È il 2007 quando esce il documentario Rise Up del regista Luciano Blotta, incentrato sulla scena musicale underground giamaicana. Mentre si trova in Giamaica a terminare le riprese del film, Blotta si imbatte in un personaggio bizzarro al di fuori di uno studio di registrazione, che si presenta con il nome di Brushy One String. In braccio, Brushy tiene una chitarra che chiarisce subito l’origine del suo nome d’arte: il suo strumento non ha sei corde (strings in inglese) come tutte le chitarre tradizionali, ma solo quella dal suono più grave, il mi basso.
Brushy ferma il regista e gli chiede se può cantare per lui. Nonostante Blotta abbia materiale sufficiente per terminare il suo documentario, decide di assecondare la richiesta del musicista, filmandolo mentre questi interpreta un brano di sua composizione, Chicken in the Corn. Lo stile di Brushy è molto essenziale: con l’unica corda a sua disposizione suona rapidamente poche note, mentre con la mano destra percuote la cassa della chitarra per darsi il ritmo. Eppure, nonostante lo strumento minimale che si trova fra le mani, Brushy dimostra un talento fuori dal comune, grazie alla sua voce profonda e grattata e ad il groove pulsante dei suoi brani.
Blotta rimane particolarmente colpito dalla canzone e, una volta tornato negli Stati Uniti, decide di inserire il video dell’esibizione nel suo documentario.
Nel giro di poco tempo, Blotta decide di tornare in Giamaica alla ricerca di Brushy, convinto di avere per le mani un qualcosa di eccezionale. Dopo averlo ritrovato, Blotta gira un breve documentario intitolato The King of One String, in cui viene raccontata la storia del musicista: figlio del cantante reggae Freddie McKay e di Beverly Foster, anche lei cantante, Andrew Chin (questo il vero nome di Brushy) rimane orfano di padre in tenera età. Innamorato della musica, cerca di imparare a suonare la chitarra, abbandonando lo strumento dopo poco tempo. Poi un giorno, l’illuminazione: Brushy in sogno viene avvicinato da un uomo che gli dice di suonare una chitarra corda sola. Al risveglio il giorno dopo, Brushy prende la chitarra, toglie tutte le corde in più e si mette a cantare al mercato.
Nonostante il talento indiscutibile del cantante, il successo continua a mancare; questo almeno fino al decisivo incontro con Blotta. Circa in contemporanea con il documentario, esce nel 2013 Destiny, il primo album del re con una corda sola, in cui emerge il suo stile che unisce il reggae della natia Giamaica al blues del delta del Mississippi. Nel frattempo, viene caricato su YouTube il video girato da Blotta di Chicken in the Corn che in breve tempo, grazie al peculiare strumento di Brushy e alla sua voce carica di emozione, diventa virale.
Grazie al successo del video, la storia di Brushy fa il giro del mondo, portando il musicista giamaicano a suonare in festival del calibro del New Orleans Jazz Festival o del South by Southwest di Austin, in Texas.
Brushy One String è un musicista che è riuscito a dimostrare che, quando si ha talento, non serve molto perché il mondo se ne accorga: bastano una corda di chitarra e un pizzico di fortuna.
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