Lealisti siriani: quello che resta delle forze armate siriane fedeli ad Assad. Dopo una prima fase della guerra in cui sembravano sconfitti si sono ripresi soprattutto grazie all’aiuto russo, e ora stanno per riconquistare Aleppo. Tra l’altro, recentemente Assad ha ricevuto l’endorsement di Forza Nuova. Alleati: Russia, Hezbollah, Iran, Cina, Venezuela, Iraq. Nemici: Daesh, Free Syrian Army, curdi siriani, Jabhat Fatah Al-Sham, turcomanni. Ostili ma non in aperto conflitto: USA, Turchia, Israele, Giordania, Arabia Saudita.
Free Syrian Army: un tempo raccoglieva quasi tutte le organizzazioni ribelli: ora ha perso l’appoggio di Al Nusra, che era la filiale siriana di Al Qaeda. Finanziata dagli americani, é stata per molto tempo la fazione ribelle più potente, ma ora si é fortemente ridimensionata ed é passata in secondo piano rispetto ai ribelli islamisti. Recentemente ha svolto operazioni insieme ai curdi (con i quali non ha però un rapporto idilliaco) con la benedizione americana. Alleati: USA, Francia, coalizione. Nemici: lealisti siriani, Russia, Iran, Hezbollah, Daesh. Ostili ma non in aperto conflitto: Jabhat Fatah Al-Sham, YPG.
Daesh (per gli amici ISIS, ISIL o IS): i cattivoni della situazione. Il Califfato controlla parte della Siria e dell’Iraq, ed è noto, tra le altre cose, per il genocidio degli yazidi, per avere ispirato o organizzato una serie di sanguinosi attentati in Europa e negli Stati Uniti, per le esecuzioni di massa e per un’efficace campagna social. Dopo un’impressionante avanzata ora sta perdendo terreno, soprattutto dopo le battaglie di Palmira (riconquistata da lealisti e russi) e Kobane (città curda difesa efficacemente dall’YPG), e dopo la massiccia campagna di bombardamenti della coalizione a guida USA e della Russia. Controlla anche parte dell’Iraq. Alleati: sponsorizzato da alcuni sceicchi del Golfo. Nemici: Giordania, lealisti siriani, curdi siriani, Turchia e Arabia Saudita, USA, Russia, Francia, Iraq, Iran. Ostili ma non in aperto conflitto: Free Syrian Army (anche se in passato vi sono stati scontri).
YPG: i curdi siriani controllano, appunto, il Kurdistan siriano (o Rojava), e si oppongono a chiunque cerchi di entrarci. Hanno sconfitto Daesh nell’assedio di Kobane, e puntano all’indipendenza. Hanno ricevuto supporto militare dall’Italia. Alleati: USA, PKK. Nemici: Daesh, Turchia. Ostili ma non in aperto conflitto: Free Syrian Army, Jabhat Fatah Al-Sham, lealisti siriani.
Jabhat Fatah Al-Sham: all’inizio del conflitto ha il nome di Al Nusra, ed è la filiale siriana di Al Qaeda, alleata del Free Syrian Army in funzione antigovernativa. È la più importante tra le forze ribelli islamiste (che sono tante e con nomi diversi). Ha cambiato nome per diverse ragioni, tra cui la volontà di sganciarsi da Al Qaeda. Alleati: Arabia Saudita, Paesi del Golfo, Free Syrian Army. Nemici: Hezbollah, lealisti siriani, Russia, Iran. Ostili ma non in aperto conflitto: USA, Giordania, Israele, Iraq.
Peshmerga: le forze armate del Kurdistan iracheno combattono contro Daesh in Iraq. Sono storicamente rivali dell’YPG. Alleati: Iraq, USA, Francia, YPG. Nemici: Daesh. Ostili ma non in aperto conflitto: Turchia.
Turcomanni: ribelli finanziati dalla Turchia. Sono balzati agli onori della cronaca dopo aver assassinato due piloti russi che avevano preso prigioniero dopo che il suo aereo era stato abbattuto dai turchi. Alleati: Turchia, Free Syrian Army. Nemici: Russia, Hezbollah, Iran, lealisti siriani.
Iraq: il ridente Stato del Golfo ha visto parte del suo territorio entrare nell’autoproclamatosi Stato Islamico. Le sue forze armate spingono l’offensiva anti-ISIS da Oriente. Alleati: USA, Francia, lealisti siriani, Russia, Giordania, peshmerga. Ostili ma non in conflitto: Turchia, Iran.
Iran: la Repubblica Islamica, a maggioranza sciita, sostiene Assad dall’inizio della guerra. Durante il conflitto ha tra l’altro firmato l’accordo sul nucleare, fortemente osteggiato da Israele. Alleati: Russia, lealisti siriani, Hezbollah. Nemici: Free Syrian Army, Daesh, Jabhat Fatah Al-Sham. Ostili ma non in conflitto: Israele, Iraq.
Federazione Russa: il presidente eterno e mondiale della gggente Vladimir Putin fin dall’inizio del conflitto ha sostenuto i lealisti siriani, anche perché la Russia aveva delle basi navali nel paese, e forse per distrarre i suoi sudditi cittadini dai problemi economici interni. L’esercito russo si è impegnato molto a fianco delle truppe lealiste, fornendo un supporto essenziale per la loro avanzata. Alleati: lealisti siriani, Cina, Iran. Nemici: Free Syrian Army, lealisti siriani, turcomanni, Daesh. Ostili ma non in aperto conflitto: USA, Francia.
USA: la nostra superpotenza globale preferita aveva il dovere morale di intervenire in qualche modo, come puntualmente ha fatto. Ha sostenuto la componente moderata del Free Syrian Army fallendo miseramente, per poi ripiegare bombardando Daesh insieme ai suoi alleati (tra cui la Giordania). Le tensioni tra USA e Russia dovute sia alla guerra civile siriana sia alla crisi ucraina hanno fatto parlare di nuova guerra fredda. Alleati: Francia, Giordania, Iraq, Israele, Free Syrian Army, YPG, Peshmerga. Nemici: Daesh. Ostili ma non in conflitto: Russia, lealisti siriani, Jabhat Fatah Al-Sham, Iran.
Israele: in mezzo al caos di questa grossa rissa Israele è stato in disparte a guardare, pur preoccupato della destabilizzazione del suo vicino. Recentemente, in seguito ad un lancio di missili dal territorio siriano alle alture del Golan, ha effettuato dei raid contro le postazioni siriane. Alleati: USA, Francia. Ostili ma non in conflitto: lealisti siriani, Hezbollah.
Francia: i francesi hanno maturato un sincero – e motivato – odio nei confronti di Daesh che li ha spinti ad intervenire mandando la portaerei nucleare Charles de Gaulle contro il Califfato. Alleati: USA, Giordania, Iraq, Peshmerga. Nemici: Daesh.
Impero Ottomano Turchia: la presidenza di Erdogan é stata segnata da tensioni interne ed internazionali: in particolare bisogna ricordare nel primo caso le proteste di Gezi Park e nel secondo l’abbattimento di un jet russo al confine con la Siria, oltre all’intervento (indiretto) turco a sostegno dei ribelli. Quest’estate, poi, reparti dell’esercito turco hanno tentato un colpo di Stato contro la presunta deriva autoritaria ed islamista del presidente: il golpe é tuttavia fallito, dando l’occasione ad Erdogan di rafforzare il suo sostegno popolare e di dare il via a diverse purghe nell’esercito e nella pubblica amministrazione. Qualcuno potrebbe giurare di averlo sentito dire “Per garantire sicurezza e una durevole stabilità, la Repubblica sarà riorganizzata, trasformandosi nel Secondo Impero Ottomano”. In ogni caso il governo turco ha deciso di intervenire sul territorio siriano occupando diverse città di confine controllate da Daesh. Alleati: turcomanni, Free Syrian Army, USA. Nemici: YPG, PKK, Daesh. Ostili ma non in conflitto: lealisti siriani.
30 Maggio 2017
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