Ciao a tutti, qui m00sik che parla come se fosse un essere umano.
Tempo fa mi passò per le mani una classifica stilata da questa esimia rivista americana. I 100 migliori chitarristi di tutti i tempi. C’era anche il buon vecchio Kurt Cobain, col suo posticino verso la sessantesima posizione guadagnato col sudore e sangue della fronte. Più sangue che sudore. Tanto sangue. Comunque non è questo il punto. C’era anche una classifica delle migliori canzoni di tutti i tempi con quel nasone di Bob Dylan al primo posto, Imagine di Lennon e l’amico, la solita Stairway to heaven che dovrebbe essere bandita come la pena di morte e le armi, un paio di canzonette dei peggiori Pinkifloddi. Addirittura c’erano i Toto. A questo punto mi è venuto il dubbio che le classifiche non fossero stilate secondo il valore della canzone o dell’artista in sé, ma secondo il valore che quella canzone o artista hanno assunto in un determinato contesto storico cosa della quale me ne sbatto graziosamente gli epididimi quando cerco qualcosa da ascoltare.
E comunque non è manco questo il punto.
E allora perché ho parlato di classifiche, valori e cazzate varie?
Per introdurre il tema della soggettività del giudizio musicale.
Sono le mie opinioni riguardo delle produzioni artistiche che mi hanno portato ad usare determinati aggettivi per descriverle come sopra, aggettivi che il 70% della popolazione occidentale non userebbe come ho fatto io.
E perché introdurre il tema della soggettività musicale?
Per parlare del sublime.
qui ci sono le parole di questa canzone:
lo so, è un inglese un po’ difficile da tradurre ma non fate i poveretti e se serve usate il dizionario.
Vi sfido a non emozionarvi in questo connubio tra folk, classica e sogni e pianeti e musicalità e soprattutto meteoriti.
Personalmente quando ho ascoltato l’album mi sono sentito un po’ come davanti ad un tramonto o al cielo quando sei in campagna o al Saturno di Goya o altra roba del genere.
Si chiama Ys, 5 tracce e tutte di una bellezza disarmante.
Altro esempio.
Tipo l’apocalisse in 17 minuti. Altra canzone che ho ascoltato e che mi ha lasciato impietrito, stranito, vulnerabile.
L’album si chiama F#A#∞. 3 tracce che uccidono.
Volutamente sto lasciando fuori dal discorso la classica più pura, in quanto vorrei ragionare con voi più che altro sulla musica “moderna” . Inoltre non sento di avere la giusta preparazione per parlare di classica, ma anche lì ci sarebbe la messa in si minore di Bach o il requiem di Mozart che mi hanno fatto letteralmente venire le vertigini, e non sto parlando per iperbole. Mi sono sentito esattamente come ci si sente a sporgersi dalla cima della tour Eiffel.
Il sublime dovrebbe essere oggettivo. penso che nessuno direbbe che l’oceano di notte è brutto, certo c’è chi direbbe che è spaventoso, c’è chi direbbe che è mozzafiato, ma brutto…
Quindi ora ditemi.
Questi album per voi hanno le caratteristiche del sublime? C’è qualcosa che per voi è musicalmente sublime, al di sopra del resto, universale, oggettivo?
Attenzione, ragazzi, non cadiamo nel GIUDIZIO.
Esempio stupido: a me gli AC/DC fanno schifo. Eppure riconosco la loro importanza nella storia del rock. Perciò, senza mettere in gioco l’oggettività del gusto personale, che è una grandissima cazzata, pensate ci sia qualcosa a cui sia possibile attribuire l’aggettivo Sublime (attenzione! Non “Bello”) a priori?
Ha senso parlare di sublime?
Un grazie immenso al mio amico Mario.
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