Buongiorno e buon anno a tutti, sono Dani e assieme al Carda (MINCHIA!) abbiamo deciso di trattare l’argomento scottante per eccellenza: LE TROIE.
Mentre io ho analizzato le troie di internet, Dani ci aiuterà ad avere una visione più generale.
Questa è la storia di una tipica troia cittadina…stiamo pensando di venderla alla Dreamworks, ma la Disney minaccia di farci causa, pare che abbia il copyright sulle troie.
Un bel giorno in un’anonima cittadina di Vattellappesca nasce una simpatica frugoletta che ancora non sa nulla del suo futuro, accudita da un’amorevole madre e sorvegliata dallo sguardo vigile e attento di un altrettanto preoccupato padre. Come tutte le bimbe impara le prime cose fondamentali: mangiare, dormire, camminare, parlare.
Vi starete chiedendo che cacchio c’entra, in effetti non c’entra un cazzo. Provate voi a scrivere un’introduzione decente, per Dio.
Un primo approccio alla sua vocazione lo possiamo vedere a 4 anni, quando, per essere indipendente, invece di farsi tagliare la banana da mammina, cerca di tagliarla da sola. Fallisce miseramente e così, per non fare una figuraccia, cerca di infilarsi tutta la banana in gola. Ci riesce senza strozzarsi, e questo è, in un certo modo, un segno del destino.
Diciamo che la troia così come la conosciamo nasce alle scuole medie: di solito è la nostra compagna di classe, la più figa, che improvvisamente decide che i lecca lecca non le bastano più e vuole assaggiare qualcos’altro.
(Sì, ci piace fare battute sui pompini, se non ve ne foste accorti. Enjoy.)
Una volta conosciuto il sapore del primo bacio è letteralmente drogata di ormoni e parte alla ricerca dell’essere maschile. Per la legge dei grandi numeri, pensa che facendoseli tutti probabilmente ne troverà uno buono.
E se questo non accade, beh, non gliene frega molto, la sua moralità è piuttosto debole e la soddisfazione di essersi concessa a caso le basta.
Di solito il tutto accade in situazioni dove tutti possono vedere il suo faticoso operato, per esempio in gita. Ed ecco che tutte le pulzelle che andavano dietro al figo di turno potranno vederla impegnata in una vera e propria visita alle tonsille del suddetto, ed è lì che parte il primo di tanti nomignoli alla nostra donzella. Troia, zoccola, baldracca, meretrice, puttana o qualsivoglia.
Ma ecco che compare l’elemento di disturbo: alla soglia dei 16 anni la nostra zoccoletta conosce colui che chiameremo l’INIZIATORE, ovverossia un simpatico quanto brufoloso ragazzaccio che ha il pene in tumulto e che è ben noto nell’ambiente per essere colui che svergina tutte le troie.
Quale grande universo si apre di fronte alla nostra ragazza!
Pronta per ogni occasione, la nostra eroina usa riviste ed internet per documentarsi (stile amore 14), si fa la ceretta ovunque (vabbè, questo è un pregio) e ha sempre un paio di preservativi nel portafogli.
Se la beccano, dichiara: “Sono state le mie amiche a farmi uno skerzo, ma le voglio trp trp bn e quindi li conservo x ricordo !!! <3”
E, se ve lo stavate chiedendo, SI’, non si fa scrupolo a giudicare i ragazzi che vanno su youporn e tengono il preservativo nel portafogli.
HINT, specie per i maschietti: è una STRONZATA tenerlo nel portafogli, perché non deve essere esposto a grandi fonti di calore, e pur non essendo il vostro culo un forno a legna, poi c’è il rischio che si rompa quando lo userete. (ma QUANDO lo userete ? ahahahaha).
La nostra zoccolona si diletta quindi fino ai 25 in scopate fotoniche con gente conosciuta e sconosciuta, fidanzati delle amiche, fighetti palestrati conosciuti in discoteca, capi del lavoro, cani, gatti e chi più ne ha più ne metta. Di solito poi finge anche sbornie allucinanti per giustificare la sua incauta lingua nelle bocche più disparate, gonne alzate a mostrare la patata, imbarazzanti rendez-vous nei vicoletti o negli angolini o sui divanetti.
Purtroppo però l’universo maschile non è infinito come si possa pensare: la nostra zoccola agisce in un mondo ristretto come un paese/città e ad un certo punto i maschi finiscono, di solito verso i 25 anni.
Inizia a presentarsi un problema. Per caso la voglia è svanita? Certo che no, la menopausa e tutte le sue conseguenze sono ancora lontane, ma la nostra ormai navigata zoccola capisce che sta pian piano invecchiando, ed oltre a soffrire della concorrenza delle troiette più giovani, ormai sempre più precoci fin dalla più tenera età (sotto l’albero vibratori al posto delle Bratz), si rende conto di volere qualcosa di più “solido”…metaforicamente, stavolta.
“MIO DIO COSA FARO’ ADESSO?” è l’interrogativo della nostra donzella che improvvisamente si sente vogliosa di un qualcosa di serio e comincia a cercare l’uomo della sua vita. Non potendolo trovare altrove punta verso un ex, qualcuno già navigato, che potrà darle la sicurezza di smetterla di passare per troia per cominciare ad essere una ragazza ben voluta e ben considerata.
Quest’ultima frase è emblematica, e ci mostra la potenza che ha l’opinione pubblica. La paura di essere giudicate come troia è talmente forte da sopprimere la natura di troia stessa! (tra poco vedremo come). Facciamo le cose non per noi stessi, ma per piacere alla gente.
“Wow, che riflessione fantastica ed innovativa !”, penserà qualcuno (spero).
E chi lo ha detto, Carda & Dani, 2013 ?
No, J.J. Rousseau, 1755 : “l’uomo socievole, sempre fuori di sé, non sa vivere che nella opinione altrui”.
Chi non studia la storia è destinato a ripeterla… siamo degli idioti.
Specie le troie.
Ok, piccolo sfogo finito, andiamo avanti. Dicevamo:
La nostra zoccolona è in cerca di qualcuno che potrà darle la sicurezza di smetterla di passare per troia per cominciare ad essere una ragazza ben voluta e ben considerata.
Ma mai ragionamento fu più sbagliato, tant’è vero che la reputazione di zoccola ormai è bella che fatta, e di certo due anni con un povero sfigato non possono certo salvarla.
Oltretutto magari questo ex nel frattempo si è pure fatto una vita, ma siccome a lei piacciono i deficienti con l’intelligenza di una zucca di halloween ecco che lo sventurato molla la sua anima gemella (con non poche complicazioni) per mettersi con la nostra zoccola, che di fronte alle rimostranze della rivale ribatte facendo la vittima, perché lei è una persona seria, non è mai successo niente ecc ecc.
Due mesi dopo lei e lui stanno insieme, CHE COINCIDENZA.
Curioso è l’atteggiamento della nostra baldracchetta nei confronti del suddetto fidanzato: da zoccola imperiale “gambeaperteavanticheèmorbido” si trasforma in una rapace rompicazzo imperiale che segherebbe le palle anche a un tirannosauro.
Improvvisamente diventa ultra gelosa, non vuole che il povero ragazzo senta altro genere femminile al di fuori di lei, i sabati in disco si trasformano in cioccolate calde e coperte con film a dir poco stucchevoli, tipo twilight.
La domenica mattina comparsata a messa, veloce aperitivo con coppiette similari e poi via a casa.
Magari si va pure a convivere.
Questo bipolarismo è dovuto a che cosa ?
Diciamo che quel misero rimasuglio di coscienza, accompagnato purtroppo da una logica inesistente, la spinge a comportarsi in questo modo assurdo per riacquistare una sorta di moralità agli occhi della gente.
Ma è un comportamento così fastidioso che sarebbe stato meglio continuare a fare la troia.
Sarebbe stata meno sul cazzo a tutti. Metaforicamente… Praticamente starebbe stata PIU’ sul cazzo a tutti. Che simpatico ossimoro !
L’atteggiamento di una zoccola lo riconosci subito: intasa la sua bacheca di feisbuk di frasi stupide prese da chissà quale libro, vuole passare per profonda ma di profondo ha solo la sua passera, ormai slabbrata da numerose quanto inconsistenti prese di pisello.
Ovviamente non si sente una troia, per cui si incazza moltissimo quando qualcuno glielo fa notare.
Ma questo succede raramente, perché lei sceglie altre troie come amiche, e le riconosci subito al bar: taciturne, vestite con abiti quasi monacali, sembrano le vittime del mondo crudele, ma a uno sguardo più attento ti rendi conto che al posto delle pupille hanno un paio di testicoli.
L’universo maschile ha un rapporto con loro stile “odi et amo”, ma molto meno profondo e poetico.
Le odiano perché provocano, le amano perché spesso concedono una bella vista e, se sai giocare bene le tue carte, una bella trombata casuale e senza conseguenze di sorta.
L’universo femminile vorrebbe prenderle a ceffoni, e la cosa più bella è che chi ci prova di solito deve fare i conti con messaggi privati lunghissimi e pieni di cazzate copiate da chissà dove, inconsistenti come l’aria, e con la strenua difesa di qualche coglione di turno che trova che la suddetta troia sia una brava ragazza e che le stronze siete voi che gli date contro.
Rimedi contro le troie ?
Non potendole uccidere alla nascita bisognerebbe, invece di discuterci, prenderle a sonori sberloni sulle orecchie. Di sicuro non capirà un cazzo lo stesso visto il quoziente intellettivo estremamente limitato ma la soddisfazione di farle male è impagabile.
O, meglio ancora, prenderle a ceffoni DA PICCOLE !
Perché, rischiando di passare per banale, vi dirò: un’educazione rigida aiuta a formare delle persone decenti. Ovviamente, senza arrivare a farvi odiare o chiamare il telefono azzurro.
Ma concedete tutto a vostra figlia senza negarle niente, e lei in futuro farà lo stesso con tutti. TUTTI.
Per fare un altro esempio, le troie sono quelle che ad Halloween si vestono da diavolette sexy, da infermiere scosciate, da gattine tenerone, che insomma non hanno capito un cazzo di come ci si traveste ad Halloween e non vi dico che cazzo si infilano per carnevale. Ah, io le chiamo anche rizzacazzi.
“Uuuuh, sono una vampira sexy !!!”
NO, sei una troia. Succhi cazzi, non sangue.
Quindi, o ti metti in ginocchio e fai il tuo dovere oppure non voglio neanche perdere il mio tempo con una persona del genere, che anche concederti il pisello è un ONORE, per quanto sei squallida.
Poi un giorno si sposano.
Santo Iddio.
Abito bianco, che DOVREBBE rappresentare candore, purezza, verginità…vabbè.
Volevo fare una digressione sul giorno del matrimonio stile Battista ma vi risparmio…già con questa singola frase che ho scritto mi sono auto-demoralizzato.
Te le ritrovi con la pettinatura corta bon ton, il pellicciotto della domenica, venti chili in più e tre figli, mentre tu stai ancora pensando a che cazzo mangiare a cena loro hanno già la vita pronta.
Si sono trovate un cazzuto che gli ha messo i piedi in testa e ora stanno bene, sembra quasi che gli abbiano apposto un sigillo come quelli di Naruto.
Tacco 5 cm e non di più, gonne al ginocchio, camminano orgogliose per la strada mostrando 10 anni in più di quelli che hanno.
E quando vedono TE, che le hai odiate per anni, ti guardano con l’aria di chi ormai sa tutto della vita, quando la loro, di vita, è ormai giunta alla fine e manco se ne sono accorte.
Si divertono a farti la morale quando loro di morale non hanno mai avuto niente, si divertono a fare le vissute quando l’unica cosa vissuta è quella specie di manica di camicia slabbrata che hanno in mezzo alle gambe, insomma, sono l’esempio di IPOCRISIA per eccellenza.
Per questo mi stanno tanto sul cazzo. Perché sono tante, sempre di più, e mi distorcono il concetto di donna, che dovrebbe essere qualcosa di nobile, bello, poetico ed ispiratore. O almeno lo era fino ai tempi del romanticismo, chissà, forse sono rimasto lì.
Hanno l’amante e gli scrivono mail chilometriche dove parlano per metafore che farebbero cagare il cazzo anche a un bambino di due anni. Parlano al telefono con la bocca a culo di gallina e a 35 anni pretendono ancora di mettersi le canottiere senza reggiseno, con i capezzoli che sembrano attaccapanni e fanno schifo.
Non so se si è capito che le odio, credo che per oggi basti. Vi molliamo, ciao.
Dani & Carda
P.S.: simpatico contest per chi non ha un cazzo da fare ! Questo articolo è diviso in 40 mini-paragrafi. Chi capisce quali ho scritto io (Carda) e quali ha scritto Dani vincerà…boh, poi ci penso. Vincerà qualcosa. Bye.
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