E’ online l’edizione italiana dell’Huffington Post (se non sapete cos’è leggete QUI ), e il direttore è Lucia Annunziata (sì, quella specie di barbapapà con un occhio che gioca a briscola e l’altro che conta i punti) in collaborazione con (ugh!) il colosso editoriale L’Espresso. Fin qui, nulla di tragico: è nata una nuova testata online in Italia a competere per avere l’attenzione del popolo di internet, noto per avere lo span of attention di un bambino di 3 anni affetto da sindrome di Asperger. Mentre gioca ad Halo.
La cosa tragicomica, che ha sollevato un vero e proprio putiferio tra i blogger e giornalisti freelance del Belpaese, è stata la dichiarazione di quella culona inchiavab-ehm, bellissima sirena della nostra Lucia (ti prego non denunciarmi, non sopporterei di avere Sallusti come compagno di cella), che riporto integralmente nel virgolettato:
“I blog non sono un prodotto giornalistico. Sono commenti, opinioni su fatti in genere noti: è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati”
E qui è scoppiata la bomba, da parte di tutto il mondo dei tastieristi italici, a partire dal marxistissimo “proletari di tutto il web, unitevi” a ridicoli richiami alle armi di categoria, invocando persino la censura di chi scrive per il piacere di farlo a scapito della categoria. Io, come editore online, sento di dover dare qualche spiegazione.
Innanzitutto sfatiamo questo mito del padronato che sfrutta l’onesto e ingenuo lavoratore, è cretino. Trovo offensivo sentir definire idiote le persone che scrivono su questo sito per piacere o amore di diffondere notizie od opinioni poco diffuse o distorte, o semplicemente perché si sentono parte di un qualcosa.
In secondo luogo, sfatiamo questo mito del padrone che ingrassa sulle spalle del popolo, non siamo in una stampa a ciclostile satirica di quart’ordine del 1846 da parte della “cellula marxista di Liverpool”. CRESCETE. La pubblicità c’è, i soldi anche, ma ci sono dei costi, che sono di struttura (server, domini, hosting) e di tutela della stessa (volete che paghiamo le tasse e poi non tenete conto che ci vogliono delle forme di tutela per dichiararle correttamente?), infine ci sono i costi del personale non scrivente, tra cui possiamo annoverare per esempio grafici, tecnici informatici e altre figure professionali. Grazie alla passione del suo staff IMDI riesce ad azzerare questi costi, ma non è così per tutti.
Prima di passare al punto successivo, che vuole essere l’ultimo, facciamo una botta di conti. Un pezzo al giorno, sono 30 pezzi al mese (pochini, per una struttura che vuole diventare grande e seguita). Se volessimo pagare 100 euro al pezzo (come sostengono nei commenti a questo articolo ) dovremmo spendere circa 3000 euro al mese. Ne consegue, se la discalculia non si è ancora impossessata di me, che dovremmo fare circa 1,5 MILIONI di impressioni VALIDE (per vedere cos’è un’impressione valida a fini pubblicitari vedere qui ) al mese. E rimangono fuori i costi di struttura, del personale tecnico e tutto il resto. Un po’ difficile pagare un blogger/giornalista freelance/coca grande con le patatine se non sei una struttura vista decine di milioni di volte l’anno. In Italia fenomeni di questo tipo si contano sulle dita di una mano.
Ed infine, facciamo una seria, serissima distinzione tra blogging e giornalismo. Il blogging è OPINIONE. Il giornalismo è NOTIZIA. Posso anche essere disposto a pagare per una notizia che non sia la merda, per un’inchiesta fatta bene, per una analisi responsabile e coerente di un fenomeno (una analisi tecnica fatta come dio comanda spesso è una notizia in sé). Ma per le opinioni non si paga. Le opinioni sono il cancro del giornalismo italiano. Noi ne esprimiamo quante ne vogliamo, ma perché ci diverte. Non siamo certo come quegli annusascoregge che scrivono editoriali per dirci cosa ne pensano della tal manovra finanziaria (i seriosi) o dei brufoli incastonati come diamanti nella cellulite della tale (i meno seriosi). Non ce ne frega un cazzo di pagare per avere delle opinioni, a meno che non siano opinioni universalmente riconosciute come interessanti da esperti, per esempio una opinione su YouTube o film da Yotobi. Ma mica uno caccia 100 euro per una cosa scritta da salcazzo chi. Di seguito un interessante scambio tra uno dei miei profili e un blogger che sostiene che sia uno sfruttatore sanguinario dei popoli oppressi, tra cui lui.
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
30 Maggio 2017
16 Aprile 2017
11 Marzo 2017
22 Dicembre 2016
9 Dicembre 2016
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
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