Bufale su facebook: articolo originale
Questa ricerca evidenzia come le notizie false sulle elezioni americane abbiano avuto più seguito su Facebook rispetto a quelle vere
Secondo una ricerca di BuzzFeed News, negli ultimi tre mesi della campagna presidenziale americana le più popolari notizie false sulle elezioni hanno registrato più interazioni su Facebook rispetto a quelle di grandi testate come il New York Times, il Washington Post, l’Huffington Post, NBC News, e altre.
Durante quei delicati mesi di campagna elettorale, le 20 notizie false più popolari riportate da siti di bufale e blog iperschierati hanno registrato su Facebook 8.711.000 fra condivisioni, reazioni e commenti.
Nello stesso arco di tempo, le 20 notizie più popolari pubblicate dai 19 maggiori siti di informazione hanno generato su Facebook un totale di 7.367.000 fra condivisioni, reazioni e commenti. (L’analisi si è concentrata sui post con i link più attivi per entrambi i gruppi editoriali, e non sul totale delle interazioni del sito su Facebook. Per i dettagli su come sono stati identificati e analizzati i contenuti si veda la fine del post. Qui ci sono tutti i dati.)
Fino agli ultimi tre mesi di campagna, le visualizzazioni dei contenuti più popolari delle testate principali erano state nettamente superiori a quelle delle notizie false su Facebook. Poi, all’avvicinarsi delle elezioni, il numero di interazioni dei contenuti falsi ha subito un’impennata e ha sorpassato quello dei contenuti dei siti di informazione più tradizionali.
“Il fatto che Facebook stia facendo poco o niente per contrastare le notizie false mi disturba”, dice Brendan Nyhan, professore di scienze politiche del Dartmouth College impegnato in uno studio sulla disinformazione e sul fact-checking. “Anche se non hanno determinato l’esito delle elezioni, è lampante che le bufale abbiano una portata importante sul social network. Facebook dovrebbe contrastare la disinformazione, non incentivarla.”
Un portavoce di Facebook ha dichiarato a BuzzFeed che le notizie in primo piano non rispecchiano l’insieme delle interazioni della piattaforma.
“Lo strascico delle storie su Facebook è lungo,” ha detto il portavoce. “Potrebbe sembrare che le notizie principali siano effettivamente in testa, ma non rappresentano che una piccola parte del totale.”
Ha fatto inoltre notare che le interazioni su Facebook per video originali, contenuti live e immagini pubblicati dalle testate principali sono invece notevolmente aumentate.
Tutte tranne tre delle 20 notizie false più popolari sulle elezioni identificate nella ricerca erano apertamente pro-Trump o anti-Hillary Clinton. Due delle notizie più popolari in assoluto riportavano una vendita di armi all’ISIS da parte della Clinton e l’endorsement del Papa a Trump; le notizie sono state rimosse dal sito dopo l’uscita di questo articolo. Negli ultimi tre mesi prima delle elezioni, probabilmente le uniche notizie false diventate virali e schierate contro Trump sono state una finta citazione di Mike Pence su Michelle Obama, una falsa segnalazione sull’Irlanda che avrebbe accolto dei “rifugiati” americani in fuga da Trump, e una bufala che riportava una denuncia di RuPaul per molestie da parte di Trump.
Da questi nuovi dati emerge il potere che acquistano le notizie false su Facebook, e questo proprio mentre il social network si sta confrontando con le accuse di aver permesso la diffusione di contenuti falsi durante la campagna presidenziale 2016. Il CEO Mark Zuckerberg ha recentemente commentato che insinuare che notizie false su Facebook abbiano influenzato il risultato delle elezioni è “un’idea da pazzi.” Ha poi pubblicato un post nel quale dichiara di aver “già iniziato i lavori per permettere agli utenti di segnalare le bufale e le notizie false, e possiamo fare ancora molto altro in questo senso.”
Questa settimana, BuzzFeed ha segnalato che un gruppo di dipendenti Facebook ha formato una task force per affrontare il problema; uno dei componenti ha riferito che “le notizie false si sono scatenate liberamente durante tutta la campagna elettorale.” Il Wall Street Journal, inoltre, ha riportato che Google inizierà a bandire i siti di notizie false dal suo programma pubblicitario AdSense. Facebook ha subito fatto la stessa cosa.
Questi sviluppi sono stati innescati da uno studio di BuzzFeed News, che ha rivelato come pagine Facebook iperschierate e i rispettivi siti web stessero pubblicando contenuti falsi o comunque fuorvianti a un ritmo preoccupante, generando nel frattempo un significativo numero di interazioni su Facebook. È successa la stessa cosa per più di 100 siti sulla politica americana, che BuzzFeed News ha scoperto essere gestiti da utenti nella Repubblica di Macedonia – ex Jugoslavia.
Grazie a questa analisi dei contenuti sulle elezioni sono stati individuate in particolare due notizie false sulle elezioni provenienti da siti macedoni; le notizie sono entrate nella top 10 degli ultimi tre mesi in termini di interazioni su Facebook. Conservative State ha pubblicato una notizia falsa con una citazione di Hillary Clinton che recitava “Vorrei che più persone come Donald Trump entrassero in politica; sono oneste e incorruttibili.” La notizia ha generato più di 481.000 interazioni su Facebook. Un’altra notizia falsa proveniente da un sito macedone sosteneva che la Clinton stesse per essere incriminata; questa ha raggiunto 149.000 interazioni su Facebook.
Tutte le notizie false citate nell’analisi di BuzzFeed News venivano o da siti che pubblicano apertamente solo bufale, o da siti iperschierati che dichiarano di diffondere notizie reali. La ricerca ha evidenziato solo un sito iperschierato a sinistra: un articolo sul Winning Democrats dichiarava che l’Irlanda stesse accogliendo dei “rifugiati” anti-Trump dagli Stati Uniti. La notizia ha ricevuto più di 810.000 interazioni su Facebook, ed è stata smentita da un articolo su un giornale irlandese. (C’era anche un post di un sito LGBTQ che ha usato una falsa citazione di Trump in uno dei suoi titoli.)
Le altre notizie false sono state pubblicate da siti schierati a destra, secondo la ricerca.
Un esempio è rappresentato dall’apprezzatissimo e altrettanto inaffidabile sito Ending the Fed, responsabile di quattro delle dieci false news più popolari analizzate: Papa Francesco e il suo endorsement a Donald Trump, Hillary Clinton che vende armi all’ISIS, Hillary Clinton che viene interdetta da qualsiasi incarico federale, e il direttore dell’FBI che riceve milioni di dollari dalla Clinton Foundation. Questi quattro articoli hanno totalizzato circa 2.953.000 interazioni su Facebook nei tre mesi precedenti l’Election Day.
Ending the Fed ha acquistato popolarità in agosto, quando Facebook ha promosso a contenuto di tendenza la notizia che Megyn Kelly era stata licenziata dalla Fox News. L’alto numero di interazioni che il sito ha raggiunto su Facebook potrebbe in parte spiegare perché una delle sue notizie è apparsa nella trending box.
Il sito, che non indica il nome di un proprietario o un editore, non ha risposto alle richieste di commenti di BuzzFeed News.
Come altri siti web iperschierati a destra che hanno ottenuto grandi numeri su Facebook durante questa stagione elettorale, Ending the Fed è relativamente recente. Il dominio endingthefed.com è stato registrato solo a marzo; ciononostante, secondo la ricerca di BuzzFeed, i suoi contenuti più popolari sulle elezioni hanno ricevuto più interazioni rispetto ad articoli del Washington Post e del New York Times. Per esempio, i quattro articoli con più successo del Washington Post hanno generato intorno alle 2.774.000 interazioni Facebook, circa 180.000 in meno rispetto ai quattro articoli top di Ending the Feds.
Un’occhiata al diagramma del traffico su Ending the Feds di Alexa ci dà un’idea dell’enorme crescita del sito all’avvicinarsi delle elezioni:
Un picco simile è stato registrato anche da Conservative State, un sito registrato solo a settembre. Il picco di traffico online è stato praticamente istantaneo:
Alexa stima che quasi il 30% del traffico di Conservative State venga da Facebook, e il 10% da Google.
Oltre agli inaffidabili blog iperschierati, durante le elezioni anche i siti di notizie false hanno visto un picco di traffico in concomitanza con il successo su Facebook. Il Burrard Street Journal ha raggiunto quasi 380.000 interazioni su Facebook grazie a una finta notizia su Obama che non avrebbe abbandonato la presidenza se Trump fosse stato eletto. L’articolo è stato pubblicato a settembre, circa nello stesso periodo in cui Alexa ha registrato un notevole aumento del traffico:
Il sito era stato registrato solo ad aprile di quest’anno. L’editore nega che il suo contenuto sia volto a ingannare i lettori. “Il BS Journal è una pubblicazione satirica e non ne fa assolutamente mistero, come non fa mistero del voler scherzare coi lettori di proposito,” ha detto a BuzzFeed News.
Anche i grandi siti d’informazione hanno generato molte interazioni su Facebook grazie a link alle notizie sulle elezioni. Ma per vedere i grandi numeri di questi 19 siti bisogna tornare ai primi mesi del 2016.
Gli organi di stampa hanno ottenuto le cifre più alte in febbraio, con in testa il post di un collaboratore del blog dell’Huffington Post su Donald Trump che ha accumulato 2.200.000 interazioni su Facebook. La notizia più popolare delle 19 testate analizzate è stata pubblicata lo stesso mese dalla CBS News, e ha generato l’impressionante cifra di 1.7 milioni fra condivisioni, interazioni e commenti su Facebook. Nel complesso, un numero significativo dei post delle testate maggiori più apprezzati su Facebook è rappresentato da articoli di opinione, piuttosto che da notizie di cronaca.
Il più grande successo fra le testate tradizionali nei tre mesi precedenti alle elezioni l’ha avuto il Washington Post, che ha collezionato 876.000 interazioni. Eppure Ending the Fed – un sito aperto solo pochi mesi prima, senza una storia su Facebook e probabilmente con una redazione formata da poche persone – è riuscito a raggiungere, durante lo stesso arco di tempo, un maggior numero di interazioni con una notizia falsa.
“La gente sa che qui ci sono dipendenti preoccupati, consapevoli di trovarsi di fronte a un problema grave,” ha detto un manager di Facebook a BuzzFeed News questa settimana. “E non sembra che le persone incaricate di prendere decisioni stiano prendendo queste preoccupazioni sul serio.”
BuzzFeed News ha usato BuzzSumo, uno strumento di analisi dei contenuti che permette agli utenti di fare ricerche tramite parole chiave, URL, archi di tempo e condivisioni sui social. BuzzFeed News ha fatto una ricerca in BuzzSumo usando parole chiave come “Hillary Clinton” e “Donald Trump,” e anche combinazioni di termini come “Trump ed elezioni” o “Clinton ed e-mail” per avere un quadro delle notizie più popolari in base alle interazioni su Facebook. Nella ricerca sono state inserite anche notizie virali false come “Soros e la macchina per votare.”
È stata inoltre compilata una lista di URL di celebri siti di notizie false, di siti iperschierati a destra o a sinistra, e dei più di 100 siti pro-Trump gestiti dalla Macedonia che erano stati precedentemente identificati nel report di BuzzFeed News. Sono stati poi controllati i contenuti più popolari pubblicati su Facebook da tutti questi siti per trovare notizie false sulle elezioni.
Le ricerche sono state condotte in archi di tempo di 3 mesi a partire da 9 mesi prima del giorno delle elezioni. I periodi sono quindi da febbraio ad aprile, da maggio a luglio, e da agosto al giorno delle elezioni.
Nonostante l’approccio descritto, è perfettamente possibile che si siano persi dati da altri siti di notizie false e blog iperschierati.
Per esaminare le performance dei contenuti sulle elezioni dei siti più tradizionali è stata usata una lista che include le pagine web di New York Times, Washington Post, NBC News, USA Today, Politico, CNN, Wall Street Journal, CBS News, ABC News, New York Daily News, New York Post, BuzzFeed, Los Angeles Times, NPR, The Guardian, Vox, Business Insider, Huffington Post, e Fox News. Sono stati poi ricercati i contenuti sulle elezioni più popolari negli stessi periodi di tempo di 3 mesi, come descritto prima.
È importante sottolineare come le interazioni Facebook non si traducano direttamente in traffico e visite al sito. Questa analisi si è focalizzata sulla comparazione fra le notizie false più popolari riguardanti le elezioni e quelle vere pubblicate da testate importanti su Facebook. È perfettamente possibile – se non molto probabile – che le testate tradizionali abbiano registrato più traffico sul loro sito grazie ai loro articoli più popolari su Facebook rispetto ai siti di notizie false. Inoltre, come ha evidenziato il portavoce di Facebook, in generale i siti più importanti ricevono più interazioni su Facebook rispetto ai siti di notizie false.
Parlo lingue, traduco, leggo, studio musica, suono. Nel tempo libero lavoro e sono poco pretenziosa.
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