La giornata di ieri è stata scandita per essere alquanto curiosa, dal momento che ieri sia Frank Lampard che Ronaldinho Gaucho hanno annunciato il ritiro dal calcio giocato, uno a poche ore di distanza dall’altro. Due giocatori tecnicamente diversi, che però spesso si sono incrociati durante la loro carriera, specialmente quando vestivano rispettivamente le maglie di Chelsea (Lampard) e Barcellona (Ronaldinho).
Mentre la scelta di Lampard è stata caratterizzata da una decisione presa direttamente dal giocatore che era in forza al NYCFC, motivando come a trentotto anni fosse il caso di iniziare un nuovo capitolo nella propria vita, il ritiro di Ronaldinho è stato annunciato dal Barcellona. Sul sito ufficiale dei blaugrana, la squadra catalana ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il suo storico numero – prima di Lionel Messi – per rappresentare il Barcellona come ambasciatore del club.
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Quando si parla di due giocatori come Ronaldinho Gaucho e Frank Lampard, vengono sicuramente in mente le giocate di quelle notti di Champions League che vedevano una realtà nascente come quella del Barça – che poi avrebbe vinto il trofeo nel 2006, primo tassello di un dominio europeo – sfidare il capitale esteso di una società come il Chelsea. Un primo scontro c’è stato negli ottavi di Champions League del 2005, dove il talento brasiliano segnò una rete pazzesca contro i Blues di Mourinho, lasciando il portiere completamente immobile mentre la palla si insaccava in rete. Alla fine il Chelsea dello Special One, in quella stessa partità riuscì a vincere per 4-2 passando il turno: durante quell’edizione della Champions League la squadra arrivò fino in semifinale, dove venne sconfitta dal Liverpool di Rafa Benìtez e Steven Gerrard.
Il destino quasi ha voluto che le due squadre si reincontrassero, a due anni di distanza nei gironi di Champions League nel 2007, e Lampard “tornò il favore” alla squadra catalana. Il Chelsea era in svantaggio dal terzo minuto di quella partita per un gol di Deco: il centrocampista inglese è riuscito a tirare fuori una magia da un cross che sembrava sprecato. Defilato quasi alla linea di fondo campo, Frank Lampard si inventò un pallonetto assurdo con l’altezza giusta affinché Victor Valdès non potesse prendere il pallone che entrava in rete.
Nel 2008, Ronaldinho passò al Milan. Dopo che l’Inter ingaggiò Mourinho come allenatore, si susseguirono notizie e rumors vari che collegavano il nazionale inglese ai Nerazzurri. Un passaggio tra i due che è sfumato dal momento che Frank disse che restare al Chelsea fosse la miglior cosa che potesse fare, anche perché molto legato a quella che definiva casa sua. Ronaldinho in quella che è stata casa sua ci è ritornato come ambasciatore, chissà che Frank possa fare lo stesso, oppure come il suo ex compagno di nazionale Steven Gerrard, seguendo direttamente i giovani reds.
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