Da più di dieci anni a questa parte, a Londra presso la stazione di King’s Cross e da qualche anno anche al SEMM Music Store di Bologna, vengono esposti quelli che sono considerati i migliori vinili dell’anno, vincitori del “Best Art Vinyl Award“.
Il “Best Art Vinyl Award” nasce dall’idea di vedere il disco 33 giri come un pezzo d’arte. Nel 2005 infatti la Art Vinyl ha brevettato una cornice dove inserire i propri vinili da appendere alla parete come dei quadri.
Da questa invenzione nasce per l’appunto il riconoscimento: ecco a voi alcune tra le più belle copertine di dischi scelte dalle nomination di “Best Art Vinyl” dal 2005 al 2015 (i vincitori dell’edizione 2016 saranno annunciati a gennaio dell’anno prossimo).
I seguenti 10 album sono scelti in base ad un criterio di giudizio strettamente estetico: l’opera musicale in questo caso, passa in secondo piano. Perciò questa non è una classifica legata al migliore album tra questi elencati .
Il quinto album studio della band inglese si è guadagnato proprio il “Best Art Vinyl Award” nel 2009. Questa immagine, rappresenta quello che è l’interno di un caleidoscopio: nel dettaglio, tra gli esagoni colorati si riconosce la silhouette di un uomo e sullo sfondo il pianeta Terra.
Questo vinile ha un rifacimento abbastanza chiaro a Eugéne Delacroix, difatti la copertina del quarto album dei Coldplay è proprio il dipinto su tela de la “La Liberté guidant le peuple” (La libertà che guida il popolo). Non avendo la possibilità di avere un Delacroix originale (esposto al Louvre di Parigi), può essere una valida alternativa.
Il secondo album della band Indie-Rock “Franz Ferdinand” è stato selezionato tra i migliori vinili nel 2005. L’artwork è un richiamo al costruttivismo russo, dato che la stessa posa della donna in copertina è la stessa usata da Lilja Brik nel poster “Knigi” (trad. russo = libri) di Aleksandr Lodchenko del 1924.
Per gli amanti della fotografia, “Men’s Needs, Women’s Needs, Whatever” può essere un ottimo album con un certo fattore artistico. Il tema urbano e l’originalità di usare il nome della band come un’insegna al neon rendono questo artwork speciale.
La band Indie inglese con “Kaleide” è stata nominata vincitrice del “Best Art Vinyl Award”, in questo artwork si nota una nota leggera di arte astratta e probabilmente questo pensare “alla Kandinskij” ha garantito agli Sky Larkin la nomination nel 2010.
Il secondo studio album dei Klaxons “Surfing The Void” è particolare per la scelta dell’immagine: un gatto che indossa una tuta da astronauta, nella classica posa da photoshoot pre-missione spaziale. La nomina è arrivata tramite un sondaggio online votato dai fan, il motivo sembra abbastanza chiaro.
Il terzo album di Xavier Thomas, parigino e cresciuto nella regione della Bretagna è associato al genere Hip-Hop con delle influenze sperimentali. In questo artwork si vede un chiaro richiamo a René Magritte, la copertina dell’album di dEbruit è ispirata da “Le Faux Miroir” (Il falso specchio) del pittore belga.
La band Indie americana con “Bon Iver, Bon Iver” oltre alle critiche positive per meriti musicali si è guadagnata la nomination tra le migliori cover dell’anno. L’artwork di è di Gregory Euclide, acclamatissimo artista contemporaneo del Minnesota che ha tenuto diverse mostre in giro per il paese.
L’ottavo album della band di Dave Grohl è stato scelto tra i migliori vinili dell’anno grazie al lavoro di Stephane Martiniere: famosissimo concept artist di Parigi che ha lavorato non solo con i Foo Fighters. Durante la sua carriera ha avuto modo di inventare dei concept negli episodi 2 e 3 di Star Wars, tra le tante cose.
Il vinile di Kendrick Lamar è stato scelto tra i migliori del 2015 per il messaggio che racchiude questa copertina. Il contesto dell’immagine, l’uso della polaroid in bianco e nero e la Casa Bianca sullo sfondo rappresentano la vittoria di una rivoluzione interamente afroamericana. Questa interpretazione probabilmente garantisce a “To Pimp A Butterfly” la nomination tra i migliori vinili del 2015.
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