Cari sElettori del televoto 2013,
interrompo a metà la saga “Dentro lo smartphone” per un occasione italiana al quanto speciale.
Le elezioni politiche 2013.
Mi preme infatti dare uno sguardo con occhi green ai programmi partitici, ad un mese dall’infausto evento, allo scopo di delineare come si sono giocati il “Jolly Ambiente” nelle suddette comunicazioni al pubblico figurante “per consentire ai potenziali elettori di avere qualche elemento in più per orientarsi nel reality dell’offerta elettorale.
I candidati e relativi partiti considerati sono: Abberluscone, Mari&Monti, Berzani&Monte dei Pascoli e il Grillo parlante. In generale, bisogna constatare che un tema strategico per il futuro dell’Italia, come quello ambientale ed energetico, trova meno spazio del dovuto lasciando il passo invece “a dibattiti su liste, poltrone, scandali e alleanze”.
Nella ricerca a carico di GreeNo, si nota come il PDL voglia puntare su questo aspetto: dedica un titolo del programma alla parola Ambiente, e in generale tratta il tema per l’8 % del suo programma, che è molto in confronto allo scarso 1,8% del PD (ovvero 5 righe su un totale di 274). I contenuti “ambientali” ammontano per la “Scelta civica per l’Itaglia” al 5%, mentre Grillo ne fa quasi una ragion d’essere facendone il 23%, che però si concentra per lo più sulle questioni energetiche, trascurando l’ampia gamma di temi affrontabili.
Se non vi fosse chiaro, il tema ambientale è per lo più strumentale alla veicolazione dei “valori” del partito, ed è un MUST non escludibile dalle promesse politiche in quanto è un trend in continua crescita nell’ambiente degli ecochic-ambientalisti intellettuali responsabili fashionists e glamour V.I.P. che ormai “ce l’hanno sempre in bocca”.
Vediamo dunque come la causa ambientale è interpretata dai partiti. Il PD -da populista assistenzialista- associa il tema ambientale alla difesa dei beni comuni, alla governabilità locale, ad un piano di programmazione.
Il PDL -liberal capitalista- solleva le questioni piano energetico nazionale, difesa del territorio, fonti rinnovabili. Il Movimento 5 Stelle, come v’ho detto, individua nella questione energetica il centro del suo discorso ambientale. La formazione Scelta Civica parla di tutela ambientale, regole e strategia energetica nazionale.
“Gli items principali sono: produzione di energia, riduzione dei consumi energetici, incentivazione.
Da questa lettura incrociata, la preoccupazione prioritaria pare essere la formulazione di un Piano Energetico Nazionale, che favorisca l’efficienza energetica degli edifici pubblici (scuole, sedi istituzionali, edilizia residenziale, impianti sportivi, musei e biblioteche, ospedali, ecc.) e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (quelle vere, s’intende, il cui elenco non può annoverare inceneritori, cementifici, rigassificatori e altre diavolerie del genere…).”
Le questioni italiane non menzionate in fatto di territorio e ambiente però sono tra le più svariate, eccone un breve elenco fatto da un giornalista smart:
– Proporre una legge sul Consumo di suolo, per una moratoria che imponga a tutti i comuni italiani uno stop immediato al consumo di territorio, orientando (con risorse, incentivi e sgravi fiscali) il mercato verso la scelta ormai obbligata della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato, e il recupero delle aree dismesse.
– Imporre il rispetto della legge in merito alla soglia minima di raccolta differenziata (65%) che tutti i comuni dovrebbero rispettare, avviando al contempo un piano nazionale verso rifiuti zero
– Creare risorse dalle inutili e cosiddette Grandi Opere, valorizzare scelte e azioni meno visibili ma più utili ed efficaci per il territorio e le comunità locali (come la tutela del paesaggio, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la sistemazione della rete idrica ed energetica, la messa in sicurezza del patrimonio scolastico nazionale, ecc.).
– Gestione dei beni comuni, a partire dall’acqua, per la cui ripubblicizzazione si sono espressi più di 27 milioni di cittadini, il cui giudizio è stato nei fatti ad oggi ignorato
– Mobilità sostenibile: una programmazione territoriale che orienti dall’alto scelte e infrastrutture sostenibili: meno parcheggi e rotatorie e più piste ciclabili e marciapiedi; sì a treni ad alta velocità ma anche più trasporto pubblico locale.
Ah, vi devo raccomandare un ultima cosa, ho ahimè una scommessa pendente sulla capoccia decapitata di Berlusconi per le prossime votazioni. Si, lo so, sono utopica e sognatrice ma devo comunque provare a fare
una RICHIESTA PUBBLICA E UFFICIALE:
Cari Italioti, nonostante ormai la vostra credibilità ai miei occhi sia compromessa – visto che basta un gol di Balotelli* per alzare la crediblità dello PsicoPastasciuttaroNano di 2 punti sulle intenzioni di voto e che il vostro senso civico è proporzionale alla lughezza del pene (e non è un complimento, specifico) – mettetevi una mano sul cuore, non votate Silvio, farete un favore ad una povera squattrinata che ha bisogno di voi, fatemi vincere una cena!
A bien tòt,
Derpeena
(*NDR I gol di Balotelli sono stati due)
Approfondimenti:
– Lo Specchietto illustrativo delle parole chiave contenute nei 4 programmi politici.
– Un Agenda Ambientalista per i prossimi 5 anni di governo, direttamente dalle meningi spremute delle principali associazioni italiane in tema di ecologia, che potete leggere riassunta Qui.
– All’indirizzo www.iononvivoto.com troverete il Questionario che Greenpeace ha rivolto a vari candidati politici e relative risposte.
– Dibattito Scienza ha intavolato una discussione a riguardo in forma questionario Qui.
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