C’erano carri armati per le strade e soldati che ci puntavano addosso i fucili mentre tornavamo a casa. Non avevo mai visto i soldati […] prima di allora. Quando gli altoparlanti improvvisamente annunciarono che tutti i residenti dovevano radunarsi nella piazza che era al centro del campo […], ebbi la certezza che saremmo stati uccisi. La piazza era anche il principale bacino di raccolta dell’acqua piovana e dei liquami di tutto il campo, ma dal momento che era estate la vasca dell’acqua era vuota. Ero sicuro che saremmo stati costretti a saltarci dentro e che ci avrebbero sparato.
Vi ricorda qualcosa tutto ciò? I soldati, la gente in fila, gli altoparlanti.
Eccheduecoglioni, ancora una citazione di Primo Levi, direte voi. Ebbasta, ormai ‘sta cazzo di Giornata della Memoria è passata, abbiamo guardato La Vita è Bella su Rai Uno e le nostre coscienze sono pulite per un altro anno, torniamo a parlare di figa!
Avete ragione, miei piccoli amnesici, però questo non è Primo Levi. Questo passaggio è tratto da “Non Odierò” e descrive l’invasione dei soldati israeliani nel campo profughi di Jabalia. Non siamo a Dachau nel ’42 ma siamo a Gaza durante la Guerra dei Sei Giorni nel ’67. L’autore del libro è Izzeldin Abuelaish, un medico palestinese a cui sono state spappolate un tot di figlie da una granata israeliana e che ora va in giro a predicare un messaggio umanitario di pace, ammore e falafel.
Ora, io sono solamente uno psicotuttologo e di geopolitica ci capisco poco o nulla, per cui non mi azzarderò a dare un’opinione in merito al conflitto israelo-palestinese e al diritto di occupazione di quella terra. Di fatto però, in quanto addetto ai lavori della psiche, questa inversione di ruoli da parte di un popolo che ha subito in tutti i modi discriminazioni e ingiustizie mi ha sempre fatto riflettere. Voglio dire, se “La memoria di questa immane tragedia deve rappresentare per tutti un monito costante affinchè non si ripetano gli orrori del passato” (cit. Benny XVI) mi chiedo come mai questo non valga anche al contrario. Perché Israele tende a fare ad altri ciò che è stato fatto a lui, giusto per rimanere sul linguaggio biblico?
Una spiegazione a livello psicoanalitico esiste: si chiama identificazione con l’aggressore. Altro non è che un meccanismo di difesa dell’Io per cui la vittima (in questo caso un governo) adotta inconsapevolmente gli stessi comportamenti del suo aguzzino, a seguito di un’esperienza traumatica. Avete presente quando alla TV vi dicono che un bambino molestato ha maggiori probabilità di diventare a sua volta un molestatore? Ecco, una roba del genere. Diventare a mia volta un cattivone mi permette di rimuovere un ricordo altamente traumatico, che, se rivissuto, mi condurrebbe alla follia e a un dolore inimmaginabile.
In generale, i meccanismi di difesa sono degli schemi comportamentali che, come dice la parola, permettono all’Io di preservarsi dalla disgregazione, dalla psicosi insomma. Si diventa leggermente strambi perché se così non si facesse i fantasmi da affrontare sarebbero troppo enormi.
Israel, y u do dis? Non potevi scegliere un meccanismo di difesa meno antipatico, tipo una banale formazione reattiva come ha fatto il dottor Abuelaish?
Shalom a tutti.
Dr Sucks
[Nella foto: bambini israeliani mandano messaggi di amore e fratellanza ai loro coetanei in Palestina]
Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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