Roma, 6 febbraio 2017, Atlantico Live; I Biffy Clyro, power trio da tempo ben affermato in patria (tra le altre cose, sono stati headliner nei festival di Reading e Leeds) e con una fanbase in crescita anche nel nostro paese (grazie al singolone Re-Arrange, in heavy rotation su gran parte delle radio nostrane), si presentano per il loro primo live nella capitale. La band scozzese, capitanata dal cantante e chitarrista Simon Neil e con i gemelli Johnston alla sezione ritmica (più il potente aiuto live di due turnisti d’eccezione, provenienti dai fu Oceansize), si è fatta notare nel corso degli ultimi quindici anni per una crescita continua, grazie ad una interessante proposta musicale fatta di math rock e post hardcore, chitarre distorte e ritmi inusuali, racchiusi in una spiccata attitudine pop.
La risposta del pubblico è notevole: considerato il fatto che sia un lunedì e che il concerto inizi (dopo l’energico opening dei Rattlesnakes di Frank Carter) relativamente presto, l’Atlantico risulta comunque quasi del tutto pieno: alle 21 in punto, classicamente a petto nudo, i Biffy Clyro calcano il palco. La tripletta iniziale è pura energia: Wolves Of Winter, brano di apertura dell’ultimo lavoro Ellipsis, e le sempreverdi Living Is A Problem Because Everything Dies e Sounds Like Balloons danno l’avvio con la potenza di un pugno a quasi due ore di riff al fulmicotone, intervallate da pochi momenti di riposo sulla già menzionata Re-Arrange e sulle ballad acustiche in solitaria di Medicine e Machines (scelta per aprire il bis).
Ellipsis (2016), fa la parte del padrone della serata: ben 10 brani sui 24 dell’intera scaletta sono infatti estrapolati da questo settimo ed ultimo album, forse il più pop e radio-oriented della discografia dei Biffy. Stupisce, a tal proposito, il vigore e la potenza sul palco delle tracce proposte: da On A Bang all’atteso bis di Animal Style, i pezzi di Ellipsis vivono nuova vita, perdono morbidezza diventando potenti e trascinanti, quasi come se la dimensione live (da sempre terreno fertile e motivo di vanto per i tre musicisti scozzesi, dotati di un carisma e di una tecnica non facile da trovare altrove) donasse loro quella botta e quell’energia che in studio erano andate perdute.
A rendere perfetto lo spettacolo vi è il pubblico: decisamente incitata dal sudatissimo ed istrionico frontman Simon Neil ed ispirata dalla potenza della band, la variegata massa di ragazzi ed adulti che riempie l’Atlantico partecipa attivamente ad ogni fase del concerto, cantando ogni pezzo e muovendosi in preda ad inesauribili energie, a dimostrare la mancanza di cali di tensione nel corso dell’intera serata.
Chiude lo show, come ormai da tradizione, dopo circa un’ora e cinquanta di spettacolo senza pause, Stingin’ Belle (da Opposites, 2013), che affoga in un lungo feedback con cui la band saluta il pubblico ormai (positivamente) esausto. Tanto spettacolo, una comprovata attitudine da animali da palcoscenico, ormai eguagliata solo da potenti e classiche band da stadio come i Foo Fighters, ed energia da vendere sono la chiave del successo dei Biffy Clyro, tra le poche formazioni in giro capaci di partire dalla più storica e furba delle ricette rock e power pop per declinarla in nuove vesti, senza pretese di grandezza od innovazione, ma con tanta leggerezza ed il prezioso gusto nel divertirsi e far divertire schiere intere di fan.
(Foto di Eleonora Ducci)
Chitarrista per passione, studente di Medicina nelle restanti 23 ore della giornata. Se non esistesse la musica, probabilmente non avrei validi motivi per alzarmi dal letto al mattino; sfrutto questi spazi per dirvi la mia.
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