Se abitate a Milano magari ve ne siete accorti: questa settimana è stata la settimana del design, la settimana del Fuorisalone, la settimana in cui Milano ti fa vergognare di vivere a Milano. Quest’anno di hipsteroni con la bici a scatto fisso e i triangoli tatuati se ne sono visti meno del solito, tant’è che il punteggio finale di quest’edizione del divertentissimo gioco “conta-gli-hipster-che-passano-in-zona-Tortona” è stato uno scialbo e deludente 15-13, ma in compenso ci sono state due cose di cui si è parlato molto: il lancio di cinquemila rane di plastica colorata nel Naviglio e il Fuorisalone Unofficial Trailer, un video di tre minuti che ha spopolato su youtube e in cui sostanzialmente ci sono una decina di hipster che fanno ironia sugli hipster senza riuscire a far ridere.

Ma si sa, non tutto il male viene per nuocere e infatti anche un video impregnato di quella pretenziosa ironia post-tutto da risvoltino ai pantaloni e laurea in design alla NABA può fornire valido materiale per un détournement situazionista in piena regola, una rielaborazione parodistica di se stesso che con un colpo di bacchetta magica trasforma un video pretenzioso che non fa ridere nel motivo per cui ieri sera stavo soffocando mentre giocavo a poker.
L’idea è semplice: tenere l’audio del video originale e sostituire i dieci hipster che parlano con dieci personaggi che facciano una certa figura accostati a frasi come “Lo scatto fisso è mainstream, quest’anno va la canna da pesca” o “C’è una festa, viene un dj israeliano che suona le chaise longue”. Il risultato sono varie perle, come ad esempio il dittatore iraniano Ahmadinejad che parla di design e si definisce “disognatore”, Steve Jobs che confessa di amare l’ultimo dei Nickelback, Lady Diana che va al Bar Basso perchè si beve gratis e molti altri.
Se il Fuorisalone fosse davvero così penso che potrei perdonargli tutto, dall’invasione di hipster alle rane di plastica, dalle installazioni orrende che deturpano il paesaggio ai video tristi che spopolano su youtube. Ormai quest’anno è andata così. Sarà per l’anno prossimo.