Pensavate di esservi liberati di noi almeno durante la settimana, invece oggi come in altre occasioni la Serie A di IMDI torna a perseguitare le vostre anime persino negli anfratti più torridi e problematici della vostra personalità, sfruttando quella malata concezione di calcio chiamata “turno infrasettimanale”, una giornata che sostanzialmente serve soltanto a rompere il cazzo ai fantallenatori e alle squadre con la rose più povere, che in certi casi devono far scendere in campo persino gli autisti del bus pur di fare turnover. Come al solito, la quinta giornata ha regalato tematiche di notevole importanza ma anche di basso livello intellettuale. E noi, da imponenti trogloditi del pallone, non possiamo non rendervene conto.
Ancora una volta la giornata si apre con un gol di Bacca del Milan: i rossoneri battono la Lazio per 2-0 a San Siro grazie alle reti del colombiano e di Niang su rigore. Da sottolineare l’accortezza della difesa laziale in occasione del primo gol, con la retroguardia talmente alta che Radu ha finito per diventare cittadino svizzero. Ancora una volta il pericolo numero uno per le coronarie degli spettatori è Djordjevic, un uomo che si sta dimostrando fin troppo inadatto alla vita e capace di far passare Paletta per un Thiago Silva meno colorito e più orripilante. Esordio in Serie A da titolare per Strakosha, un clone di Sz…Sc…del portiere della Roma meno riuscito, che per comodità d’ora in poi chiameremo “Coso n°2”. Il ragazzo mostra subito di avere più culo che cervello prima con un riflesso d’istinto post saponetta e poi con una scientifica parata di faccia su tentativo di autorete del suo difensore. Che dire: ha le stigmate del predestinato.
Prima delle gare serali, alle 18:00 di ieri il Bologna aveva battuto la Sampdoria sempre per 2-0. Mattatore dell’incontro il giovane compositore del pallone Simone Verdi, il quale s’inventa un gol di notevolissima fattura con un destro al volo dritto nell’incrocio. Un gol che ha creato svariati problemi a Viviano: nel tentativo di parare l’estremo difensore sbatte la testa sul palo e ora crede di essere la reincarnazione di Paolo Bargiggia, difatti ha già dato per ufficiali Hamsik al Milan e Pjaca all’Inter.
L’andamento delle gare serali è piuttosto chiaro: al vertice vincono tutte tranne il Napoli, che si fa stoppare in casa del Genoa sullo 0-0. Alla faccia del gemellaggio, i rossoblu hanno bloccato due volte in due anni gli azzurri a Marassi e, come l’anno scorso, il Napoli recrimina per episodi in area di rigore: prima Ocampos cerca un’alzata verso Zaytsev, che però non si fa trovare pronto alla schiacciata, poi Orban decide di portarsi a casa la maglia di Milik essendo un suo grande ammiratore, solo che per farlo ha in mente di strappargli il braccio come il migliore degli Armin Meiwes. Damato, uno che passava di lì per caso, lascia continuare. Il vero protagonista assoluto è però Pepe Reina: criticato nella scorsa occasione, questa volta si riscatta con almeno tre parate decisive. Insomma, non potevamo non scrivere bene di lui, anche perché altrimenti la figlia rapita del coordinatore di sezione difficilmente tornerà viva a casa.
Da segnalare due grossi episodi di violenza a Torino e a Roma: una Vecchia Signora mette a pecora un manipolo di pastori sardi fin troppo sottomessi, riportandosi in vetta alla classifica di Serie A, mentre all’Olimpico una Lupa sbrana senza pietà dei turisti calabresi tornando a vincere dopo aver conquistato gli ultimi tre punti nell’età della pietra. Grande partita anche di Coso n°1, che para un rigore a Raffaele Palladino, soprannominato “che cazzo ci faccio ancora qui”, mentre Dzeko finalmente riesce a fare quello per cui è pagato evitando di sminchiare palloni facili facili davanti alla porta: per questo, a quanto pare, si merita un 8 in pagella. Condanniamo comunque queste violenze, cose che sui campi di calcio non dovrebbero mai accadere.
L’Inter invece si conferma assolutamente non Icardi dipendente battendo l’Empoli 0-2 grazie a due gol di Icardi. Il capitano del team, mai come quest’anno poco determinante, ha segnato soltanto 6 dei 7 gol di squadra ed è il capocannoniere della Serie A. In pratica, giusto per intenderci, l’Inter senza Icardi in questo momento sarebbe probabilmente già retrocessa in Lega Pro d’ufficio. La vera sorpresa della giornata è però il Chievo Verona, che si conferma nel gruppo delle squadre di testa dopo la vittoria contro il Sassuolo per 2-1. Ancora problemi per Maran: il tecnico veronese apprende che l’allenatore degli avversari porta il nome di un apostolo nel cognome, iniziando a bestemmiare come un ossesso per tutti gli spogliatoi.
Le altre gare: Il Palermo riesce nell’impresa di sembrare una squadra normale dinanzi all’Atalanta, vincendo per 0-1 grazie alla seconda rete consecutiva di Nestorovski, l’uomo con il cognome da pornoattore. Gasperini continua dunque a confermarsi tecnico incapace di allenare in una piazza diversa da quella del Genoa, squadra nella quale cercherà probabilmente di tornare dopo l’esonero delle prossime settimane. Scoppiettante 0-0 tra Pescara e Torino, con i granata che dimostrano di affrontare il match in maniera tranquilla e poco astiosa chiudendo l’incontro in 9 uomini per via delle espulsioni di Acquah e Vives. Udinese-Fiorentina, gara di cui obiettivamente a nessuno importa, termina invece 2-2, nella tristezza generale che ne consegue.
2 Giugno 2017
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