Salve a tutti, rieccomi dopo il mese estivo di pausa. Di solito i mercati sono “roventi” ad Agosto, non perdonano. Fortunatamente quest’anno sono stati abbastanza piatti. Molto probabilmente gli investitori hanno aspettato la riunione della BCE e la sentenza della Corte Costituzionale Tedesca dei primi di Settembre. Per questo motivo, parlare di derivati ad Agosto sarebbe stata una gran rottura di cugghiuna, mentre se le vacanze ve le avessero già rovinate i mercati, invece, avrei potuto suscitare interesse. Comunque sia, quante volte avete letto sui giornali “Allarme derivati” piuttosto che “Derivati, bomba ad orologeria”? E ditemi, quante volte questi giornali hanno spiegato in parole povere cosa siano i derivati? Beh, credo davvero poche, se non mai. Inoltre vi darò una grande opportunità: capire cosa diavolo succede alla fine di “Una poltrona per due” il prossimo Natale. Vorrei allora spiegare in modo semplice, con esempi banali e per tutti, cosa sono gli strumenti derivati e poi fare qualche commento sull’influenza che questi hanno sull’economia e i mercati. Alcuni di voi dopo aver capito alcuni meccanismi si sentiranno come Gordon Gekko, altri non avranno capito una mazza e mi scuso per questo, a molti non frega un cazzo e non leggeranno. Vorrei precisare che i derivati che andremo a conoscere sono delle forme semplici e basilari. Spesso questi vengono incastrati tra di loro per crearne di più complessi e difficili da gestire.
Vorrei partire da alcune piccole e semplici definizioni, che serviranno per rendere più facile la comprensione di quello che dirò dopo e mi permetteranno di essere più chiaro poiché non mi toccherà ripetere più volte delle spiegazioni.
Strumento derivato: strumento finanziario il cui valore deriva da un’attività sottostante;
Attività sottostante: attività le cui variazioni di valore fanno cambiare il valore del derivato stesso.
Hedging: metodo di utilizzo dei derivati per “coprirsi” dal rischio di una attività o, se volete, assicurarsi.
Questo significa che il derivato è uno strumento, un contratto, un accordo il quale lega il suo valore a quello di un’attività. (capirete meglio dopo, ma ad esempio: se io acquisto un future sul grano, significa che quando cambierà il prezzo del grano automaticamente cambierà il prezzo del mio future).
Quante volte avete sentito dire nei film “sono lungo/long”/”sono corto/short”? Vi spiegherò un metodo semplice e che non scorderete mai per capire cosa significa essere long/short su un’attività. Tenetevelo bene a mente perché utilizzerò questo nelle spiegazioni.
Long: sono long su un’attività se guadagno quando questa attività aumenta di valore. (es: compro un’azione Fiat, di conseguenza sono long sulle azioni Fiat);
Short: sono short su un’attività se guadagno quando questa attività perde valore. (es: vendo allo scoperto un’azione Fiat, di conseguenza sono short sulle azioni Fiat);
Nel caso qualcuno non sapesse cosa sia una vendita allo scoperto: vendere allo scoperto significa prendere a prestito x titoli da qualcuno (una banca, ad esempio) con l’obbligo di ridarli indietro entro il tempo t; dopo averli presi si vendono sul mercato e si ricomprano al tempo t per ridarli indietro al prestatore. Faccio un esempietto numerico per far capire perché si guadagna quando il prezzo del titolo scende: prendo a prestito da Unicredit 100 azioni della Fiat; devo ridargli indietro le 100 azioni fra 7 giorni con 20€ di interesse; le azioni oggi valgono 10€/az., quindi le vendo sul mercato guadagnando 10€; sono passati 7 giorni, quindi devo riportare le 100 azioni all’Unicredit, di conseguenza vado sul mercato e ricompro le 100 azioni Fiat; il prezzo è sceso a 9€/az., quindi ricompro le azioni con soli 900€; riporto le 100 azioni ad Unicredit e sgancio anche 20€ di interessi. Quanto ho guadagnato? Ho incassato 1000€ (vendendole), ne ho sborsati 900 (per ricomprarle) e ne ho pagati 20 alla banca. 1000€-900€-20€=80€, che è il nostro guadagno. Quindi più l’azione Fiat scende di prezzo, più guadagno. È l’operazione di segno opposto all’acquisto. In finanza puoi vendere qualcosa anche se non la detieni.
Differenza tra mercati regolamentati e mercati OTC (Over the counter): non lasciatevi impressionare quando leggete mercati non regolamentati (gli OTC). Spesso sono mercati che non hanno delle regole esplicite, ma non significa che non siano sicuri, anzi talvolta possono funzionare meglio di quelli regolamentati. Infatti, come presto capirete, si basano su rapporti di fiducia (possiamo contrattare o scappi con la cassa?) e gli intermediari ai quali si permette di entrare nel mercato sono pochi e ben selezionati.
2. Forward e Future
Forward e Future sono quasi la stessa cosa o, meglio, si basano sugli stessi principi. La differenza sta nel fatto che il forward possiamo negoziarlo anche io e tu, basta mettersi d’accordo e firmare un contrattino; il future è uno strumento standardizzato e negoziato sui mercati regolamentati. Questo significa che il future ha un lotto minimo (in genere 100k), scadenze standard, ecc. Capiamo subito perché, vi spiego il forward con un esempio.
Il contadino avverso al rischio. Ipotizziamo che un contadino abbia appena raccolto 10 kg di grano che, per accordi presi in precedenza, dovrà vendere al mercato del paese tra un mese al prezzo giornaliero di quel mese. Però c’è un problema che il contadino teme tantissimo. Lui ha speso 10 cent di € per ogni grammo di grano, quindi per 10 kg ha speso 100.000€. Il prezzo del grano oggi è di 12 cent per grammo, quindi lui guadagnerebbe ben 20.000€. Lui però ha paura che fra un mese questo prezzo scenda a 9 cent per grammo, provocandogli una perdita di 10.000€ nel momento che lo venderà al mercato del paese. Abbiamo, quindi, subito capito una cosa: il contadino è long/lungo sul grano. Come detto prima, significa che guadagna quando il prezzo del grano sale e perde quando scende. Il contadino però potrebbe eliminare il rischio assumendo una posizione short, e lo può fare tramite un contratto forward. Basterà trovare una controparte disposta a firmare un contratto dove il contadino si obbliga a vendere 10 kg di grano fra un mese ad un prezzo ben definito (in questo caso il prezzo che il contadino vorrebbe fissare, 12 cent per grammo). Cosa succede quindi?
1) Se fra un mese il prezzo è maggiore di 12 cent, ipotizziamo 15, il contadino guadagnerà 50.000€ dal grano venduto al mercato del paese; allo stesso tempo, però, perderà 30.000 € perché si è impegnato a vendere 10 kg di grano al prezzo di 12 cent alla sua controparte (con il contratto forward). Come perde questi 30.000 €? Semplice, per vendere altri 10 kg di grano dovrà comprarli da un altro contadino, e abbiamo detto che il prezzo è 15 cent; si è impegnato a venderli a 12 cent, quindi farà una perdita di 30.000€. Riepilogando, guadagna 50k€ dal suo grano vendendolo al mercato, ne perde 30k per adempire il suo contratto future, di conseguenza il guadagno è 20.000€. Ma è proprio l’obiettivo del contadino, guadagnare 20.000€ (come se il prezzo fosse 12 cent). Voi direste, ma è un pirla! Poteva guadagnarne 50.000! Ma andiamo a guardare lo scenario 2.
2) Se fra un mese il prezzo è minore di 12 cent, ipotizziamo 8, il contadino perderà 20.000 € (considerando i suoi 10 cent per la produzione) vendendo il suo grano al mercato del paese. Ma ricordiamoci che aveva anche firmato un contratto Forward! In questo contratto si era impegnato a vendere 10 kg al prezzo di 12, quindi cosa fa? Compra al prezzo di mercato (8 cent) ulteriori 10 kg da un altro contadino e li rivende, come da impegno preso, alla sua controparte nel forward per 12 cent. Di conseguenza guadagnerà 40.000 (12-8 moltiplicato per 10 kg). Riepilogando, perde 20.000 € rispetto al costo 10 di oggi vendendo il suo grano al mercato del paese, ma ne guadagna altri 40.000 dal contratto forward. Abbiamo ottenuto lo stesso risultato di prima, il profitto di 20.000€ come se il prezzo fosse 12 cent. In poche parole, con il forward noi blocchiamo il prezzo della nostra attività, riducendo il rischio e l’incertezza (quasi sinonimi in finanza). Vorrei far notare che in entrambi gli scenari avremmo potuto calcolare profitti/perdite al mercato del paese rispetto al prezzo odierno piuttosto che al prezzo di produzione, ottenendo nello scenario uno Profitti per 30k coperti per 30k dal forward e nello scenario due perdite per 20k coperte per 20k dal forward. Risultato in entrambi =0, dando per scontato 20k€ di profitto. Va da se che il pay-off (guadagni/perdite) del contadino acquirente di un contratto forward è questo (il pay-off di qualsiasi vendita future è lo stesso, mentre speculare è l’acquisto future):
Se volete farvi due risate, eccovi la mia prima esperienza su GIMP, ho tentato di fare il grafico prima di farlo a mano:
http://s12.postimage.org/wvg4dziwt/Vendita_Future.png
Avrete sicuramente notato che, firmando un contratto forward, il contadino può impegnarsi a movimentare cifre/volumi anche esorbitanti senza averli in banca/magazzino: basta l’accordo tra due controparti. Nasce allora un problema: e se una delle controparti scappasse prima del termine del contratto, poiché le perdite sarebbero per lei eccessive? Il Chicago Board of Trade è intervenuto creando un mercato regolamentato dove gli investitori potessero scambiare Future. Il future è un contratto forward, ma standardizzato. Significa che ci sono dei lotti minimi (in genere sotto i 100k euro non riuscite a comprare nulla) con scadenze e strike price standard. Lo strike price è il prezzo oltre il quale perdi/guadagni, per il nostro contadino 12 cent. La clearing house (stanza di compensazione in italiano) è, diciamo, l’arbitro che fa incontrare chi vuol vendere future e chi compra ed offre loro sicurezza e copertura nel caso una delle controparti non adempisse. Lo fa in cambio di due condizioni: un margine che l’investitore paga subito (in realtà due margini, ma semplifichiamola) e il fatto che possano entrare a negoziare soltanto istituzioni finanziarie affidabili. Inoltre, questa sicurezza crea liquidità nel mercato. Se io non voglio aspettare che il future scada, troverò qualcuno a cui vendere la mia posizione nel contratto (naturalmente a prezzi di mercato, quindi facendo profitti o perdite) e quindi posso dire “basta” a profitti/perdite. Considerate quanto la diffusione di questi strumenti sia importante per una piccola-medio impresa italiana che esporta e deve ricevere tra 6 mesi un pagamento di un cliente americano per 500.000 dollari. Dovrebbe poi scambiarli in Euro e questo crea molta incertezza, in 6 mesi il valore potrebbe cambiare procurando profitti/perdite per migliaia di Euro. Con un Future l’azienda potrebbe stabilire oggi il cambio Euro/Dollaro che utilizzerà fra 6 mesi!!!!
Ma cos’è che fa impazzire la gente? Perché tutti vogliono i future?!
Ve lo spiego con un esempietto di due righe. Io ho 10mila euro da investire e credo che le azioni Fiat guadagneranno molto. Potrei scegliere l’opzione A, cioè comprare 10 azioni Fiat al prezzo di 10 euro, o l’opzione B, cioè acquistare Future azioni Fiat a 6 mesi. Ma attenzione, nel caso acquistassi future, non dovrei sborsare i soldi adesso, ma solo il margine. Se il margine fosse del 10% (è anche molto alto eh) io con 10 mila euro acquisterei future azioni Fiat per un valore di 100 mila euro!!!
Cosa succede adesso? Ipotizziamo che le azioni Fiat in 2 mesi guadagnino il 20% e la clearing house aggiorni i conti delle controparti del future ogni mese (il margine va su un conto, non è una commissione da pagare alla clearing house, serve solo a garantire che tu abbia un minimo di soldi in tasca). Nello scenario A io guadagnerei il 20% di 10mila euro, quindi 2000 euro: avrei un guadagno del 20%. Nello scenario B, il valore del Future passerebbe da 100 mila euro a 120mila euro. I 20 mila euro guadagnati verrebbero scalati dal conto della mia controparte e messi sul mio. Quindi io a 6 mesi avrei guadagnato il 200%!!!! Molto meglio del sesso (cit. Gordon Gekko). Ma attenzione, mentre nel mercato azionario non si può perdere più del 100% dell’investimento, in quello dei future la mia controparte avrebbe perso il 200% e, inoltre, avrebbe dovuto coprire il conto fino a riottenere il margine.
3.Option
Da ora in avanti userò lo stesso esempio di prima, ma sostituirò tutte le migliaia con i K così evitiamo di diventare scemi.
Le Option (opzioni in italiano) sono dei contratti molto simili ai Future. Ci sono due tipi di opzioni: le CALL e le PUT. Le CALL sono dei contratti dove una controparte può acquistare/vendere il diritto di esercitare una opzione di acquisto di un’attività ad un determinato prezzo e in un determinato momento. Le PUT sono dei contratti dove una controparte può acquistare/vendere il diritto di esercitare un’opzione di vendita di un’attività sottostante ad un determinato prezzo in un determinato momento. Chi sottoscrive l’opzione (quindi l’altra controparte), in entrambi i casi, avrà in cambio un Premio. Sembra molto complicato, lo spiego con un esempio. Torniamo al nostro contadino. Lui potrebbe andare da una controparte e farle firmare un’opzione PUT. Deve andare da lui e dire: guarda, io oggi ti do 20K€ in contanti e tu sei felice, però fra 6 mesi in cambio di questi 20K€ io posso scegliere di Venderti 10 kg di grano a 12 cent. Stavolta abbiamo 3 scenari.
1) Se fra un mese il prezzo è maggiore di 12 cent, ipotizziamo 15, il contadino guadagnerà 30K€ (rispetto al prezzo della data dell’accordo, 12 cent) dal grano venduto al mercato del paese; allo stesso tempo, però potrà esercitare l’opzione di vendere 10 kg di grano ad un’altra controparte al prezzo di 12. Se noi vendessimo il grano a 12 dovremmo prima comprarlo sul mercato a 15, facendo una perdita di 30K€, che sommata a quella di 20K€ darebbe una perdita di 50K€. Piuttosto non esercito l’opzione e mi tengo la il mio guadagno di 30K€, da cui però devo togliere il premio pagato alla controparte, cioè 20K€. Riepiloghiamo: 20K€ di profitti fatti dal costo di produzione (12-10 moltiplicato per la quantità) + 30K€ guadagnati dall’aumento di prezzo -20K€ di premio= 30K€. Si nota subito che rispetto al contratto Forward, stavolta guadagniamo dall’aumento di prezzo e, anzi, più il prezzo aumenta più guadagniamo.
2) Se fra un mese il prezzo è minore di 12, ipotizziamo 11, il contadino perderà 10K€ (rispetto al 12 della data dell’accordo) vendendo il grano al mercato del paese. Ha, però, il diritto di esercitare la sua opzione e vendere a 12 cent, 10 kg di grano alla sua controparte. La esercita, quindi compra al mercato 10 kg a 11 cent e li rivende a 12 ottenendo un guadagno di 10K€. Questo guadagno è minore del premio pagato, cioè 20K€, ma se non avessimo esercitato la perdita sarebbe stata di 20K€ mentre ora è di 10K€ (premio-guadagno). Riepilogando: guadagniamo 10K€ dal mercato del paese (rispetto al costo di produzione, 10), ne guadagniamo altri 10K esercitando l’opzione, ma dobbiamo sottrarre i 20K€ del Premio. Il risultato è 0, il contadino si è coperto dalle perdite, ma non del tutto. E se le perdite, invece, fossero più cospicue?
3) Se fra un mese il prezzo è minore di 12, ipotizziamo 8, il contadino perderà 40K€ (rispetto al 12 della data dell’accordo) vendendo il grano al mercato del paese. Ha, però, il diritto di esercitare la sua opzione e vendere a 12 cent, 10 kg di grano alla sua controparte. La esercita, quindi compra al mercato 10 kg a 8 e li rivende a 12 ottenendo un guadagno di 40K€. A questo guadagno andrà sottratto il premio pagato, 20K€. Riepilogando: perdiamo 20K€ dal grano venduto al mercato del paese (i nostri costi di produzione sono di 10 cent), a questa perdita aggiungiamo il premio pagato alla controparte, 20K€, e sottraiamo queste al guadagno fatto con l’opzione, 40K€. Il risultato è ancora 0. In pratica ci siamo coperti, però, a differenza del caso dei future, questa volta se il prezzo sale di molto noi guadagneremo (come dimostra lo scenario 1). E sapete cosa? Avremmo anche potuto bloccare il guadagno del contadino a 20K€, come prima, ma ho sbagliato i dati e l’ho bloccato a 0 lasciandolo morto di fame nel caso il prezzo scendesse sotto i 12 cent LOL. Bastava, infatti, abbassare i suoi costi di produzione ad 8 cent e il contadino avrebbe avuto sempre il pane in tavola (i suoi ambiti 20K€ di profitto) ma avrebbe avuto l’opportunità di vedere allargare i suoi profitti nel caso di prezzi alti. Ecco il pay-off del contadino (che è quello di qualsiasi acquirente di opzione PUT):
Toh, fatevi un’altra risata: http://s12.postimage.org/w4ne87gjh/Option_PUT.png
Voglio fare una sola considerazione e passo agli swap. Notate che avendo perdite fisse e limitate e guadagni potenzialmente infiniti, chi acquista una CALL/PUT sarà felice di vedere livelli alti di volatilità, poiché la probabilità che al tempo x il prezzo sarà alto sarà maggiore. Diventa critico quando si pensa alle stock option dei super-manager (che hanno un profilo molto simile alle Option), e voglio lasciarvi con una domanda: siamo sicuri che riescano ad allineare gli obiettivi del management con quelli dell’azienda o c’è il rischio che il management faccia investimenti rischiosi per aumentare volatilità e probabilità di profitto (per lui)??!
Voglio precisare che questo è solo uno spunto di riflessione, se cercate qualcuno che dica “maganer cattivi e latri” avete sbagliato rubrica e, mi prendo la libertà di affermarlo, community. Studio l’economia e il management e rifletto su delle situazioni, e Marchionne sotto è messo solo per il luls, tutto fa tranne che investimenti rischiosi altrimenti restano in mutande.
4.Swap
Lo swap fondamentalmente è uno scambio di flussi finanziari. Ce ne sono una miriade di tipi, io vi parlerò, velocemente, degli Interests Swap e dei Credit Default Swap (i famosi “derivati che scommettono sul fallimento degli Stati”, a dire di molti giornalisti).
Interests Swap
Non è altro che uno scambio di flussi finanziari, in particolare interessi calcolati su un valore nominale fisso (o crescente, in strumenti più complessi), con termine e periodicità fissa. Si scambia un tasso di interesse fisso con uno variabile. Ad esempio, io ti dico: guarda ogni 6 mesi io ti pago il 5% fisso e tu mi paghi l’Euribor a 6 mesi, il tutto su un valore nominale di 100 mila euro. Questo per i prossimi 3 anni. Significa che se fra 6 mesi il tasso Euribor è al 4%, io ti devo dare 5000 euro e tu me ne devi dare 4000, di conseguenza ho fatto una perdita di 1000. Se dopo altri 6 mesi l’Euribor è al 5%, io ti do 5000 e tu 5000, quindi nessuno guadagna. Se dopo altri 6 mesi l’Euribor è al 7%, io ti do i soliti 5000 e tu mi dai 7000, e ho fatto un guadagno di 2000.
A cosa serve questo strumento? Beh, potrebbe essere utilizzato per trasformare Attività/Passività a tasso fisso in Attività/Passività a tasso variabile e viceversa. Come? Facciamo finta che vostro padre abbia firmato un mutuo di 100 mila euro a tasso fisso e paga il 4% ogni anno per 10 anni. Si è rotto i coglioni; vuole lo stesso mutuo a tasso variabile. Deve trovare una controparte che firmi un interests swap con lui. In questo caso particolare tuo padre si deve impegnare a pagare l’Euribor ad 1 anno ogni anno per 10 anni, calcolato su un valore nominale di 100 mila euro, alla controparte, mentre questa si impegna a pagare il 4% fisso ogni anno per 10 anni su un nominale di 100 mila euro. Cosa succede a fine anno? La banca di tuo padre vuole i suoi cazzo di soldi, 4%*100k, cioè 4000 euro. Tuo padre li riceve dalla controparte, come d’accordo, e li da alla banca; allo stesso tempo paga il tasso variabile alla controparte. Tu, caro lettore che sei arrivato fin qui! Sei d’accordo sul fatto che tuo padre non paghi più il tasso fisso (sganciato dalla controparte) ma paghi un tasso variabile? If not, go back and read again! lol.
Credit Default Swap
La faccio semplice, funziona grosso modo come una normale assicurazione. Io ti pago un premio ogni anno, ad esempio 5 mila euro all’anno, però se l’Italia fallisce tu mi rimborsi 100 mila euro. Quindi, nel caso tu avessi in banca 100mila euro di BTP, potresti assicurarti per beccarti i tuoi soldi nel caso di fallimento dell’Italia comprando 100 mila euro di CDS (credit default swap) e pagando alla banca che te li vende il Premio “assicurativo”. Easy, ma ha dei risvolti sul mercato, per i quali si legga il prossimo paragrafo. Vorrei anche precisare che i CDS non si utilizzano solo pe il debito pubblico, ma si possono usare per molte tipologie di credito, tra cui le più diffuse sono le obbligazioni emesse da società private (es: Fiat, Eni, ecc..).
5.Conclusioni e commenti: come i derivati influenzano l’economia
Gli strumenti derivati hanno una forte influenza sull’economia. Innanzitutto bisogna dire qualcosa sulla speculazione: io vi ho mostrato i derivati illustrandovi il motivo perché sono nati e il motivo perché non possono essere semplicemente eliminati. Sono utilissimi per imprese e banche e, grazie all’innovazione tecnologica e finanziaria, sono sempre più abbordabili per i piccoli operatori. Però, questi vengono spesso utilizzati dalle istituzioni finanziarie per scopi puramente speculativi. Se tu li utilizzi per guadagnare e non per assicurarti, c’è anche un rischio di forti perdite. E i danni economici procurati dal fallimento o dalle perdite esagerate di una banca di grosse dimensioni fa danni che si allargano ben oltre i soldi degli azionisti, spesso ben oltre il settore finanziario stesso. Anche quando la banca utilizza gli strumenti per assicurarsi, questo non significa che lo faccia bene. Vien difficile immaginare quello che c’è in un bilancio di una banca e spesso viene difficile anche ai banchieri calcolare certi parametri, basta un piccolo sbaglio, un numeretto e fai danni per milioni se non miliardi. Inoltre voglio ricordare che questi sono derivati basilari, che possono essere incastrati tra di loro come se fossero dei Lego. Il mio professore diceva sempre che spesso, dopo aver fatto certe operazioni, anche gli stessi analisti in banca non riescono a rendersi conto se si guadagna o si perde quando il prezzo di un’attività sottostante varia. Sappiate che l’ingegneria finanziaria è arrivata lontano, orami ci sono derivati che utilizzano equazioni esponenziali e tanto altro. Tornando a Future e CDS, però, possiamo dire come questi potrebbero influenzare i mercati.
Per quanto riguarda i Future c’è subito da dire che il loro valore viene allineato in tempo reale grazie all’incontro tra domanda e offerta. Il giorno della scadenza, però, il future dovrà avere lo stesso valore dell’attività sottostante, per questioni di arbitraggio. Converrete che, se stasera scade il Future e vale 10 mentre l’attività sottostante vale 9, io vendo il Future e compro l’attività. Mi metto in tasca un euro e stasera avrò la stessa cosa. Grazie alle forze di mercato (si riduce la domanda del future e aumenta quella dell’attività) i prezzi convergeranno e saranno gli stessi alla scadenza. Questo significa che se il prezzo di un Future sull’Oro schizzasse alle stelle, chi volesse investire in Oro dovrebbe chiedersi: chi investe in Future si aspetta che l’Oro salga di brutto, cosa faccio? Mi fido e compro??! Come potete ben notare il mercato può essere influenzato, il prezzo dei Future a 2 mesi generalmente rispecchia le aspettative degli investitori a 2 mesi.
Voglio ricordare che si scambiano Future su grano, zucchero, metalli, petrolio e queste sono tutte materie prime il cui valore di mercato influenza talvolta anche i prezzi di quello che abbiamo in tavola ad ora di pranzo. Sottolineerei anche che il valore dei Future in giro sul mercato è decisamente più grande dell’economia reale. Mi pare che il valore di tutti i derivati (non solo Future) sia di 7 volte il Pil mondiale.
Simile ma più delicata è la questione riguardante i CDS. Anche questi sono come un termometro sulle aspettative degli investitori, in particolare un termometro per misurare le aspettative degli investitori sul fallimento di uno Stato. Se tutti vogliono assicurarsi perché si cagano addosso vuol dire che ci sarà grande domanda di CDS e la controparte (l’”assicuratore”) potrà esigere Premi al rischio più alti. Quindi più alto è il premio che gli investitori sono disposti a pagare per assicurarsi, più gli investitori “fiutano” il Default di uno Stato. Questo potrebbe avere ripercussioni anche sul mercato del debito pubblico, se qui tutti si cagano addosso io ti chiedo (a te, Stato) più interessi in cambio del mio denaro. Il problema nasce dal fatto che c’è un numero elevatissimo di CDS sul mercato, e addirittura questo supera il valore dei debiti pubblici dei Paesi presi in questione. Quindi, così come per i Future, anche un CDS può essere utilizzato per fare mera speculazione piuttosto che per assicurarsi. Immaginate che l’Italia fallisca. Non solo subiremmo le conseguenze del fallimento, il nostro sistema finanziario potrebbe crollare perché le banche sono piene di Titoli di Stato. Anche se fossero assicurate, probabilmente si rischierebbe di mettere in ginocchio chi le ha assicurate e che crolli una banca tedesca piuttosto che una italiana poco cambia: il sistema finanziario italiano ed europeo potrebbe frantumarsi perché le banche sono molto interdipendenti (si pensi alla crisi del 2008 e alle conseguenze sulle banche europee e sulle nostre, nonostante fossero sulla carta sane). No sistema finanziario, no money. L’Europa sta provando a regolamentare il mercato dei CDS imponendo a chiunque acquisti CDS sui debiti sovrani europei di avere in bilancio anche i rispettivi titoli da assicurare e, quindi, difendendosi da attacchi puramente speculativi, pur salvaguardando la natura utile dello strumento.
Per quanto riguarda gli Interests Swap, vi dico solo che la Pubblica Amministrazione ne era e ne è piena, spesso firmati a condizioni sfavorevoli (in malafede o semplicemente perché i manager pubblici non sono formati su questi temi), e per il momento è stata vietata la contrattazione di nuovi swap fin quando non sarà fatto un regolamento o una legge ad hoc. Delicata, con riguardo alla pubblica amministrazione, è anche la questione delle cartolarizzazioni, ma non voglio entrare nel merito altrimenti finisco domani, è già tanto che siete arrivati fin qui. Inoltre, è una pratica meno utilizzata di recente.
Beh, carissimi, vi ringrazio per l’attenzione, spero sia stato un argomento di interesse per gli IMDIani. Se volete altri grafici chiedete pure nei commenti e cerco di postarli qui (come vedete ho mostrato solo quelli relativi agli esempi, ma c’è il grafico di chi vende Future, chi sottoscrive una Option PUT, chi acquista una Option CALL e chi sottoscrive una Option CALL). Per quanto riguarda il film natalizio “Una poltrona per due”, adesso avete gli strumenti per capire il finale (dove loro lavorano con dei Future). Wikipedia fornisce una buona spiegazione.
Ho cercato di essere più chiaro possibile, naturalmente non potevo approfondire più di così, ho scritto già troppo. You want the full story? Step up your education!
Ciauz IMDI.
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