto questo sottovalutato animale che vaga seminando morte e distruzione in una tranquilla città: può ovviamente muoversi, leccare gli oggetti rimanendo attaccato ad essi ed incornare persone o cose; inoltre quando si trova in aria può compiere varie evoluzioni. Non esistono missioni (in fondo, alle capre non servono) e nemmeno una storia, e le nostre avventure caprine consistono nel vagare in una mappa non troppo grande generando il caos: ci sono degli “obiettivi” che sblocchiamo compiendo determinate azioni, come ad esempio alcune evoluzioni in aria o la distruzione di determinati oggetti, e che spesso e volentieri sono citazioni di altri giochi o film. Inoltre gli sviluppatori hanno deciso di mantenere tutti i bug che non causano crash e disagi troppo grossi al giocatore, con risultati esilaranti. Goat Simulator si dimostra un gioco estremamente divertente e folle, quanto, se non di più, di un Saints Row.
Riguardo la grafica, poi, parliamo di un titolo ben curato e con una fisica all’altezza: non fraintendetemi, non realistica, ma che conforme al titolo: assolutamente folle, senza alcun senso e unica. Per essere un gioco sviluppato in pochissimo tempo l’aspetto grafico è assolutamente notevole, e comunque si vede come si “ispiri” ai simulatori più seri.
Tuttavia Goat Simulator presenta alcuni difetti, primo di tutti la durata: se la prima ora di gioco è estasiante e indimenticabile, l’unica mappa è davvero piccola e non passerà troppo tempo prima che avremo finito le cose da fare. Coffe Stain sta lavorando sull’integrazione con Steam Workshop che porterà nuove mod che arricchiranno ulteriormente il gioco, ma adesso Goat Simulator non è in grado di offrire un’esperienza di gioco duratura. Inoltre il prezzo è semplicemente troppo alto per un gioco del genere: 10€ non sono tantissimi ma sono comunque troppi per un titolo che dura meno di un paio d’ore.
In conclusione, Goat Simulator merita l’acquisto? Assolutamente si, magari in un futuro in cui ci saranno più mappe e il supporto al Workshop. L’idea è geniale e merita decisamente di essere sviluppata, ma adesso ci troviamo semplicemente davanti a un gioco incompleto.
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