Negli ultimi anni, su internet, il fenomeno dello streaming è cresciuto a dismisura: dalla riproduzione di film e serie tv illegalmente (Megaupload, anyone?) a servizi come Netflix; da Youtube, per i video, a Spotify, per la musica. A partire dal 2011 si è affermato tra questi colossi un altro importante servizio di streaming, dedicato in particolare alla riproduzione di contenuti a sfondo videoludico: il suo nome è Twitch.
Twitch non nasce come servizio a sé; deriva infatti dalla precedente ed affermata piattaforma Justin.tv, la quale permetteva già di condividere i propri contenuti in broadcast, utilizzando un sistema a “canali” simile a quello di Youtube. Il lancio ufficiale avvenne il 6 Giugno 2011, e di lì a breve divenne la piattaforma di streaming prinicipale per tutto ciò che riguardava l’ambito videoludico (e non solo).
Ma a cosa deve il suo successo? Inanzitutto è necessario dire che, a differenza di una piattaforma come Youtube, Twitch non permette solo di condividere servizi on demand, quindi su richiesta, ma anche di poter seguire live le trasmissioni dei vari “streamer” e di conseguenza di poter commentare in diretta cosa succede.
A questo si aggiunge la possibilità di poter donare soldi (tramite il servizio Paypal) a chi condivide i propri contenuti sul sito. In breve tempo questo ha permesso a diversi utenti di guadagnare discrete quantità di denaro fino a renderlo un vero e proprio lavoro: basti pensare a streamer come sodapoppin o Syndicate. Lentamente questo servizio è diventato anche un ottimo canale di riproduzione anche per gli E-Sports, consentendo quindi agli utenti singoli di seguire live le partite dei loro giochi preferiti, tra cui spiccano League Of Legends, Counter Strike, Call of Duty ed Overwatch.
Anche in Italia Twitch ha la sua buona fetta di utenti, questo grazie al lavoro di diversi streamer famosi come V1ci0us, Kurolily, Terenas, Bloor (intervistato qui) per non parlare degli youtuber che hanno deciso di aprire un canale in contemporanea sul famoso sito di streaming (tipo Yotobi).
Uno degli eventi di maggiore importanza nella storia di Twitch fu sicuramente “Twitch plays pokemon”: tramite il semplice utilizzo della chat di Twitch era infatti possibile controllare il personaggio di Pokémon Rosso in remoto, grazie all’ausilio di un bot che permetteva di convertire i testi della chat in comandi per il gioco. Unica particolarità: poteva giocarci tutto il mondo in contemporanea.
Ci vollerò circa 400 ore per poter terminare il gioco nella sua interezza, diventando così uno dei maggiori (se non il più famoso) eventi di streaming del mondo.
La continua crescita del sito di streaming suscitò poi la curiosità di due colossi del web, Google e Amazon, entrambi intenti ad acquisire la società. Dopo un’apparente vittoria dell’azienda di Mountain View, Amazon riuscì a spuntarla acquisendo Twitch per il valore di 970 milioni di $. L’integrazione fra le due aziende è diventata molto importante recentemente con la nascita del servizio Twitch Prime, che permette ai già utenti di Amazon Prime di sottoscrivere un abbonamento con il sito di streaming offrendo diversi vantaggi come la ricezione mensile di un gioco gratuito, più una serie di altri bonus casuali come skin, personaggi inediti (Tyrande Soffiabrezza di Heartstone, per esempio) e ovviamente ulteriori sconti sull’acquisto di videogiochi. Con un partner grosso come Amazon dunque, si vedrà sicuramente Twitch crescere ulteriormente, magari fino a diventare un canale di contenuti più variegato rispetto al solo indirizzo dei videogame.
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