Torniamo indietro nel tempo di vent’anni, nell’ormai lontano 1997. Viene clonata per la prima volta un essere vivente, la pecora Dolly, Dario Fo vince il Nobel, Titanic al cinema, le prime puntate di South Park e dei Teletubbies, esce il primo libro di Harry Potter, all’Inter arriva Ronaldo, Bill Clinton diventa presidente per il secondo mandato mentre in Italia c’e Romano Prodi e muoiono personaggi come Lady D, Madre Teresa di Calcutta, Gianni Versace e Notorius B.I.G..
Il 1997 è stato anche un anno molto importante per la musica, con le uscite discografiche di svariati musicisti notevoli: dai Radiohead a Bjork, dai Chemical Brothers a David Bowie, dai Modest Mouse ai Foo Fighters fino ai Goodspeed You! Black Emperor.
Ma noi ci vogliamo concentrare sulla musica da classifica, dalle canzoni più godibili che si potevano beccare alla radio in macchina, che ci si ritrovava involontariamente ad ascoltare al bar alle più becere melodie che ancora oggi ogni tanto tornano a infestare l’etere.
Queste due canzoni possono essere considerate come un anticipazione della scena indie attuale, divisa fra underground e hit da classifica. Entrambi brani ebbero un ottimo successo commerciale e sono il simbolo del cantautorato pop di fine millennio. Oltre a questo la cosa che più accomuna queste due canzoni è l’intimità, come fosse una pagina di diario.
Non si può parlare della fine degli anni ’90 senza citare il pop-punk: quelli che ebbero più successo nel 1997 furono i Blink 182 al loro secondo album, Dude Ranch. Non c’era ancora il tatuato e crestato batterista Travis Barker e il frontman era ancora Tom Delonge, prima che abbandonasse la band per cercare gli alieni (non sto scherzando) e fosse sostituito da Matt Skiba nella reunion dello scorso anno. Dammit è il classico brano sulla adolescenza tra amori finiti male ma con gli amici dalla tua parte. I Blink si divertivano a cantare questa canzone sostituendo le parole con testi di altre canzoni, come Ice Ice Baby di Vanilla Ice.
Nel 1997 classifiche di tutto il mondo venivano invase dal Britpop, replicando quello che successe negli anni ’60 con la British Invasion. Il nome di punta di questo fenomeno furono ovviamente gli Oasis, autori di questo brano contenuto nell’album Be Here Now, una delle canzoni più classiche del repertorio dei fratelli Gallagher.
Una delle tante one hit wonder dall’enorme successo degli anni ’90, l’archetipo della canzone estiva dance con un ritmo e un ritornello che entra nella testa senza nemmeno bussare. Ironico che divenne una canzone da baby dance nonostante il testo molto esplicito sessualmente.
Come già detto nell’introduzione, il 1997 fu un anno di perdite abbastanza importanti. Prendiamo due canzoni che entrambe ricordano due personaggi iconici anche se diametralmente opposti: Notorius B.I.G. e Lady D. Entrambi vennero omaggiati da artisti a loro profondamente legati: Puff Daddy, amico e mentore del rapper, e Elton John, amico della principessa. Candle in the Wind venne inizialmente scritta nel 1973 in onore di Marilyn Monroe ma fu riadattata in occasione della morte di Lady D., mentre in I’ll Be Missing You P.Diddy riprese il celeberrimo brano dei Police Every Breath You Take.
Opera prima del duo francese Daft Punk, Homework venne pubblicato nel gennaio 1997 ottenendo subito un buon successo in tutto il mondo. Lo stile musicale che mischia l’elettronica alla disco anni ’70, unito all’alone di mistero che ancora oggi circonda i due musicisti francesi, proiettò immediatamente i Daft Punk fra le più importanti band dance degli anni ’90.
Gruppo di pazzi scatenati formatosi in Inghilterra nel 1990, i Prodigy sono una delle band che più ha scioccato il mondo durante gli anni ’90. Fra i brani più celebri va sicuramente citata Smack My Bitch Up, canzone caratterizzata da un forte linguaggio esplicito e violento sia nella musica e nel testo che nel censuratissimo video.
Tornando al britpop, ecco gli acerrimi rivali degli Oasis: i Blur. Damon Albarn scrisse questa cortissima canzone come parodia del grunge, pensando in particolare all’iconica Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. Ironicamente, questo fu il brano che fece esplodere definitivamente i Blur portandoli ovunque: dalle radio e agli stadi di tutto il mondo fino ai videogiochi come Fifa ’98, di cui Song 2 è uno dei brani più rappresentativi.
I Radiohead uscirono nel 1997 con Ok Computer, un album che cambiò la loro carriera che li consacrò definitivamente dopo le buone prove di Pablo Honey e The Bends. Karma Police fu una canzone che rimase impressa sia per il testo alienante che per l’inquietante videoclip con cui la pubblicizzarono.
Se vi lamentate dei vari Enrique Iglesias e Alvaro Soler si vede che vi siete scordati di Ricky Martin, vero sex symbol degli anni ’90 e talento incredibile nello sfornare hit irritantissime e famosissime allo stesso tempo. Uno dei casi più celebri fu Maria, il classico tormentone spagnoleggiante che ogni tanto ancora oggi torna a infestare le più becere discoteche italiane.
Forse il più grande successo del cantante Filippo Neviani, in arte Nek, Laura non c’è venne presentata al festival di Sanremo 1997, l’edizione in cui vinsero i Jalisse – che fine hanno fatto? – con Fiumi di parole. Il brano, un’insopportabile nenia per teenager, divenne talmente celebre all’estero da essere stato tradotto in diverse lingue, fra cui il greco e l’olandese.
Titanic fu il film dell’anno e il maggior incasso mondiale fino al 2011, quando fu superato da Avatar. La canzone che fa da tema principale al lungometraggio di Cameron non fu da meno, grazie anche alle struggenti cover, regalando fama eterna alla cantante canadese Celine Dion.
Altra band principe del britpop, i Verve esplosero nel 1997 grazie al singolo Bittersweet Symphony, contenuto nell’album Urban Hymns. Il brano, caratterizzato da un inusuale riff di archi, è associato all’altrettanto famoso video, in cui il frontman Richard Ashcroft cammina per strada noncurante dei passanti.
I Chumbawamba hanno avuto una carriera molto strana: da band punk molto legata alla politica e profondamente critica nei confronti di Margaret Thatcher, oggi vengono ricordati grazie a questa canzonetta pop, inno apocrifo dei Tagadà e di ogni luna park del mondo.
Se si parla degli anni ’90 non si può non citare il fenomeno delle boy-band, particolarmente fertile durante quella decade. I Backstreet Boys furono forse il più eclatante simbolo di questo trend, rubando il cuore a migliaia di teenager e la voglia di vivere ai relativi padri. Everybody fu uno dei successi più clamorosi del quintetto, brano evergreen per le feste a tema anni ’90.
Dopo lo scioglimento della band di culto CCCP, Giovanni Lindo Ferretti ritorna sulle scene con i C.S.I., acronimo di Consorzio Suonatori Indipendenti. Incredibilmente, il gruppo emiliano nel 1997 ottenne un buon successo commerciale, facendo diventare per una settimana il disco Tabula Rasa Elettrificata il più venduto in Italia.
Tre ragazzini dall’aspetto ambiguo, da molti scambiati per ragazze, che cantano una delle canzoni dal ritornello più martellante della storia del pop. Fu un successone internazionale.
Uno dei brani più celebri della band di Dave Grohl, Everlong è contenuto nel secondo album dei Foo Fighters, The Colour and the Shape. Nell’ultima puntata del Late Show with David Letterman, i Foo Fighters chiusero l’episodio suonando Everlong, definita da Letterman come “la mia canzone preferita suonata dal mio gruppo preferito”.
Ha cominciato a scrivere a 12 anni per il giornale della parrocchia. Poi per qualche strano motivo, è finito a scrivere su Imdi dopo la classica adolescenza complicata. Studente universitario, admin a tempo perso di Matthew Mr. Renzie e appassionato di cinema, musica, serie tv, fumetti, cultura pop e tante altre cose che non stiamo a dire che senno non è più una descrizione dell'autore ma diventa una biografia.
30 Maggio 2017
22 Maggio 2017
15 Maggio 2017
6 Maggio 2017
2 Maggio 2017
Ha cominciato a scrivere a 12 anni per il giornale della parrocchia. Poi per qualche strano motivo, è finito a scrivere su Imdi dopo la classica adolescenza complicata. Studente universitario, admin a tempo perso di Matthew Mr. Renzie e appassionato di cinema, musica, serie tv, fumetti, cultura pop e tante altre cose che non stiamo a dire che senno non è più una descrizione dell'autore ma diventa una biografia.
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