Anche quest’anno si ricomincia: dalla fine di aprile agli inizi di giugno, ogni motivo è buono per fare festival (culturali eh, non concerti). Il mese di maggio è secondo solo ad agosto per quantità di eventi, anche se il secondo caso è decisamente più fortunato, trattandosi di sagre paesane dove di sicuro si può mangiare qualcosa.

Partendo dalla mia esperienza personale di assido frequentatore vorrei darvi alcuni pratici consigli per sopravvivere in mezzo a esaltati con cartellini al collo, speaker annoiati e saloni stracolmi.

Bravi! Bravi! Bravi tutti!

Il mio cavallo di battaglia è il Festival del giornalismo, ossia il delirio più totale. Quest’anno ho seguito anche il Festival del giornalismo culturale di Urbino, e il Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani. Ma ci sono anche La Repubblica delle idee, il -perchè no- Festival del gelato, il salone del libro di Torino, e più avanti arriveranno il festival della creatività, dell’ Internazionale a Ferrara, della filosofia a Modena, della scienza a Genova, della mente a Sarzana, della letteratura a Mantova e di stocazzo a Monculo…

Di fronte a un’offerta così vasta quali sono i miei consigli?

• Spulciatevi il programma in anticipo: scegliete gli eventi che vi interessano e fate un programma personale, altrimenti vi ritroverete a vagare con la faccia da ebeti in mezzo al casino più totale e a sale già piene (quindi:)
• (Postulato 1) Scaricatevi l’applicazione del Festival (quando c’è) e avrete sul vostro smartphone una mappa della situazione.
• (Postulato 2) Viaggiate in gruppo e dividetevi le file per entrare agli eventi nelle giornate più fitte. Non dimenticherete così di mangiare e andare in bagno.
• E’ come andare in campeggio: portate tutto il necessario, cibo, acqua, impermiabile, torcia, fiammiferi… No, quelli no, ma una batteria sostitutiva per il telefono o il laptop sì, o almeno il caricatore per poi attaccarsi a qualche spina: sono eventi che prosciugano tutta l’energia tra un post e l’altro.
• Twittate responsabilmente: se siete a un festival del giornalismo non dovete necessariamente diventare reporter dell’evento. Qualche tweet ben piazzato con l’hashtag giusto può farvi aumentare i follower e conoscere persone nel vostro settore, ma troppi intasano solo lo stream e il newsfeed. In più, non dimenticate di fare conoscenze nella vita reale!
  

  Gne gne gne: io ho il tesserino e tu no

• Kill your idols: lo sò, il maxi ospite di turno vi attira, ma dopo che sentite per la terza volta di fila Travaglio vi accorgete che ripete sempre le stesse cose da anni. In più vi sarete fatti due ore di fila perdendovi altri eventi interessanti: prediligete eventi più piccoli e workshop, che dicono cose realmente utili per il vostro lavoro.
• Se volete fare i volontari (e ottenere l’agognato tesserino staff che vedrete ovunque) muovetevi con anticipo: le candidature si chiudono piuttosto presto, e ci provano sempre in tanti. Se poi riuscite a farvi prendere non lasciatevi intimorire, e prendetevi tutti i benefici che il tesserino comporta: saltare le file, visitare i backstage, parlare con gli ospiti.

E INFINE, IMPORTANTISSIMO:

• Tenete d’occhio i buffet! Determinati eventi finiscono in degustazioni, che molto spesso sono abbondanti e prevedono un open bar. Ingozzatevi senza ritegno con la scusa dello “scoprire i prodotti tipici della zona”.

Bene, sapete tutto il necessario: siete pronti ad andare e seguirvi giornate e giornate di conferenze di vecchi che ce l’hanno fatta e vi dicono che adesso per voi la situazione è difficile, ma non ci pensano proprio ad alzare il culo dalla sedia. Motivante, no?

Buoni festival!