Bene, per quanto possa essere stereotipato alla fine dell’anno è cosa abbastanza giusta fare un piccolo bilancio su quanto fatto e su quello che è successo, magari addirittura dei propositi per il futuro, prima di sbronzarsi come delle vacche bisunte per capodanno e dimenticarseli tutti. Un anno, su internet, è un’era geologica. Le mode arrivano, alcune fanno ridere per qualche giorno o settimana, altre non fanno mai ridere, pochissime lasciano il segno. Così è sempre stato e così sempre sarà.
Detto questo, IMDI (nel senso di pagina facebook+siti e comunità) si lascia alle spalle un anno inevitabilmente ricco di novità, alcune positive e altre negative. Il qui presente sito, nato un po’ per caso e un po’ per scommessa, si è riempito di rubriche e contenuti che prima non ci saremmo mai aspettati, grazie all’impegno di tutti quelli che si sono fatti il mazzo e pure di voi che perdete un pochino di tempo per visitarlo ogni tanto, tempo che potreste altrimenti dedicare alla colonna di destra di repubblica.it o ai porno coi travoni. Il sito è cambiato parecchio: da database di immagini un po’ emulo di know your meme è passato a trattare quasi solo articoli di vario tipo, sulla cultura di internet piuttosto che sul cinema, sulla psicologia, su religioni nonsense o su quel cacchio che vi pare. Piaccia o non piaccia, questa è l’IMDI di oggi. I meme? Beh, restano sulla pagina e sul neonato www.umorismobecero.com, ancora grezzo finche ne hai voglia ma che si sta riempiendo di contenuti e vuole essere, soprattutto in futuro, un sito dove consultare gallery e gallery di immagini, e magari incentivando chiunque a partecipare caricando le proprie (già si può fare) e taggandole (presto si potrà). Un 9gag italiano senza il watermark e con un po’ meno merda cancerogena, se vogliamo. La pagina facebook, che resta comunque il nostro “gancio” principale con il “pubblico”, ha affrontato le sue brave difficoltà a cui siamo abituati: trollini, mitomani psicopatici di vario tipo (ciao Kamina), gente che minaccia denunce con lo zio avvocato, blocchi a raffica degli account dei poveri admin e quant’altro. Ma il nemico principale della pagina è stato soprattutto lo stesso Mark Zuckerberg, che con l’introduzione forzata della timeline ha di fatto inflitto un colpo durissimo alla comunità di IMDI (un tempo la prima cosa che vedevi era la bacheca con i contributi di tutti, oggi solo i nostri post, purtroppo non è che possiamo farci granché). Ma fintanto che ci sarà gente che partecipa, a modo suo, credo che noi continueremo.
Facciamo quindi un resoconto dei fatti salienti di internet in generale e di IMDI in particolare:
– Il cancro, nel senso di diffusione esagerata e impropria della sottocultura di internet (meme e tutto quello che ci gira intorno) era già diffuso prima, nel 2012 ha raggiunto livelli imbarazzanti con le rage faces in tutti i mercatini al posto delle magliette “Dalla non è un cantante ma un consiglio”. Le pagine facebook del cazzo c’erano già prima ovviamente, ma non trattavano i meme, ora sì.
– Questo fenomeno non ha colpito solo il Facebook italiano ma tutto il web. Di conseguenza, dalla sottocultura “madre” di /b/ si è passati sempre più alla frammentazione in tante nicchie basate sull’umorismo più o meno oscuro di fenomeni nati sulle board meno note di 4chan (o non solo) e poi diffusi soprattutto in pagine facebook o tumblr di nicchia. In tal guisa, la sempre maggiore influenza di /int/ di Krautchan e la sempre maggiore popolarità di un meme di nicchia come Polandball sono emblematiche.
– Facebook resta inevitabile come strumento di propagazioneF, anche se tra timeline che fa schifo e uccide le interazioni in bacheca, edgerank sempre più a beneficio di brand e di sponsor paganti e sistema di moderazione sempre più dimmerda (è stata segnalata ed eliminata con tanto di blocco di 30 giorni la foto DI UN CANTIERE NAVALE), jimmies have been rustled. Il problema è che non ci sono alternative. Google+ è fatto meglio di facebook, ma non lo usa nessuno, twitter non va bene per le immagini ed è pieno di bimbominkia, tumblr è da hipster e pinterest è lammerda. E, accettiamolo, se non vogliamo rimanere coi 5 stronzi del Megaforum (tra i cagacazzo maggiori del 2012), non si prescinde dai social network
– Quest’anno sempre più persone hanno dato il loro contributo in un modo o nell’altro a IMDI, nonostante la timeline si è andata sviluppando sempre più una nicchia di seguaci, con i quali abbiamo vissuto bei momenti ad aprile a Bologna e a novembre al nostro ormai tradizionale appuntamento al Lucca Comics. Cacchio, sono nate diverse relazioni tra imdiani, di cui a mio modo vado orgoglioso e chiedo il tributo di 50 cent su ogni rapporto sessuale per aver reso possibile il coito. Sarò vanaglorioso io, ma venire ricosciuto e salutato da “sconosciuti”, a Lucca ma anche sulla linea 19, nei locali, in areoporto, sul treno o per strada mi fa sempre piacere e mi rende onorato della vostra attenzione, mi dà l‘illusione che da quelle raccolte di immagini nate per fare ridere una decina di amici al massimo sia nato qualcosa di più figo.
– In ogni modo, noi siamo andati avanti per la nostra strada. Visto il minore tempo a disposizione (io tra l’altro nel 2012 ho preso la mia laurea magistrale e ho iniziato a lavorare sul serio, inb4 mc donalds) e le sempre maggiori energie richieste dai due siti esterni, ultimamente abbiamo reclutato nuove energie per la gestione della pagina, dei contenuti e struttura di questo sito (figa la nuova homepage eh?) e di www.umorismobecero.com. Nel mio piccolo, io continuo a fare le mie gallery e a diffondere le immagini che mi piacciono e che mi fanno divertire. Fare per forza black humour (sempre più una moda fine a sé stessa) ha stufato un po’ anche noi, ma il cinismo resta, magari un po’ più becero, ma sempre con l’intento di ridere delle cose stronze perché è il modo migliore per esorcizzarle. Meno rage faces, più roba magari di nicchia ma senza essere elitisti perché non siamo qui per fare i fighi, ma per divertire in primis noi stessi, e poi magari gli altri.
Detto questo, sono conscio del fatto che questo editoriale fa un po’ cagare ma non avevo voglia di impegnarmici di più, succede. Nel 2013? Beh, continuare per la strada che abbiamo intrapreso, senza porci limiti né obiettivi particolari se non, appunto, quello di divertirci e di provare magari a divertire pure voi. Se siete arrivati fino in fondo a questo walltext vuol dire che a volte ci siamo pure riusciti, no? E allora continuate a seguirci, e se partecipate, mettendo contenuti su umorismobecero.com e sulla bacheca facebook o anche solo commentando e condividendo i nostri post, vi saremo ancora più riconoscenti. Perché tutto questo bel cazzeggio non ci sarebbe mai stato senza il vostro entusiasmo (l’arruffianata finale era doverosa, eh).
Baci sul culo e buon anno.
Frullo
16 Aprile 2017
11 Marzo 2017
8 Gennaio 2017
22 Dicembre 2016
14 Dicembre 2016
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