E’ con sommo piacere, e con un pizzico di perfidia, che in questo articolo vi presenterò e vi parlerò sommariamente di alcuni video musicali che voi con ogni probabilità non conoscete. Non che sia un peccato grave non conoscerli, anzi in alcuni casi – vedrete dopo quali – sarà più una nota di merito che altro. I criteri di selezione di questi video sono i più disparati: troverete video strambi, assurdi, psichedelici, strani, tanto brutti da risultare (quasi) belli. Alcune canzoni vi piaceranno, altre le odierete, altre ancora vi daranno dipendenza. Chi scrive, è bene specificarlo subito, non si assume la responsabilità che l’uso -e tanto peggio l’abuso– della visione di questi video potranno avere su voi lettori. Dopo ogni video un breve schema ne riassumerà con dei voti le caratteristiche salienti.
Partiamo?
OK, partiamo!
Gli Horkýže Slíže sono un gruppo punk rock crossover slovacco fondato nel 1992 a Nitra. Nonostante siano praticamente sconosciuti qui da noi (anche se hanno la loro bella pagina sulla wikipedia italiana) in patria hanno sfornato 12 dischi e vinto alcuni dischi di platino. Il meraviglioso video che vado a proporvi (che così a logica presumo parli in maniera ironica del rapporto madre-figlio) ha oltre 6 milioni di visualizzazioni (sì, avete letto bene) a fronte di una popolazione totale della Slovacchia di 5.400.000 e rotti abitanti.
I Dol Ammad sono il progetto avant-garde/symphonic metal (ma la definizione “nerd metal” data da alcuni potrebbe essere la più vicina al vero) del tastierista greco Thanasis Lightbridge (nome d’arte: lo stai facendo bene!), che usando tanta elettronica, campionamenti sinfonici, insieme all’ausilio del batterista Alex Holzwarth (Rhapsody Of Fire, Sieges Even, Avantasia, etc etc) tira fuori della roba totalmente allucinante che vi raccomando di ascoltare se amate il genere. Nel video che vi propongo (ce ne sono altri sullo stesso stile, e personalmente ritengo la canzone “Hyperspeed” migliore) c’è Batman, il gatto nero del tastierista, special guest e simpatico protagonista (insieme al coro di 14 elementi).
Inauguriamo l’ Angolo Finlandia (e vedrete, leggendomi, quanto l’assenza di sole possa causare seri danni alla salute mentale delle persone) con un vero e proprio “fenomeno”: Pikku-Orava.
Non è nient’altro che un piccolo scoiattolo (da cui il nome, Pikku-Orava significa proprio quello) che canta simpatiche cover di canzoni popolari finlandesi, suonate in stile metal melodico, rock, reggae. C’è poco altro da aggiungere se non che l’album d’esordio ha raggiunto la posizione numero due nelle chart finlandesi, i singoli il numero uno ,e in generale il prodotto ha avuto un ottimo successo. Si noti lo stile epic metal dello scoiattolo chitarrista, con tanto di acuti in stile Rob Halford.
Rimaniamo nel passato per una canzone, e un video, particolare. Rachel Bloom è una giovane attrice comica che in questo simpatico video dichiara il suo amore per lo scrittore di fantascienza Ray Bradbury (RIP), celebre per aver scritto “Cronache Marziane”, “Fahrenheit 451”, e un sacco di splendidi racconti. Il video è allegro e divertente, la Bloom è molto nella parte, nient’altro da aggiungere.
Gli Tsigoti sono un misconosciuto gruppo italiano, che propone un genere definibile come avant-punk/free-jazz. Il video che vado a proporvi, dal titolo traducibile come “Gli schiavi dei bambini fanno i giocattoli dei bambini” unisce una musica sghemba e allucinata ad un video disturbante come pochi. Personalmente trovo il pezzo favoloso.
Saliamo di tono con un gruppo che è, in teoria, molto più conosciuto. Gli Austrian Death Machine sono un ironico progetto parallelo di Tim Lambesis (al momento ancora agli arresti con l’accusa di aver fatto uccidere la ex moglie da un killer, per info varie sulla vicenda andate qui) leader del gruppo metalcore As I Lay Dying. Il gruppo non è nient’altro che un tributo/parodia al celebre attore Arnold Schwarzenegger e ai suoi film (da cui il titolo della canzone, ripreso da Terminator 2) a base di thrash metal e hardcore sparato a tutta velocità.
Gli Stam1na (n-no Vannoni). Non conoscete gli Stam1na, ne sono pressoché certo, ma tra poco sarete fieri ed orgogliosi “conoscitori” di questo favoloso gruppo finlandese (eh, Angolo Finlandia strikes again!). Gli Stam1na non solo fanno video favolosi, divertenti, originali e mai banali, ma sono anche veramente ottimi musicisti e hanno sfornati dischi (tendenzialmente “thrash metal” ma prendete la definizione molto con le molle) di assoluto valore (anche loro finiscono puntualmente ai piani alti delle classifiche finlandesi). Tra i tanti video che potrei mostrarvi per farveli conoscere ho scelto Lääke, sorta di parodia di quei programmi in cui si forma la coppia tra una donna e vari pretendenti (sì, insomma, da “Uomini e donne” a salire di grado). Vi raccomando comunque anche la visione dei tanti video correlati (sono tutti belli), e per questo caso specifico pure l’ascolto dei dischi, anche se per ovvi motivi a meno che non conosciate il finlandese non capirete una parola (esistono comunque traduzioni dei testi in inglese online).
The Vintage Caravan vengono, ad umiliarci, dalla sperduta Islanda e non hanno niente a che fare con i Sigur Ròs, perché propongono dell’ottimo retro-(hard)rock. Dico umilarci perché sono poco più che ragazzini (ventenni o giù di lì) e suonano alla grande. Il video è un vero e proprio trip-clip allucinato e pieno di citazioni (d’altronde anche la loro musica è molto citazionista), tante belle signorine, un rospo, e pure il bianconiglio.
Appesantendo il sound troviamo i più celebri (per chi segue il genere) Revocation, che suonano un death metal tecnico con influenze hardcore. Niente da dire sulla band, se vi piace il genere li apprezzerete assai. Il video vede i membri in una simpatica versione “da ospizio” invecchiati e conciati piuttosto male tra stampelle, sedie a rotelle, e cannule nasali, il tutto mentre suonano e martoriano di santa ragione i propri strumenti.
Si cambia completamente genere e si passa al raffinato indie-elettro-pop degli Yeasayer, per un video che vede ospite la bella attrice Kristen Bell. Cosa ha di strano o di rimarcabile questo video per essere qui? Semplice, il coprotagonista di questa storia nonsense, è una creatura tubero tanto brutta quanto inquietante. Il video è veramente di alto livello, e il gruppo, se piace il genere, ci sa fare davvero molto.
Restiamo in ambito indie-elettro-pop per un video fatto col culo (mi si perdoni il termine, ma è la migliore descrizione possibile per questo video). Battute a parte in questo video della canzone “Look” di Sébastien Tellier abbiamo una bella animazione, un bel soggetto (ehm…), un buon tema musicale, ipnotico quanto basta (ad ipnotizzare tanto basta il video). Questo video è la dimostrazione che con una buona idea e con pochi mezzi si riesce a fare il proprio sporco lavoro promozionale.
Con Zanger Rinus si torna nel delirio trash totale. Il tizio è olandese, non so se ci faccia o ci sia, e francamente non voglio saperlo. Il video però è così brutto e trash da essere meraviglioso, inutile spendere altre parole introduttive di fronte a cotanta beltade (ci sono altri video, credo sullo stesso tenore, non ho mai avuto il coraggio di vederli). Non dimenticate di vederlo fino all’esilarante balletto conclusivo!
Torniamo a musica seria e suonata coi controcoglioni. I Becoming The Archetype propongono un metal moderno con influenze hardcore, progressive metal, metalcore, il tutto con tematiche cristiane. Questo video vive tutto sull’idea geniale che sta alla sua base, ovvero trasformare i componenti del gruppo in protagonisti di un gioco stile vecchia console Nintendo, con tanto di cartuccia da caricare. Divertente e simpatico è da gustare fino alla fine.
Restiamo in ambito hardcore-metal con i Nekrogoblikon, band che oltre ad avere un nome da “stima a prescindere” (citare il Necronomicon di H.P.Lovecraft e mescolare il tutto con un goblin, grandi!) hanno anche un vero goblin in formazione. No, non è vero… non suona niente, si limita a fare le sue comparsate live. Nel video però il goblin c’è ed è assoluto protagonista, in una escalation sempre più spinta verso l’horror, lo splatter e il gore (il finale è da applausi a scena aperta). Per appassionati, ma non solo. Musicalmente si può fare molto di più (anche se musicalmente qua e là indovinano alcune chicche come lo stacchetto dance verso la fine del brano), il video però è un piccolo, spettacolare, godurioso film. E John Goblikon come mascotte è già un mito per vecchie e nuove generazioni di aficionados.
Potevano mancare i/le giapponesi a questa prima lista di deliri in video? Potevano? Eh, potevano? No, non potevano, non possono, non potranno mai. E allora chi meglio di Kyary Pamyu Pamyu? Non la conoscete? Meglio! Dopo la mistica visione di questo coloratissimo video potrete dire anche voi di conoscerla. Non so dirvi granché, solo che qui il “Grado di Dipendenza” è totalmente fuori scala. Dall’alto delle sue 60 milioni e rotte visualizzazioni, ecco qui il [nonsocomedescriverlo] video.
Prossimamente continueremo la carrellata di video del genere, faremo qualche approfondimento mirato (chiedete pure), e qualche altra sorpresa. Fate sapere i vostri pareri, le vostre valutazioni, quello che vi ha sorpreso, schifato, meravigliato… inorridito! A presto!
22 Maggio 2017
29 Aprile 2017
25 Marzo 2017
19 Marzo 2017
11 Marzo 2017
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