Ehi ehi ehi!!!
È già tempo di una nuova carrellata di cose che probabilmente conosci, ma che forse ti sei perso.
E dire che mi sarebbe venuta voglia di riscrivere anche articoli più corali, che parlassero di qualcosa di più definito e circoscritto e che non fossero semplicemente un elenco di cose che probabilmente già conoscete, ma che forse vi siete persi.
Per esempio ho in lavorazione un confronto fra Che Guevara e Bin Laden, alla fine del quale non potrete non concordare con me sul fatto che sarebbe sicuramente più etico se su migliaia di magliette, penne, bandiere e preservativi ci fosse la sorridente faccia del buon Osama, al posto di quella di un balbuziente di Rosario.
Oppure sui motivi che dimostrino come il popolo tedesco sia migliore di noi, sulla falsariga di quello scritto qualche tempo fa paragonandoci ai francesi.
O ancora, su perché alla fine, pensandoci bene, di Berlusconi non c’abbiamo mai capito un cazzo.
Quale preferireste?
Mentre ci pensate (se ci avete già pensato, scrivetelo pure nei commenti), beccatevi sto elenco:
In una Londra super patinata un russo inizia a intrallazzare con un boss locale. I due vengono ostacolati dalla solita gang dei quartieri malfamati mentre una rockstar eroinomane si finge morta. Il più posh dei film di Ritchie, che finalmente torna ai fasti delle origini.
Il mio primo videogame per Playstation, comprato ovviamente perché Platinum (quelli in sconto, per chi non lo sapesse…). Alla fine era un fantastico platform dove dovevi combattere, nei panni di una rossa incattivita o di un clown roteante, un sacco di mostri, troll, funghi carnivori e altre cose, anche se non ho mai capito bene perché. L’unica password per i livelli alti che sapevo, e tuttora ricordo, è KABBEIDA.
Il racconto preferito dell’autore. Narra la leggenda che sia stato scritto di getto e pubblicato senza correzioni. In estrema sintesi, riesce a dare la spiegazione più plausibile che abbia mai sentito a come si è formato l’universo e su come esso finirà. O viceversa.
(questo me lo avevano consigliato in tanti dopo l’articolo sui migliori racconti… in effetti ci stava…)
C’è il padre di Malcolm che scopre di avere un cancro inoperabile e… non importa, guardatela e basta.
Se non avete mai letto nulla di Marquez e lo trovate insostenibile, questo è il libro che fa per voi: una bella storia senza le cinquecento e passa pagine di sofferenza solitamente richieste. Dal titolo però si capisce come va a finire.
Zio Paperone, in preda ad una crisi di mezza età, decide di nominare suo erede chi risolverà il “mistero dei sette oggetti”. E ci costruisce soprà una serie tv. Pubblicato a puntate su Topolino, si trova raccolta in volume unitamente alla meno riuscita Topokolossal.
Wes Anderson che cita A Band Apart per il profumo di Prada. Si capisce più della trama da un solo spezzone alla volta che da tutti riuniti. Alla fine non parla nessuno. Ma la canzone è bellissima, oltre che molto francese.
In futuro non troppo lontano, la tecnologia ha fatto passi da gigante. Per tenere a bada una scuola di teppisti, un preside timoroso (Malcolm Mcdowell!) riceve tre professori/cyborg, che prendono il loro ruolo un po’ troppo sul serio. Tutto molto assurdo e tutto abbastanza splatter. Se non volete comprare il dvd e per voi scaricare film è eticamente sbagliato, lo passano almeno una volta l’anno in tardissima serata, mi sembra su rete 4.
Buon lavoro di Baricco, vale veramente la pena leggerlo, considerando che l’Iliade in versi è insostenibile e Troy è una grandissima stronzata.
10. Heart Shaped Box – Nirvana video musicale
Ho sentito dire che se Kurt Cobain non si fosse ammazzato, sarebbe finite come quel cantante dei Pearl Jam, di cui nessuno ricorda il nome, o come Vasco Rossi. Si sentono veramente le peggiori stronzate, in giro. Godetevi il video, oltre la canzone.
Buona serata, e ricordatevi che qui trovate la prima parte e qui la seconda.
Già attore di scarso successo (La prima cosa bella), scrittore decisamente ignorato (Junk Words - un libro di carne putrida) e pittore a tempo perso (F.lli Salvadoreson); adesso anche giornalista per IMDI, oltre che impiegato di banca.
14 Novembre 2016
11 Febbraio 2015
16 Gennaio 2014
23 Novembre 2013
11 Novembre 2013
Già attore di scarso successo (La prima cosa bella), scrittore decisamente ignorato (Junk Words - un libro di carne putrida) e pittore a tempo perso (F.lli Salvadoreson); adesso anche giornalista per IMDI, oltre che impiegato di banca.
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