L’evento più importante quanto temuto del 2016 ha avuto il suo termine. Il raduno ufficiale del gruppo di IMDI ha lasciato dietro di sé devastazione, risate, ubriachezza molesta e un diffuso sentore di ritardo. Con il mero pretesto di presentare una testata giornalistica (evidentemente una copertura, NDR) un manipolo di idoli scelti ha reso l’uggiosa Milano novembrina una lucentezza nel buio.
Inevitabile, dunque, raccontare quanto avvenuto durante questo ritrovo di poeti, Santi e navigatori. Un raduno che, per forza di cose, resterà impresso nella mente e nel cuore di tutti per l’innumerevole quantità di follia capace di sprigionare. Abbiamo racchiuso per voi (sì, soprattutto per far soffrire voi pezzenti che il raduno l’avete visto dal binocolo) i 10 migliori momenti della giornata. È stata una scelta dolorosa, che ha visto esclusioni eccellenti, come ad esempio la recita della fan fiction Titta-Vagnoni. I criteri? assolutamente a cazzo di cane. Ma l’importante era testimoniare che, ancora una volta, Il Meglio Domina.
Un ex lurkatore ora nel pieno dell’azione (il sottoscritto) a colloquio con uno dei membri più stimati e rispettati della combriccola (Il Carda). Un confronto tra menti eccelse ripreso in un video live dal Direttore Primiceri. Uno dei momenti più stupidi e assolutamente senza utilità del raduno.
L’eterna lotta tra il reale e l’irreale, ciò che è lecito e ciò che non lo è. In sostanza, Cardarelli esprime la sua perplessità riguardo il cognome Agave, che rappresenta una pianta da cui si ricava la tequila, e il fatto che il sottoscritto non beva, un evento alquanto ironico e che ovviamente attira le ire di molti. Ebbene, in una dissertazione sui parallelismi di stampo filosofico che avrebbe fatto inginocchiare a culo aperto anche Aristotele, un imbecille con il maglione e un uomo in evidente difficoltà dopo troppi cocktail pomeridiano non giungono ad alcuna conclusione. Tutto molto bello, o forse no.
La buona riuscita della serata non sarebbe stata possibile se non grazie al leggendario Ado, che ha fornito a noi scappati di casa un locale caldo, accogliente e soprattutto pieno di cibo e alcool. Ma Ado non si è limitato a fare da padrone di casa, ha partecipato attivamente alle situazioni generatesi nel raduno. Ed è stato disposto persino ad andare contro i suoi principi per il bene di IMDI.
Agguerrito vegano, Ado ha compiuto un gesto di grande potenza visiva: addentare e gustare un pezzo di carne. Una svolta notevole che probabilmente non porterà a nulla di permanente ma che fa comprendere come sia facile perdere credenze, freni inibitori e (non in questo caso) la dignità per IMDI e i suoi seguaci.
Prima o poi era scontato, doveva accadere. Dopo aver rotto il cazzo all’intero quartiere dalle 16:00 alle 23:00, qualcuno a buona ragione si è stancato e ha deciso di fare l’unica cosa sensata possibile: mandare in gattabuia il sancta sanctorum di IMDI.
O almeno provarci. Perché la cosa non è andata a buon fine: i manigoldi si son dati alla macchia e l’intervento delle Forze dell’Ordine si è rivelato quindi superfluo. Un possibile incidente di percorso che però non ha rovinato una giornata di cazzate in libertà. Insomma, UN’ALTRA GRANDE VITTORIA DI IMDI.
Nella follia del raduno c’è spazio persino per una storia inquietante, raccontata da terzi, con un concept da horror vecchia maniera.
Nell’esterno del locale si consuma la giovialità dell’evento. Tra i mattatori c’è ovviamente Spina, che secondo testimonianze è già avviato verso una piacevole sbronza. D’un tratto, un ragazzo gli si avvicina, fissandolo con insistenza. I suoi occhi sono colmi di durezza, forse persino d’odio. Dopo aver fissato Spina il figuro si palesa con una semplice ma concreta frase: “Tu sei quello che MI HA BANNATO“.
Il grigio era lì, sprezzante del pericolo, contro uno Spina con difese in abbassamento ma supportato dalla forza dell’alcool. Ne consegue una breve contrattazione sul ritorno nel gruppo. Poi, la spiazzante proposta del nostro leader: “Se mi dai un bacio ti sbanno”.
È il momento della verità. Spina sta mettendo alla prova il coraggio di un ragazzo. Cosa scegliere: l’omosessualità momentanea o la perdita di IMDI per sempre. Entrambi restano lì, fermi nelle loro posizioni. E proprio quando lo stallo sembra sbloccarsi, con un leggero movimento della nuca del grigio… Un amico arriva a fermarlo, portandolo via. See you, space cowboy.
Primo capitolo degli ubriachi del raduno di IMDI. In questo caso, però, niente casi di molestia: Christian Conti, molto attivo durante la serata, decide di prendersi una pausa momentanea dall’alcool intorno alle 20:40. E lo fa addormentandosi in una posizione agghiacciante quanto ilare, che teoricamente avrebbe dovuto disintegrargli l’apparato digestivo e fargli sboccare anche la merda.
La postura, ribattezzata dal sottoscritto “Posizione Conti“, è ammirabile in svariati video ed è stata richiesta soprattutto da coloro i quali non sono stati presenti alla serata. Il Conti finirà poi per riprendersi in scioltezza, qualche ora dopo. Nel frattempo è riuscito a non sentire le bestemmie di Weber per il Napoli, il casino di tutti gli altri e forse anche un incombente desiderio di pisciare.
Tra i protagonisti del raduno c’è certamente il piccolo Raffaele Lauretti, sosia ufficiale di Kevin Owens nonché coordinatore della sezione musicale della testata. Persona simpatica ed estremamente divertente, il Lauretti ha però avuto maniera di rompere i coglioni meglio di quanto avrebbe fatto uno schiaccianoci con un tormentone destinato a restare nell’immaginario collettivo di molti.
Una frase come filosofia di vita. Peccato che sia stata ripetuta per almeno 20.000 occasioni, portando ad alte forme d’esaurimento soprattutto chi scrive questo pezzo, il quale durante la nottata ha visualizzato la frase nei suoi sogni in maniera alquanto inattesa.
Uno dei momenti più emozionanti del raduno è stato sicuramente l’arrivo di Frullo. Come una presenza mistica, ho ritrovato il Sommo nel treno che mi portava a Milano. A stento ho avuto il coraggio di stringergli la mano.
Presentatosi durante la mini riunione di pranzo, Frullo ha ricevuto una vera e propria standing ovation, toccante quanto necessaria nei confronti di chi diede il via, anni fa, alla nostra nobile scuola di pensiero. Frullo si è però segnalato come top player anche durante la serata: ha annunciato l’addio più volte, per poi riuscire a perdere il treno e tornare indietro per continuare a bere, chiudendo il tutto con una spaghettata nel cuore della notte. Una vera e propria divinità, la cui presenza da sola rende speciale ogni attimo.
Assolutamente a sorpresa, il podio si apre con Andrea Cucchiella. Un uomo che tutti conoscono per aver rotto IMDI e l’internet con la sua ormai stracitata lettera ai terremotati. Un figuro che, dunque, all’apparenza tutti hanno reputato una persona eccessivamente pacata. Inutile dire che, ovviamente, si sbagliavano.
A livello alcolico Cucchiella è stato uno dei leader della serata. La sua epopea vive momenti di considerevole importanza: prima l’ubriacatura, in seguito un principio di sonno interrotto da Spina, poi la necessità di sboccare, retto e aiutato da Titta. Successivamente il sonno profondo, forse il momento più ilare: questo perché il Cucchiella viene letteralmente caricato di qualsiasi cosa. Il vestito a banana accoglie lattine, vassoi e altri oggetti di qualsiasi genere.
Infine, il risveglio problematico, con tanto di barcollamenti notevoli. L’ammonimento di Alessandro è chiaro: “tu non ti reggi in piedi“. Ma Cucchiella è eroico e mette in pratica l’unica cosa che bisogna fare in questi casi: continuare a bere. Un vero e proprio esempio, oltre che una notevole sorpresa.
Signori e signore, ieri IMDI ha assistito ad un vero e proprio crollo di un uomo che impavido aveva combattuto i suoi mali per gran parte della serata. I demoni dell’alcool lo hanno però preso quasi quando stava per farcela. A un passo dal traguardo, il buon Francesco Stati ha ceduto ai suoi peccati. E quello che è avvenuto ormai risulta già Leggenda.
Doveva solo resistere qualche altro minuto, il nostro eroe. Ha perso la battaglia a pochi centimetri dalla gloria. Partito con la promessa di non bere, tra una chiacchierata e l’altra si scola l’impossibile. Mantenendo però uno charme da gran signore. La musica è sempre alta, la pazzia dilaga. Ma Stati resta fermo, immobile, serio. È lui l’unica certezza. Ma alla fine anche gli Dei, purtroppo, cadono.
E nel caso di Stati la caduta è letterale. È la fine della serata, in molti stanno andando via. Bisogna solo prendere la metro e sfanculare. Ma Stati questo non lo sa, non è conscio di aver resistito così tanto. E purtroppo, dopo una valorosa lotta, l’idolo crolla. È una battuta ignobile, che nemmeno ricordo, a farlo capitolare (non era una battuta ma una mia affermazione molto greve, Nota di Stati). Stati si riversa a terra, quasi ai piedi del bagno. Un cesso che, ricordiamolo, ha visto passare vomito, piscio e quant’altro. Stati prova un ultimo colpo di reni ma ormai il dado è tratto e il fantasma dell’alcool ha vinto. Prima seduto e poi addirittura strisciante, Stati cerca di riprendersi ma la ridarella gli è ormai fatale. Cerchiamo di farlo rialzare ma non c’è verso. Dopo minuti di grande passione, finalmente la coraggiosa Serena Guangione prende la situazione in mano e decide di diventare colei che, di fatto, salverà la vita al suo fido compagno di testata.
Sfortunatamente la strada verso casa è ancora lunga: bisogna arrivare alla metro, poi fare un pezzo a piedi. Il tutto sotto la pioggia, fine ma incessante. E Stati dà segni di squilibrio durante tutto il viaggio. Nonostante ciò, mantiene intatta la sua dignità. Passa sopra ogni cosa: l’ennesima diretta di Laura, la sospensione temporanea del servizio di metropolitana, la mancanza di insulina (poi ovviata in albergo). Ma prima o poi la Bestia va affrontata. Stati decide di farlo appena uscito dalla metro, vomitando tutto il suo disprezzo in un cassonetto dell’immondizia lì vicino.
Portato in hotel e curato dai suoi amici, sopravvive alla nottata ed è in grado lui stesso di raccontare quanto avvenuto. Addirittura la mattina dopo si sprecano facts (“Prima di morire Stati mi ha detto…”) e hashtag (#stateconStati) per lui. Gli Dei cadono ma riescono a rialzarsi. Stati is still alive.
Il primo posto con conseguente medaglia d’oro non poteva che andare a Spina, il vero e proprio Demiurgo platonico dell’IMDI moderno. E la sua prestazione generale è il vero e proprio highlight del raduno.
Spina organizza un raduno con i fiocchi, tra albergo di lusso e locale privato. IMDI è la sua famiglia e si vede: ogni membro della stessa è sotto la sua ala maestosa. E quando il leader si scatena, la festa può davvero cominciare.
Mattatore assoluto, Spina ha palesato dei cambi d’abito che svariano dal volpino a (soprattutto) il costume da banana. È forse quello il momento in cui dà il meglio di sé, ormai libero da pregiudizi e freni inibitori. Leccate su colli innocenti (come quello del sottoscritto), chiacchiere con i vecchi, bestemmie random. Se pensate a qualsiasi cosa vi possa venire in mente, Spina l’ha già fatta ieri sera. Ed è proprio da qui che si vede l’essenza del condottiero: non può essere ingabbiato e legato in maniera alcuna. E si immola per tutti noi, nonostante l’alcool cerchi di spingerlo via dai suoi discepoli. Senza riuscirci. Un uomo solo al comando, il suo nome è Spina.
Fuori classifica, il pensiero che tutti stanno avendo in mente, sintetizzato da Weber:
Appuntamento al 2017!
16 Aprile 2017
11 Marzo 2017
22 Dicembre 2016
9 Dicembre 2016
8 Novembre 2016
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.