Una volta, qui sull’Appennino, si iniziava a sciare a metà Novembre. Ormai però siamo ostaggi di questo anticiclone che riesce a ribaltare qualsiasi modello meteo, quindi dal caldo della poltrona di casa possiamo dedicarci a scegliere l’attrezzatura per praticare l’unico sport invernale per persone simpatiche: lo snowboard.
Prima di affrontare l’analisi pezzo per pezzo è necessario fare il punto sui tre macro-tipi di attività che è possibile svolgere sulle nevi:
All’interno di ogni categoria ovviamente ci sono svariate articolazioni interne che per ora non è necessario menzionare.
Iniziamo a vedere cosa ci serve, limitandoci a ciò che è fondamentale per scivolare giù: snowboard, attacchi, scarponi. Andiamo in ordine di importanza.
Ebbene sì, la cosa più importante sono proprio gli scarponi. Se non vi fidate provate un attimo ad immaginarvi per 8 ore di fila con indosso uno scarpone che vi tiene le dita raggrinzite, oppure che imbarca acqua da tutte le parti e dovete fermarvi ogni 10 minuti a toglierli per evitare l’ipotermia. E poi sono gli scarponi il primo veicolo per comunicare con la tavola. Insomma, acquistare dei buoni scarponi è la prima cosa che dovete fare se volete cimentarvi in questo sport.
Le caratteristiche da tenere d’occhio sono fondamentalmente due: il flex e il sistema di allacciatura.
Il Flex altro non è che il grado di flessibilità dello scarpone. Più è morbido, più è permissivo; più è duro, più è rapida la risposta della tavola. Come scegliere? In base a quello che dovete fare ovviamente. Si possono fare le seguenti associazioni:
Lo scarpone deve essere sempre stretto ma non troppo. Quindi l’allacciatura è importante. Di sistemi ce ne sono svariati, i più importanti però sono tre:
Il sistema di allacciatura è in grado di alterare il prezzo dello scarpone sensibilmente, quindi scegliete prima il flex che vi serve e poi in base al budget selezionate quello che vi potete permettere: allacciatura tradizionale quindi.
Il consiglio di carattere generale è di provare sempre lo scarpone, mai comprare su internet. Deve essere perfetto per il vostro piede: leggermente più grande e perderete controllo, leggermente più piccolo e passerete la giornata a bestemmiare tutto il calendario invece di divertirvi.
Prima di tutto, quali sono le parti fondamentali di un attacco:
Alla foto c’è da aggiungere solo il cosiddetto disc, che è il supporto tramite cui regoliamo l’angolazione e fissiamo gli attacchi sulla tavola.
Più o meno lo stesso discorso fatto per gli scarponi, vale anche per gli attacchi. La differenza di flex si accompagna alla diversa attività allo stesso modo. Quindi se dovete rompere la tavola sui corrimano delle scale del parco sotto casa, prendete i più morbidi che trovate.
Il problema principale degli attacchi è la compatibilità con tavola e scarponi: dovete prenderli di una misura adatta a quella del vostro scarpone (non vi preoccupate, per ogni modello ci sono almeno 3 dimensioni che coprono circa dal 38 al 48) e con un sistema di attacco compatibile con la vostra tavola.
Quelli in foto sono tutti i sistemi di attacco esistenti al momento, gli ultimi due sono un’esclusiva delle tavole Burton, ma più o meno tutte le case che producono attacchi vendono dei disc alternativi compatibili con questi sistemi.
Per gli attacchi vale la regola generale: più costano, più possibilità di personalizzazione hai. Questo non vuol dire sempre maggior performance, ma quasi. Un attacco di maggiore qualità può essere regolato in modo tale da far calzare perfettamente lo scarpone, migliorando la risposta della tavola alle pressioni trasmesse.
L’immagine cerca di fare chiarezza sulle denominazioni delle varie parti di uno snowboard.
La scelta della tavola perfetta è un processo difficile, ogni modello è ottenuto dalla diversa combinazione di alcune variabili, che variamente mescolate possono portare a risultati completamente opposti. Vediamole una per una.
Banalmente, la lunghezza e la larghezza della tavola. Scegliere la misura giusta per voi non sarà difficilissimo, dipende fondamentalmente dal vostro peso, dalla vostra altezza, dalla lunghezza del piede (leggasi: dello scarpone) e dall’utilizzo. Se avete un piedone (45+) considerate di prendere una tavola Mid-Wide o Wide, ossia con waist più larga, serve ad evitare inopportuni sfregamenti delle punte dei piedi o dei talloni con la neve durante le curve. Quindi a non farvi cadere a caso.
Per dare i numeri: chi scrive è alto 1.78m, pesa 73kg e porta 42.5 di scarpone, utilizza tavole dal 151 al 156, larghezza standard.
Si trovano anche prodotti particolari, tipo tavole che vanno comprate più corte perché sono appositamente costruite più larghe. Il mondo è bello perché è vario.
Vale lo stesso discorso di sempre, volete pressare tutto il giorno? Prendete una tavola morbida. Volete scendere il K2? Prendetela dura. O non prendetela proprio, che è meglio.
Questa è la parte più interessante. Immaginate di mettere la tavola a terra sul pavimento di casa, a seconda del profilo essa toccherà il pavimento in punti diversi e queste differenze influenzano radicalmente lo stile di riding.
L’immagine mostra le categorie principali dei profili che si trovano attualmente in commercio. Inutile dire che la sperimentazione non ha fine, si trovano miscugli di tutti i tipi e ognuno hai suoi pregi e i suoi difetti. Vediamo intanto come scegliere all’interno delle categorie principali.
Il più classico e solido dei profili. Ottimo in ogni situazione, con questo profilo tutto è possibile, nulla è facile. Avrete un ottimo controllo di spigolo, un ottimo pop, un buon galleggiamento in fresca, atterraggi stabili, stabilità ad alte velocità. Insomma, una solida scelta all-mountain e non solo. Pecca solo di troppa severità: consigliato a chi ha già una buona tecnica.
Dopo qualche tempo qualcuno si ruppe le palle del camber e penso: perché non lo rovesciamo? E uscirono fuori le tavole a forma di banana. Il pregio di queste tavole è che in freestyle vanno una bomba, di solito sono accompagnate a flex morbidi e quindi rendono facilissimi tutti i trick di buttering. Hanno poi un galleggiamento in fresca superiore alle tavole camber, per via della forma sbananata. I difetti principali sono il poco pop e la scarsa stabilità ad alte velocità. Gusti.
Indovina? Sono le tavole piatte. Nate per fruire dei vantaggi di entrambi i profili appena visti, a seconda del flex si adattano a principianti (tavole più morbide, quindi più permissive) o esperti (più rigide e più reattive) e anche a diversi stili di riding, esistono tavole flat in ogni settore di questo sport. Imbattibili.
Esistono poi tavole che sono sia camber che rocker e a seconda del profilo che troviamo al centro della tavola cambierà il tipo di riding verso cui la tavola è orientata. Se troviamo una sezione camber nel mezzo, la tavola sarà più stabile e offrirà più pop; se al centro invece troviamo una sezione rocker, la tavola avrà da offrirci migliore galleggiamento in fresca e un riding più permissivo. C’è da dire che sono comunque, in entrambi i casi, tavole molto versatili e bilanciate, i vantaggi si sentono tutti, gli svantaggi sono ben celati. Consigliatissime per i riders di livello intermedio che voglio uno snowboard per provare tutto un po’ di più.
Esistono veramente decine di profili ibridi, sperimentati ogni anno dalle case costruttrici. Elencarli tutti sarebbe una follia, buona ricerca!
La forma è un altro elemento cruciale nella scelta della tavola perfetta per voi. I tipi principali sono:
La soletta è la parte inferiore dello snowboard, quella a contatto col terreno. Principalmente esistono tre tipi di lavorazione della soletta, nei quali all'”aumentare della velocità” (dipende dalla capacità di assorbimento della sciolina, ma servirebbe un altro articolo), aumenta anche la delicatezza, vale a dire che se passate sopra un sassolino fate una riga sotto la tavola di 40 cm. In ordine di delicatezza e velocità crescenti abbiamo solette estruse, sinterizzate e sinterizzate con aggiunta di grafite. Ah, ovviamente più sono delicate e più costano. E più hanno bisogno di manutenzione. Fatevi due conti in tasca.
La guida termina qui, le variabili sono veramente tante e necessitano di essere sperimentate sulla propria pelle. Intanto, abbiamo provato a dirvi le linee guida principali entro cui muovervi nella scelta della prima attrezzatura.
Migliori shop:
Studente di Giurisprudenza, videogiocatore, appassionato di boardsports.
16 Maggio 2017
11 Gennaio 2017
25 Dicembre 2016
14 Dicembre 2016
9 Novembre 2016
Studente di Giurisprudenza, videogiocatore, appassionato di boardsports.
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