“Ci sono due specie di critiche, l’una che s’ingegna più di scorgere i difetti, l’altra di rivelar le bellezze. A me piace più la seconda che nasce da amore, e vuol destare amore che è padre dell’arte; mentre l’altra mi pare che somigli a superbia, e sotto colore di cercare la verità distrugge tutto, e lascia l’anima sterile. “
(Luigi Settembrini, Lezioni di letteratura italiana, 1866-72)
Buongiorno miei piccoli cinefili! Come certamente saprete la settimana scorsa si è concluso il Festival del Cinema di Venezia, evento imprescindibile nel panorama cinematografico internazionale. Ho fatto una capatina al Lido in giornata e tra una chiacchiera e l’altra mi sono fermata ad osservare la fauna festivaliera e a spettegolare sui passanti peggio di una zitella acida. Guardare i film in concorso? Too mainstream. No, seriamente, alcuni spettacoli hanno costi davvero proibitivi (però vuoi mettere fare la foto in Sala Grande con Michelle Williams durante la prima del suo ultimo film?), quindi risulta più conveniente sedersi sul muretto e criticare qualsiasi forma di vita ti passi davanti agli occhi. Chi mi ha dato l’autorizzazione a sputare sentenze su tutto e tutti? Assolutamente nessuno, mi sono autoinvestita della carica di Signora Suprema del Gusto, Paladina del Buonsenso, Sacra Difenditrice dell’Estetica. E forse è questo il problema.
Tra qualche giorno, durante il festival Pordenonelegge, ci saranno le premiazioni del concorso di critica cinematografica “Scrivere di Cinema”, indetto da un’associazione pordenonese e il portale Mymovies, il cui motto è “siate critici”, per promuovere la critica cinematografica tra i giovani.
“Una bella iniziativa” diranno alcuni, “E chi se ne frega” diranno quasi tutti. Fatto sta che il concorso sta avendo molto successo, e stanno spuntando molti giovani critici.
Il problema però che prima o poi ogni critico che si rispetti deve affrontare è: “Ahò, ma chi te credi d’esse pe’ dirme cosa è bello e cosa no?”.
In effetti non esiste un albo a cui iscriversi, non c’è un esame di abilitazione, niente tesserino… Semplicemente un giorno ti viene voglia di scrivere quattro stronzate su un film e bam! ecco che sei un critico.
Non vi annoierò con tutto il dibattito che è in corso sulle condizioni della critica cinematografica in Italia, anche se è dannatamente interessante. Voglio invece parlare di questa figura “professionale”, che ora come non mai sta spopolando anche grazie all’internet (quand’è che metteranno un freno a tutta questa libertà? Sigh…). Ovviamente quando parlo di figura professionale mi riferisco a una persona che ha seguito un certo percorso di studi o ha un bagaglio culturale e un’intelligenza tale da far impallidire quello storpio di Leopardi (pace all’anima sua), e non a Pino LaQualsiasi che appena uscito dal cinema esclama “L’ho trovato un po’ fiacchino, la fotografia poi era orribile” (perché me lo immagino detto in un terribile accento milanese?). Ma sai almeno di cosa stai parlando??? No, io credo proprio di no.
Intanto cerchiamo di capire come si scrive una buona recensione.
Orientativamente dovrebbe attestarsi sulle 20/30 righe, di più si rischia la zona tl;dr e dovrebbe iniziare con una breve introduzione; a seguire potete scrivere la trama. A questo punto rivelare o no il finale è a vostra discrezione, non ci sono regole, dipende solo da quanto siete maligni. Ma pensate un attimo a quante vite rovinereste spoilerando tutto… Allettante vero?
Successivamente il corpo principale del vostro pezzo, la discussione della vostra tesi; il che non significa dire “questo film è bello/fa schifo” ma significa offrire al vostro lettore (se mai ci fosse qualcuno di così coraggioso) uno spunto di riflessione, una chiave di lettura a cui magari lui non aveva pensato, perché si suppone che voi scriviate perché avete qualcosa da dire. Se scrivete recensioni solo perché vi reputate più intelligenti della marmaglia che vi circonda mi spiace, avete sbagliato mestiere: per ogni persona che vi darà ragione ce ne saranno 99 che vi daranno dell’imbecille.*
Diffidate poi di articoli che raccontano solo la trama o che dicono che il film è noioso: si suppone che voi leggiate una recensione perché volete capire se il film può piacervi o no prima di spendere 8 eurI per vederlo al cinema (o prima di scaricare qualcosa che vi occupa preziosi mega sull’HD, vero brutti ingrati?), ma se un tizio a caso su un sito qualunque vi dice che il film è noioso che ne ricavate? E se poi a voi piace?
E seriamente, vorrete mica farvi dire cosa è bello e cosa no da uno così, giusto? Perché in fin dei conti dietro espertodifilm_86 si nasconde proprio lui…
*i numeri me li sono inventati eh!
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